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“No armi all’Ucraina”. Padre Zanotelli:
“Dopo aver sostenuto tutte le guerre
contro il colonialismo sono convertito
alla non violenza”. E ammette:
“In Africa non hanno portato la democrazia”

  • di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

7 maggio 2022

“No armi all’Ucraina”. Padre Zanotelli: “Dopo aver sostenuto tutte le guerre contro il colonialismo sono convertito alla non violenza”. E ammette: “In Africa non hanno portato la democrazia”
Il missionario comboniano, ispiratore di movimenti che hanno cercato di creare condizioni di pace e di giustizia solidale in Italia e nel mondo, sulla guerra in Ucraina si schiera apertamente contro l’invio di armi da parte dell’Occidente: “Stiamo gettando benzina sul fuoco”. Ammette di aver sostenuto tutte le guerre contro il colonialismo in Africa, ma ora si dichiara “convertito alla non violenza” perché, in linea con Papa Francesco, il mondo è di fronte a un bivio: “Con le armi chimiche, batteriologiche e nucleari abbiamo dato una tale potenza alla guerra che le prime vittime sono i civili, non i militari. Non si può più parlare di ‘guerra giusta’ come fece Sant’Agostino 1600 anni fa”

di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

Stiamo ballando su un baratro e, forse, per la prima volta ce ne stiamo anche accorgendo. Ma c’è chi, da tempo, è impegnato per aprirci gli occhi rispetto alle follie umane che vengono chiamate “guerra giuste” o “interventi di pace”, che hanno poi come conseguenza soltanto più morti e maggiori rischi per il nostro Pianeta. Parliamo di padre Alex Zanotelli, che nella sua lunga attività ha ispirato e fondato diversi movimenti italiani che avevano l’obiettivo di creare maggiori condizioni di pace e di giustizia solidale. Il missionario comboniano, che abbiamo raggiunto a margine di una delle sue tante attività, ci ha spiegato perché nella guerra in Ucraina è d’accordo con chi sostiene che inviare più armi non sia utile a far finire il conflitto, ma ci ha anche confessato di essere lui stesso un “convertito alla non violenza”, visto che in passato ha sostenuto tutte le guerre armate in Africa che si opponevano al controllo coloniale di alcuni paesi occidentali: “Se avessimo impiegato più tempo ad aiutare la gente ad avere coscienza di una lotta non violenta, probabilmente in Africa la democrazia avrebbe più possibilità di quelle che ha attualmente. Per questo in Ucraina mi schiero per la non violenza. Come Gandhi, che l’aveva imparata dal Vangelo e cioè da Gesù”.

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Padre Alex Zanotelli

Padre Zanotelli, ha partecipato alla marcia di Assisi per la pace e si è schierato apertamente contro l’invio di armi occidentali all’Ucraina. Come mai, lei che ha sempre sostenuto le resistenze dei popoli oppressi in giro per il mondo?

Sto vivendo malissimo questo conflitto. Ci troviamo di fronte a un momento unico della storia, nel quale rischiamo letteralmente tutto. Stiamo ballando fra due baratri. Uno dell’atomica con la guerra in Ucraina, l’altro dell’estate incandescente dovuta alla crisi ecologica. Armi, guerra e cambiamenti climatici sono connessi, perché è incredibile l’impatto della guerra sull’ecosistema.

Quindi è in linea con Papa Francesco.

Sì, quella che ha esposto nell’Enciclica “Fratelli tutti”, dove fa una affermazione straordinaria mettendo da parte 1600 anni di teologia della “guerra giusta” inventata da Sant’Agostino. Dice che oggi, con le armi chimiche, batteriologiche e nucleari, abbiamo dato una tale potenza alla guerra che le prime vittime sono i civili, non i militari, per cui non si può più parlare di “guerra giusta”.

È una posizione molto criticata, definita dei “né … né ...”.

Lo capisco, ma da una parte abbiamo gli Stati Uniti e Biden e dall’altra la Russia e Putin che potrebbero decidere di scendere sul piano dell’esplosione atomica con le conseguenze che sarebbero devastanti. Quindi diventa assurdo pensare che daremo una mano agli ucraini mandando sempre più armi, buttiamo soltanto benzina sul fuoco. È la prima volta che l’umanità tutta sta decidendo se sopravvivere o meno a se stessa.

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Biden e Putin e il (mappa)mondo in mezzo

Eppure, anche lei in passato ha sostenuto le “guerre giuste”, come per esempio in Africa.

Infatti confesso la mia posizione. Sono un convertito alla non violenza. Ho appoggiato tutte le lotte armate delle nazioni africane contro le potenze coloniali. Ma da qualche tempo ho dichiarato: mi pento di quella scelta, perché se i popoli, e ci inserisco anche noi missionari, avessimo impiegato più tempo ad aiutare la gente a trovare coscienza di una lotta non violenta, forse oggi in Africa la democrazia avrebbe più possibilità di quelle attuali. In fondo è Gesù che ha inventato la non violenza attiva. Quando il popolo sperava fosse lui a guidare una guerra contro il potere, prese in giro tutti entrando con un asino a Gerusalemme. Lo stesso Gandhi lo ammette di aver imparato la non violenza dal Vangelo. E così anch’io oggi mi schiero con la non violenza.

Ci sono uomini di chiesa, benché ortodossa come il patriarca Kirill, che invece si sono schierati apertamente con Putin e non solo sulla bontà della “guerra giusta”, ma per la guerra utile a “denazificare” l’Ucraina. Come se lo spiega?

Conoscevo questa posizione del patriarca Kirill da tempo. So che lui sostiene il potere di Putin e trova tutto quello che fa giusto. Purtroppo c’è una incapacità nelle chiese ortodosse, non tutte ma la maggior parte, a staccarsi dal potere. Anzi, portano avanti una collusione totale con il potere. Noi che siamo seguaci di Gesù, che invece sfidò il potere, non possiamo accettarlo. L’unica posizione che può avere un cristiano oggi è quella di contrapposizione al potere. Quando i poteri schiacciano e uccidono non si può che essere contro.

E in tutto questo, come ha ricordato, ci dimentichiamo che il Pianeta è sempre più fragile.

Sono temi legatissimi, continuo a ripeterlo. Siamo su due baratri. L’inverno nucleare e l’estate incandescente, che si influenzano l’un l’altro. Uno degli elementi che pesa di più sull’ambiente, oltre allo stile di vita del 10% del mondo, è quanto petrolio viene usato. In più per fare la guerra. I mezzi militari hanno un impatto incredibile. Non possiamo continuare così, rischiamo tutto. Sono molto preoccupato, perché le conseguenze le vedremo anche quando questa guerra sarà conclusa.

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