Colapesce e Dimartino hanno sganciato una bella bomba a orologeria con il singolo Ragazzo di destra, perché quando si parla di poesia e di sentimenti come nel loro penultimo brano, La luce che sfiora di taglio la spiaggia mise tutti d’accordo, è difficile che si faccia una insurrezione o ci si metta a filosofeggiare e a far polemica, ma se si parla di politica (e di cibo) gli italiani non la prendono mai bene, e hanno sempre qualcosa da commentare. In Ragazzo di destra, il duo Colapesce Dimartino canta le vicende e le abitudini che associano a un ragazzetto qualsiasi che tifa Meloni o Salvini. Nel pezzo, il protagonista è un piccolo uomo “con un bambino ancora dentro si sé”, che vive convinto di dover dimostrare qualcosa agli altri a costo di farsi male, si vergogna delle emozioni, vuole un figlio (naturale) e in gruppo si comporta come un leone mentre da solo è solo un… “Ragazzo di destra - hanno detto Colapesce e Dimartino al Corriere - l’abbiamo riempita a posta di stereotipi. Chi ne ha scritto non l’ha colto. Se la destra parla per slogan deve aspettarsi una risposta per slogan. Ribaltiamo il gioco. Se la politica è diventata spettacolo deve aspettarsi che lo spettacolo faccia politica”. Ma chi vota Lega o Fratelli d’Italia è veramente così? Secondo il vicedirettore di "La Verità", Francesco Borgonovo, non proprio. Anzi...
L'elettore schierato a destra indossa davvero il bomberino come i maranza? O sono i maranza così non per natura ma perché votano destra? Intanto, tra un dilemma etico e l’altro, abbiamo chiesto al giornalista e saggista Francesco Borgonovo, che oltre che a essere vicedirettore de La Verità è anche una firma che si trova sul Primato Nazionale (testata vicina a CasaPound), che cosa ne pensa lui di questo identikit forniitoci da Colapesce Dimartino. Alla domanda: “Come ti è sembrata questa canzone?” ha risposto “Un brutto pezzo di Max Gazzè”. Ma più che dargli fastidio, a Borgonovo Ragazzo di destra semplicemente non è piaciuta. Ha detto che il testo è una spiccia collezione di stereotipi perfetta per l’estetica del duo. Perché? “Semplicemente è brutta, sulla falsa riga di quella musica anni Novanta venuta male”. Ancora: “Stereotipi buttati lì che non aggiungono niente di nuovo, [Colapesce Dimartino] non sono neppure così innovativi, le avevamo già sentite queste cose anni fa con i 99 Posse”.