La copertina è sempre la stessa: il volto di Giorgia Meloni enigmatico come quello della Gioconda, sorriso appena accennato, sguardo di ossidiana e foto in bianco e nero per rendere il ritratto ancora più epico. Il titolo è stato semplicemente tradotto in inglese: da “Io sono Giorgia. Le mie radici, le mie idee” a un più internazionale “I am Giorgia. My roots, my principles”. La grande differenza sta nelle due prefazioni che inaugurano la versione indiana della biografia di Giorgia Meloni: Donald Trump Junior ma soprattutto Narendra Modi. Il primo ministro del Paese più popoloso al mondo ha speso parole dolcissime per la premier italiana. Nello specifico ha scritto che è stato un “grande” onore aver realizzato la prefazione del volume e di averlo fatto con “rispetto, ammirazione e amicizia” per Meloni che considera una “patriota e una leader contemporanea eccezionale”. “La sua convinzione nella difesa del proprio patrimonio culturale, pur interagendo con il mondo su un piano di parità, rispecchia i nostri valori”, ha proseguito lo stesso Modi, che ha quindi elogiato Meloni per aver difeso "la maternità, l'identità nazionale e la tradizione”.
Chiaro il messaggio politico inviato da Modi: India e Italia, almeno questa Italia guidata dal governo Meloni, non sono legate soltanto trattati e scambi commerciali. “Siamo uniti da istinti di civiltà condivisi come la difesa del patrimonio culturale, la forza della comunità e la celebrazione della femminilità come forza guida. Le nostre nazioni sono unite spiritualmente dal rispetto per la tradizione e dall'abbraccio della modernità. Questo è il fondamento della mia amicizia personale con il primo ministro Meloni...”, si legge ancora nella prefazione di un libro che in India sta già facendo parlare di sé sui social e sui media. Il motivo è comprensibile: i legami tra India e Italia sono migliorati significativamente dopo la visita di stato di Meloni a Delhi nel marzo 2023 e la seguente elevazione delle relazioni bilaterali al livello di Partenariato Strategico. “Questa autobiografia offre ai lettori uno sguardo sincero e raro nel cuore e nella mente di una delle leader più dinamiche e vibranti d'Europa e del mondo”, ha addirittura scritto Modi.
Il successo del modello politico di Giorgia Meloni in India non è solo un'eco ideologica, ma il segno di un allineamento più profondo tra due nazioni che, pur lontane geograficamente, condividono una visione del mondo fondata sulla difesa delle radici culturali, il rafforzamento dell'identità nazionale e la riscoperta del ruolo della tradizione nell'epoca globale. In Modi, Meloni trova un interlocutore che parla la stessa lingua politica: sovranismo pragmatico, patriottismo valoriale e un'idea di modernità che non cancella, ma custodisce il passato. In un contesto internazionale dove le leadership forti e identitarie stanno tornando centrali, l'asse Roma-Delhi si configura non solo come strategico, ma come simbolico. E la biografia di Meloni, accolta con entusiasmo in India, diventa il manifesto condiviso di un conservatorismo globale in cerca di radici comuni. Chi lo avrebbe mai detto che il sovranismo de noantri avrebbe trovato interlocutori così lontani e appassionati come Modi e, negli Stati Uniti, Donald Trump?