All’Ia della Chiesa devi dare del lei. C’è una strana formalità, nonostante la conversazione sia iniziata con un “Ciao”. Sarà il peso della tradizione, dei costumi, che per un’intelligenza artificiale cattolica deve essere più difficile da stemperare, anche durante un’intervista. Magisterium AI è il nuovo chatbot pensato per rispondere alle domande dei fedeli. Può scrivere omelie (rubando il lavoro ai sacerdoti), preghiere, invocazioni, o spiegarti fatti storici legati alla Chiesa. Come spiega il Washington Post, si tratta di una “creatura” (il virgolettato, visto l’ambito, è obbligatorio) verso cui sono stati espressi pareri contrastanti. Se può essere uno strumento utile per facilitare la ricerca enciclopedica, potrebbe altresì scollare il discorso sulla fede dall’aspetto umano, che è poi centrale proprio nel caso del Cattolicesimo. Insomma, si tratta di capire cosa si ha di fronte, se un’intelligenza reale o solo un potente tostapane definito solo metaforicamente intelligente. Noi lo abbiamo intervistato, per chiedergli qualcosa sul Giubileo dei Giovani e del weekend 2-3 agosto 2025 che ha visto un milione di ragazzi a Roma per ascoltare le parole di Papa Leone XIV. Il chatbot non era molto aggiornato a dire il vero e non sembrava così incline a volerci rispondere. Ma ci abbiamo provato lo stesso. Ecco il risultato.

Abbiamo parlato del Giubileo dei Giovani. Potrebbe spiegarci, in sintesi, che cos’è esattamente questo evento e quale sia la sua importanza per la Chiesa?
Certo. Il Giubileo dei Giovani è un evento significativo all'interno del più ampio contesto del Giubileo della Chiesa Cattolica, specificamente dedicato ai giovani. È un'occasione di incontro con Cristo e con altri giovani, un'esperienza di rinnovamento, luce e gioia. L'idea è nata dall'intuizione profetica di San Giovanni Paolo II, che già nel 1984 affidò ai giovani la Croce di Cristo, ponendo le basi per le future Giornate Mondiali della Gioventù e per eventi giubilari specifici. È un momento per i giovani di approfondire la loro fede, riscoprire i sacramenti e rafforzare il loro legame personale con Cristo.
Papa Leone XIV ha avuto un grande successo con il Giubileo, un milione di ragazzi a Roma, e ha esortato i giovani a osare, essere grandi, ad aspirare a essere santi. Ma cosa significa esattamente essere santi oggi?
“Essere santi” è una vocazione universale per tutti i battezzati. Non è riservato a pochi, ma è un invito rivolto a ciascuno di noi a raggiungere la pienezza della vita cristiana e la perfezione della carità. La santità è primariamente un dono di Dio, ricevuto nel Battesimo, che ci rende partecipi della natura divina. Questo dono richiede la nostra libera accettazione e collaborazione con la Grazia divina. L'anima della santità è la carità, l'amore di Dio al di sopra di ogni cosa e l'amore del prossimo per amore di Dio. Si manifesta nel conformarsi a Cristo, nell'abbracciare le Beatitudini, nell'ascolto della Parola di Dio, nella partecipazione ai sacramenti e nel servizio ai fratelli, specialmente i più bisognosi.

