Nuova puntata della rubrica curata da Roberto Alessi, giornalista e direttore del settimanale Novella 2000, che analizza per MOW le notizie e le indiscrezioni UP and DOWN che più stanno facendo discutere o che, con ogni probabilità, affolleranno siti e giornali di gossip nei prossimi giorni. Stavolta sotto i riflettori l’ex fidanzata di Damiano dei Måneskin – Giorgia Soleri - che fa di nuovo parlare di sé per la critica a Silvio Berlusconi (poi subito la retromarcia), e Marco Mengoni, bello e di successo, e quelle voci su un possibile coming out, e la difesa appassionata a Orietta Berti e alla sua canzonetta dell’estate, e la litigata a favor di telecamera di Timperi e Ippoliti, e… con “Torna a casa Alessi” il mondo dello spettacolo non ha segreti.
Down
Marzoli e Dal Moro. Destino beffardo: Oriana in Honduras, lui nei panni di Penelope
Tranquilli, fermi tutti. L’ansia disperata si è placata per chi seguiva al Grande Fratello la storia d’amore tra Oriana Marzoli, reginetta dei due mondi dei reality, e Daniele Dal Moro, l’imprenditore (con possibilità di mollare il lavoro per sei mesi in Tv però). Eccoli che si mostrano di nuovo insieme sui social e già like. Ma un destino beffardo si accanisce sulla loro storia (vera? utile? Chissà). Già, perché Oriana Marzoli è già pronta per un nuovo reality, ma non per lei: deve tornare in Honduras e fare una sorpresa ai concorrenti del reality show (di cui è opinionista in Spagna), "Supervivientes", praticamente l’Isola dei famosi spagnola. La modella venezuelana si è preparata a lungo, psicologicamente, per questa esperienza, anche se, nelle sue ultime storie Instagram ha espresso qualche dubbio a riguardo. Leggo: «L'ex gieffina, come si legge nel comunicato diramato da Tele Cinco (rete che trasmette il programma tv) sarà una sorta di "fantasma del passato". Oriana è (quasi) pronta a lanciarsi dall'elicottero e a raggiungere gli altri naufraghi». E Daniele? Saprà aspettare pazientemente nei panni di Penelope, la paziente moglie di Ulisse?
Down
Elisabetta Ferracini. L’ultimo saluto al suo Pier Francesco: «Ciao amore mio»; e il nostro abbraccio
Elisabetta Ferracini, figlia di Mara Venier, scrive dopo la morte del marito Pier Francesco Forleo, il dirigente Rai, a capo della Direzione Diritti Sportivi dell'azienda di Viale Mazzini, scomparso a soli 62 anni: «Ciao amore mio». Si amavano da 18 anni. Forleo era una persona molto carina, capace, gentile, lo incrociavo nei corridoi della Rai, non per niente i colleghi lo chiamavano “Il Principe”. A Elisabetta e a sua madre Mara Venier l’abbraccio di tutti noi.
Up
Orietti Berti e Fabio Rovazzi: Ragazzi, MOW a volte è davvero urticante, e che sarà mai?
Ma che cosa aveva mangiato Maria Francesca Troisi quando ha scritto l’articolo su MOW (sempre più seguitissimo e che ospita questa rubrica) contro (non su, ma proprio contro) Orietta Berti e Fabio Rovazzi, che ci hanno proposto pure con un video molto divertente quello che si propone come tormentone dell’estate? La mia collega scrive: «Ci mancava l'ultima accoppiata, l'Usignolo (prezzemolino) di Cavriago (ex improbabile reginetta dell'estate con Fedez e Achille Lauro) e l'ex youtuber - imprenditore digitale, che si era autocertificato uno di passaggio, ma sta ancora qua a sfornare musichetta banale. Tutto questo non è giusto, qualcuno deve pagare. Se la simpatia fosse considerata, La discoteca italiana vincerebbe senz'altro il premio di clip dell'anno - grazie per le guest Aldo Giovanni e Giacomo. A pensarci bene, questa recensione andrebbe scritta solo sul videoclip. Per spirito di generosità (ehm). Non è che posso litigare sempre con gli uffici stampa».
