Un po’ indie, un po’ icone pop, un po’ i cantori del nostro tempo, Lorenzo Urciullo e Antonio Di Martino, in arte Colapesce e Dimartino, da quando li abbiamo conosciuti a Sanremo non abbiamo più smesso di ascoltarli. Con il loro immancabile completo sartoriale che sembra provenire dall'armadio di un’altra epoca e quel sound così apparentemente distensivo (e anche un po’ anni Settanta), sono riusciti con ogni canzone a sbatterci in faccia la realtà e a fare uscire allo scoperto le emozioni represse che non hanno formula. Non bastano due mani per tenere il conto di quanto spesso abbiamo preferito un amore immaginario ad uno vero e proprio o abbiamo fatto s*sso soltanto per coprire un dolore. Ogni giorno seviziamo il nostro cervello pensando al nostro ex, allo stipendio che scarseggia a fine mese, al peso delle aspettative, e a quel desiderio che spesso fa capolino tra un pensiero e l’altro di voler lasciare tutto e scappare via lontano perché dove siamo ora non stiamo più bene e tutto ha smesso di avere un senso. Tutte queste cose pesanti Colapesce Dimartino ce le dicono con una “musica leggerissima”. “Metti un po' di musica leggera perché ho voglia di niente, anzi leggerissima. Parole senza mistero, allegre, ma non troppo. Metti un po' di musica leggera nel silenzio assordante per non cadere dentro al buco nero che sta ad un passo da noi, da noi più o meno”. È finito il tempo per le storie troppo complesse perché la gente, che nella testa ha un groviglio da sbrogliare, vuole la semplicità. Del resto uno degli autori più difficili della letteratura italiana, Cesare Pavese, ci ha ricordato in uno dei suoi scritti che alla fine tutta 'sta sofferenza che proviamo un giorno non servirà a nulla. E allora tanto vale esorcizzarla. Ammortizzare l'ansia e la paura, cercando attorno a noi la leggerezza che ci manca, ma attenzione, essere leggeri non significa essere superficiali. C'è bisogno di rivalutare il significato di leggerezza e pure quello di ozio come direbbe Robert Louis Stevenson in l'Elogio dell'Ozio: “dandogli la connotazione positiva di ricerca del piacere all'interno del difficile mestiere di vivere”. Ma com'è l'ultimo brano di Colapesce e Dimartino? Ha messo tutti d’accordo, pure i pesci. Ecco perché…
Arrivata in silenzio “come dei lampi che graffiano il buio”, La Luce Che Sfiora Di Taglio La Spiaggia Mise Tutti D’accordo è l’ultima canzone di Colapesce Dimartino definita dagli stessi artisti: “Un manifesto, una dichiarazione di intenti, un vero e proprio inno alla libertà artistica”. Nel brano che fa parte di Lux Eterna Beach, il prossimo album in uscita il 3 novembre, il futuro, il lavoro, l’amore e persino la luna sono messe in discussione. Il pezzo differentemente dalle hit più amate del duo risulta più intimo, i problemi e i dubbi esistenziali delle persone diventano poesie. Con La Luce Che Sfiora Di Taglio (...) Colapesce e Dimartino hanno fatto un bell'azzardo con quella fetta di pubblico che da loro pretende la canzonetta da mettere su Tik Tok, da ascoltare fino alla nausea mentre è in fila alle poste. Con quest'utimo pezzo viene difficile pensare ad una fruizione diversa da quella dell'ascolto attento e sincero. In La Luce Che Sfiora Di Taglio (...) tutto è ermetico, come in una poesia di Alfonso Gatto (c'è pure una buona dose di Radiohead, ascoltare Weird Fishes/ Arpeggi per credere) niente è evidente. Tranne la luce che sfiora di taglio la spiaggia, che invece mette tutti d’accordo.