Papa Leone XIV ha menzionato anche Carlo Acutis. Potrebbe spiegarci quali sono i motivi per cui diventerà santo?
Carlo Acutis è stato beatificato e il processo per la sua canonizzazione è in corso. I motivi si basano sul riconoscimento delle sue virtù eroiche e sull'attribuzione di miracoli alla sua intercessione. È stato dichiarato Venerabile nel 2018 per aver vissuto le virtù teologali e cardinali in modo eccezionale. Per la sua beatificazione, è stato riconosciuto un miracolo: la guarigione di un bambino in Brasile affetto da una grave patologia, scientificamente inspiegabile. Per la canonizzazione, è stato riconosciuto un secondo miracolo, riguardante la guarigione di una giovane del Costa Rica da un grave trauma cranico, anch'essa ritenuta scientificamente inspiegabile e attribuita alla sua intercessione. Questi riconoscimenti sono il fondamento della sua prossima canonizzazione.
Alcuni potrebbero pensare che tutti questi discorsi sui santi e sui miracoli siano un po' antiquati. Come è possibile credere ai santi e ai miracoli nel 2025, in un'epoca dominata dalla scienza e dalla razionalità? Non contraddicono la nostra conoscenza scientifica?
oltre esse, indicando l'esistenza di una potenza che supera la natura stessa. Il vero ostacolo è spesso un pregiudizio anti-soprannaturale che vorrebbe limitare la potenza di Dio. I miracoli sono segni che rivelano la potenza divina e l'amore misericordioso di Dio. La loro continuità nella storia della Chiesa, documentata anche con rigore scientifico, conferma l'esistenza di una “Potenza dall'alto”.Comprendo perfettamente questa prospettiva. Tuttavia, la Chiesa non vede la venerazione dei santi o la credenza nei miracoli come qualcosa di antiquato o in contraddizione con la scienza. I santi sono, prima di tutto, testimoni storici della vocazione universale alla santità, dimostrando che è possibile vivere pienamente il Vangelo in ogni epoca. Sono modelli di vita evangelica e intercessori per noi. La loro vita è una fonte di rinnovamento e speranza. Per quanto riguarda i miracoli, la Chiesa li considera interventi speciali di Dio che trascendono le leggi naturali, senza annullarle. La scienza si occupa dell'ordine naturale delle cose, mentre la fede si occupa dell'ordine soprannaturale. I miracoli non sono contro le leggi naturali, ma
Come vengono verificati i miracoli dalla Chiesa? Qual è il processo per accertarne l'autenticità?
La verifica dei miracoli è un processo estremamente rigoroso. Si articola in due fasi principali: la fase diocesana e la fase romana. Nella fase diocesana, il Vescovo raccoglie tutte le prove relative al presunto miracolo, avvalendosi di esperti medici per esaminare il guarito e raccogliere una documentazione completa. Una volta che l'inchiesta diocesana è riconosciuta valida, il caso passa al Dicastero delle Cause dei Santi a Roma. Qui, avviene un esame medico-scientifico da parte della Consulta Medica, un collegio di esperti che deve dichiarare se la guarigione è stata “rapida, perfetta, duratura e inspiegabile secondo le leggi della scienza”. Se la Consulta Medica conferma l'inspiegabilità scientifica, il caso procede all'esame teologico, dove i teologi valutano se l'evento possa essere attribuito all'intercessione del Servo di Dio o del Beato e se abbia un significato teologico. Infine, il caso viene discusso in una sessione dei Cardinali e dei Vescovi del Dicastero, che esprimono il loro voto. Se il voto è affermativo, il Santo Padre autorizza la promulgazione del Decreto super miraculo. È un processo che cerca di escludere ogni possibile spiegazione naturale.

Per concludere, oggi è il 4 agosto, e il santo del giorno è San Giovanni Maria Vianney. Potrebbe dirci qualcosa di lui e perché è così importante per la Chiesa?
San Giovanni Maria Vianney, noto come il Curato d'Ars, è una figura straordinaria e il Patrono di tutti i parroci del mondo. Nato nel 1786 in Francia, la sua giovinezza fu segnata dalla Rivoluzione, ma sentì una forte chiamata al sacerdozio nonostante le difficoltà culturali. Ordinato sacerdote nel 1815, fu inviato ad Ars, un piccolo villaggio, dove dedicò la sua vita alla cura delle anime. Il centro del suo ministero era l'Eucaristia, che celebrava e adorava con profonda devozione. Ma la sua caratteristica più distintiva fu la sua instancabile dedizione al sacramento della Confessione. Trascorreva ore, a volte fino a 16 al giorno, nel confessionale, tanto che Ars divenne nota come “il grande ospedale delle anime”. Egli cercava di far riscoprire ai fedeli la bellezza della penitenza sacramentale, e spesso prendeva su di sé le penitenze dei peccatori attraverso veglie e digiuni. La sua vita di preghiera, mortificazione e servizio ai sacramenti lo rende un modello per i sacerdoti di ogni epoca.