Veleno puro. Mia cara, tu hai troppe aspettative sulle canzonette dell’estate: Rovazzi non è Battiato e il fatto che Orietta Berti a 80 anni è la più richiesta dai talenti di oggi che la vogliono nelle loro canzoncine (Fedez, Lauro, Rovazzi, Hell Raton, Machete) o in Tv (da Rai Tre a Canale 5) è perché funziona, non certo perché vuole essere un “prezzemolino”. E poi i numeri parlano per lei: Mille con Fedez e Lauro si è rivelato il tormentone 2021 e ha vinto il premio RTL 102.5, raggiungendo la vetta della classifica airplay stilata da EarOne, che non so che cosa vuol dire, ma mi dicono che è importante. Che dovrebbe fare? Stare a casa a fare i tortellini? Lei mi dice pure che li fa. Io non le credo: ha troppo da lavorare ed è la cosa che la diverte di più.
Down
Bruce Springsteen; Crowe rigira il coltello, e la rockstar fa l’ingenuo
Russel Crowe rigira di nuovo il coltello nella piaga e ripete: «A breve posterò nuovi dettagli, ma per vostra informazione gli organizzatori del nostro concerto a Bologna, in Emilia Romagna, il 27 giugno, doneranno il ricavato del concerto alle vittime della recente alluvione che ha colpito molte persone nella regione». Il che ha permesso di sottolineare l’indifferenza dell’entourage di Bruce Springsteen che il 18 maggio ha suonato a Ferrara senza nemmeno citare il disastro dell’alluvione. La sua band ha spiegato che nessuno aveva avvisato la band dell’accaduto: «Per questo Springsteen, solitamente prodigo di sostegno umano ed economico alle persone in difficoltà, non ha fatto alcun accenno anche solo di vicinanza alle vittime e agli sfollati». Il fatto è che le rock star americane considerano l’Italia solo un modo per fatturare denaro, quello è l’obiettivo, non sanno nulla di noi, né della nostra storia, né dell’arte, figuriamoci se una volta arrivati all’albergo danno un’occhiata ai telegiornali. Russel Crowe è diverso? Certo, lui è colto, curioso, empatico. Prerogative che evidentemente non fanno parte della band di Springsteen. Ricordo Crowe che alloggiava accanto a casa mia, al Mandarin, un albergo pazzesco, ma preferiva il cappuccino del Biffino, il bar di Gianni, di via Manzoni, a un euro e 50. E Ci andava solo, e, per gradire, in un’ora ne beveva sette o otto, giusto per togliersi la voglia.
Up
Clemente Mimun. Dopo il microfono d’oro, l’amicizia di Vasco e ora Mogol, il re degli autori
Mi arriva su WhatsApp questa foto con i saluti di Mogol, che conosco da quando fondò la Nazionale Cantanti (di cui sono stato il primo ufficio stampa) e Clemente Mimun ormai da più di 15 anni direttore del Tg5. Mogol recentemente lo ha premiato con il microfono d’oro della Siae perché il Tg5 ha fatto tanto in questi anni per promuovere la musica italiana e ha ragione, se ne rende conto anche Vasco Rossi piuttosto insensibile alla promozione dei suoi lavori (forse perché è talmente amato che non ne ha bisogno e lo sa anche Tania Sachs, sua agente stampa), ma Vasco è di parte: è tra i migliori amici di Mimun.
Down
Gianni Ippoliti. Dopo la lite con Timperi: possibile che si debba sempre esagerare?
