Tragedia a Lido di Camaiore, in Toscana, dove una donna di origine brasiliana ha perso il controllo del suo Mercedes sfrecciando per diversi metri, senza rispettare due semafori rossi, e travolgendo diversi pedoni, tra cui due giovani turiste tedesche di diciotto e diciannove anni, in città per una gita scolastica, che nell’incidente hanno perso la vita. Al volante della vettura si trovata Katia Pereira Da Silva, quarantaquattrenne di origini brasiliane, ora agli arresti domiciliari per accertamenti con l’accusa di duplice omicidio stradale nella propria abitazione; che curiosamente si trova a pochi metri dalla casa della donna che pochi giorni fa a Viareggio ha investito il suo borseggiatore uccidendolo. Secondo quanto riportato dal Corriere Fiorentino, la conducente della vettura è stata sottoposta all’esame alcolemico e a quello tossicologico, risultando negativa a entrambi. Inoltre, agli agenti avrebbe dichiarato: “Non ricordo nulla di quanto è successo”. Ma quindi, come è potuta accadere una tragedia simile?
Per il momento sono stati ascoltati alcuni testimoni, secondo una persona “lei (Katia Pereira Da Silva, ndr) è arrivata come un proiettile. Mi sono spostata per fortuna e poi ho visto gente che cadeva, lamiere dappertutto”, intanto gli agenti stanno esaminando i filmati di tutte le telecamere di sicurezza della zona, cercando di ricostruire tutte le fasi dell’incidente. Secondo le prime ricostruzioni, queste riportate sempre dal Corriere, il Mercedes “che probabilmente viaggiava sugli ottanta chilometri orari, ha ‘bucato’ il semaforo rosso centrando e uccidendo due turiste tedesche di 18 e 19 anni che si trovavano all’incrocio di via Italica e via Roma a Lido di Camaiore. Poi la macchina ha proseguito per altri cinquanta metri, ‘bucando’ un altro semaforo rosso e investendo altri cinque pedoni, tutti giovani. A quel punto il Mercedes ha urtato contro due macchine e si è fermato all’altezza dell’hotel Sirio, sul viale parallelo al lungo mare: qui, la conducente è uscita dalla sua auto assieme a una passeggera fino all’arrivo delle forze dell’ordine”.