Continuano le ricerche del corpo del giudice Paolo Adinolfi, scomparso nel 1994. Ricerche che, dopo una settimana dall'inizio degli scavi sotto la Casa del Jazz a Roma, potrebbero essere a un punto di svolta. Infatti è stata individuata la posizione della galleria sotterranea, con tanto di botola nascosta, proprio dove ora si trova la sala di registrazione. Da qui l’accesso che porterebbe al tunnel sotto l’immobile che, ricordiamo, prima della confisca e della conversione a centro culturale, apparteneva a Enrico Nicoletti, cassiere della Banda della Magliana. Nonostante l’indiscrezione, il riserbo sulle ricerche resta alto. La scelta di cercare proprio sotto la Casa del Jazz non è casuale e non è stata presa da un giorno all’altro. Sono trascorsi quasi trent’anni da quando l'ex giudice Guglielmo Muntoni prospettò questa possibilità per la prima volta. Cosa mancava? I fondi per poter avviare le ricerche del corpo. In realtà dopo l’annuncio è partita subito un’altra suggestione: e se nascosto tra cunicoli e gallerie ci fosse anche il corpo di Emanuela Orlandi, la quindicenne cittadina vaticana scomparsa nel 1983? Al momento gli scavi sono stati interrotti e dovrebbero riprendere a breve, e i risultati di questa operazione sono più attesi che mai.
Il collegamento con la Vatican Girl anche questa volta sta nella connessione con l’organizzazione criminale romana. Più volte si è ipotizzato che Enrico De Pedis potesse aver rapito Emanuela, e anche qui il coinvolgimento della Banda della Magliana non è solo un’ipotesi ma una realtà. Franco Piacentini: “Sotto a dove ora è sorto lo studio di registrazione c'era una cantina, ci tenevamo i vini. Con un'altra scala di poteva arrivare alle catacombe. Ho vissuto qui per vent'anni, dal 1948 al 1968. Mio padre lavorava per Osio. Per me qualcosa là sotto ci deve essere: hanno chiuso proprio lì dove c'era l'accesso alla cantina tramite una botola che portava fino alle catacombe". Adinolfi, al momento della scomparsa, aveva poco iniziato un'incarico alla Corte d'Appello e, secondo quando stabilito dagli inquirenti, la sua sparizione sarebbe in qualche modo legata al lavoro precedente, nella Sezione Fallimentare del Tribunale di Roma, dove si era occupato del crac di grossi colossi della finanza, talvolta troppo vicini ai Servizi Segreti e alla Banda della Magliana, con tanto di condanna proprio a carico di Nicoletti. E ricordiamolo, a chi apparteneva la Casa del Jazz? Suggestioni, eppure…