«Ho cercato di salvarlo, di buttarla sul ridire, massaggiandogli anche le spalle, ma niente da fare, e così me ne sono andato». Gianni Ippoliti racconta così la lite in diretta (semmai c’è stata) tra lui e Tiberio Timperi. Ippoliti avrebbe visto sbuffare Tiberio quando iniziava la sua storica rassegna stampa sui settimanali e le news del web, con un primo articolo sulla separazione tra Paolo Bonolis e Sonia Bruganelli, poi con un secondo articolo: "Accompagna donne gratis ad ultimo appuntamento con ex violenti". Questo articolo avrebbe indispettito Tiberio Timperi, come dichiarato anche dal suo agente Lucio Presta. Se è così, Timperi non avrebbe torto (non è un argomento sui cui ci si può scherzare soprattutto dopo il caso Giulia Tramontano). Sulla vicenda si è pronunciato anche il Codacons, che ha addirittura chiesto la sospensione di Tiberio Timperi annunciando un esposto all'Agcom e alla Commissione vigilanza Rai: "Da Timperi è arrivato oggi un esempio di cattiva televisione… L'atteggiamento odierno di Timperi, condito da minacce e frasi violente come "Parliamo dopo, facciamo i conti dopo", sembra non solo una recidiva di comportamenti già in passato sanzionati dall'Autorità, ma una vera e propria forma di bullismo e prevaricazione". Ma possibile che si debba sempre esagerare anche in una tramssione leggera come quella di Michele Guardì?
Up
Marco Mengoni: ognuno ha i suoi tempi
Qualcuno ha detto a Marco Mengoni che ha un bel corpo, e da allora appena può si sfila la maglia (meglio se di Donatella Versace, e mostra la mercanzia finché regge e avendo solo 34 anni ha ancora molto tempo per deliziare i suoi fans con le sue carni. Inanto, dopo aver vinto Sanremo e il premio della critica all’Eurovision va avanti a successi: l'album "Materia (Terra)" di Mengoni e il suo brano "Il meno possibile" in collaborazione con Gazzelle hanno rispettivamente ottenuto il quarto Platino e il primo Oro. I più è sempre più impegnato sul fronte lgbtq+. Tanto che a Liverpool è salito sul palco con bandiera rainbow per celebrare il Pride Month. «Qualcuno scrive: ognuno ha i suoi tempi, e i tempi di Marco Mengoni parrebbero essere finalmente arrivati». In che senso?
Down
Giorgia Soleri. Prima la critica feroce. Poi la sicumera, infine la retromarcia. Almeno quella
Non sapevo chi fosse Giorgia Soleri prima che si sapesse che aveva una lunga storia d’amore con Damiano David dei Måneskin. Poi l’ho rivista tra le comparse di una birra (credo al Moretti, buonissima). Una volta finita con Damiano che si è fatto riprendere in un limone appassionato con una bellissima che si chiama Martina Taglienti, mi hanno spiegato che lei è una influencer importante con 825 mila follower (guadagnati tutti da sola, mi dicono, non perché Damiano ne ha 5 milioni). Ora si è riparlato di lei perché ha detto o scritto su Instragram che Silvio Berlusconi è «L'uomo che ha distrutto il Paese». E verso chi l’ha criticata di fronte a una famiglia in lutto ha aggiunto: «Parlare di politica è sempre il modo migliore per fare pulizia dei contatti». Quanta sicumera! Ma la sicurezza è subito venuta meno di fronte all’enormità delle critiche e ha chiesto scusa, apprezzo, almeno quello, e cancellato le storie. Le nonne, di certo più avanti, dicevano: non si parla mai male di chi è ancora nella bara.
Up
Mara Venier. Fede: «Ricordati che non eri nessuno». Ma tutti nasciamo signor Nessuno
Non voglio infierire su Emilio Fede, verso il quale nutro simpatia, nonostante tutto ciò che si è detto e scritto di lui rimane una maestro del giornalismo televisivo (riconsciuto anche da Antonio Ricci, patron di Striscia la notizia, uomo che non fa sconti a nessuno. Ma approfitto per una sua battuta detta via social e ripetuto anche a me in cui si sente che dice: «Mhhh… mannaggia la miseria, ricordati Mara che non eri nessuno». Parlava di Mara Venier che pare abbia aiutato ad arrivare a Domenica in anni fa. Non so se è vero, non mi interessa, ma tutti (io forse lo sono ancora) siamo partiti come dei signor “Nessuno”. Chi parte ed è già “Qualcuno” sono gli eredi al trono o semplicemente gli eredi di grandi fortune e non è il caso né di Fede, né della regina dlela Tv Mara Venier, tantomeno mio.