Per Luciano Spalletti ci sono stati problemi non solo sul campo, ma anche nella conferenza stampa successiva alla disfatta della sua Italia con la Svizzera agli ottavi di finale dell’Europeo di calcio Euro 2024. Problemi prima tecnici, e poi di contenuto, legati a una domanda di un giornalista sportivo svizzero, poi identificato come Sebastian Rieder di 20 Minuten.
“Mi scusi la metafora – ha detto, senza che il ct italiano sentisse la traduzione, che gli è stata riportata solo successivamente – ma può essere che l’Italia oggi sia stata una Panda e la Svizzera una Ferrari? Ecco, cosa può dire della Svizzera e di questo confronto metaforico che le ho fatto?”.
Dopo vari tentativi di un misto tra “Lost in Translation” e maccheronicismi in stile Alberto Sordi di qualcuno a fianco dell’allenatore (ripit plis), è arrivata la risposta di Spalletti: “Bisogna accettare tutto, anche allusioni di cattivo gusto come la sua. Quando poi si perde, si accetta tutto. Si capisce che lei è una persona di grandissima ironia, di grandissima qualità. E noi gli diciamo che ha ragione. Siete stati più bravi di noi, avete vinto meritatamente e cercheremo di fare meglio la prossima volta, visto che non vi abbiamo impegnato stasera”. Poi il ct, abbastanza piccato, si è rivolto direttamente al giornalista svizzero: “Come si chiama lei? What’s your name? What’s your name, you… You must… What’s your name? Your name!”. Sebastian Rieder, 20 Minuten. E poi il gesto dell’ok, il nome storpiato "River" (probabilmente in modo involontario), con un sorriso tra l’amaro e il feroce (una circostanza poi commentata dallo stesso Rieder).
Spalletti e molti italiani si sono risentiti? In effetti la metafora era un po’ offensiva. Ma, visto quanto (non) si è visto in campo da parte degli azzurri, offensivo per la Panda. Che a differenza della Nazionale vista a Euro 2024 è affidabile, è scelta da molti, è pratica e va lontano, se 4x4 anche in circostanze estreme. Altro che con il tiepido in pianura sull’erbetta fresca di Berlino…