In Piazzale Lavater a Milano, zona Porta Venezia, è sbocciato di recente il sesto locale di God Save The Food. Nome intrigante e ambizioso, quasi una dichiarazione e un manifesto a favore del buon cibo. Magari eccezionale. Ma se scorrete il menu trovate solo proposte ordinarie. Anche se varie, quasi eccentriche. Si passa dalla pizza ai Wok, alle insalate in stile francese, ai taglieri di formaggi. L’aspetto più banale riguarda i dessert, che non superano in qualità e gusto quelli industriali e che ti fanno ripiombare 30, 40 anni orsono. E quelli industriali sono sovente anche più affidabili. Mio figlio, che mi ha accompagnato a cena, poco dopo è dovuto correre in bagno. Eppure sarebbe disonesto smontare completamente God Save The Food. Anche se sul sito ufficiale incorriamo in affermazioni discutibili, quali che la loro cucina è “sana ma non punitiva”. Quale ristorante scriverebbe che la propria cucina è sana, ma punitiva? Lo scontrino non è eccessivamente punitivo, è abbastanza allineato con i prezzi post pandemia di Milano, ma una Insalata Caesar a 16 euro ha un rapporto qualità prezzo questo sì un po’ punitivo. Mentre, per esempio, il tagliere dei formaggi di capra a 6 euro merita.
Perché è disonesto smontare completamente il nuovo locale della catena God Save The Food? Perché, in qualche modo trascorri una serata mangiando in modo non punitivo, appunto. E con un’offerta che soddisfa un po’ tutti i gusti e mette al riparo da tutte le contemporanee intolleranze e fissazioni alimentari. Persino i vegani possono trovare qui un piatto degno del loro spirito monacale. Anche se qui, a differenza dei luoghi dove è solito meditare, il bagno è sempre occupato. Si medita e prega una persona alla volta.
Perché è disonesto smontare completamente il nuovo locale della catena God Save The Food? La posizione del locale è decisamente piacevole. Una piazzale alberato a due passi da Corso Buenos Aires. Un piazzale che in questo angolo dove si affaccia il ristorante dalla prima mattina a mezzanotte è davvero godibile. Bar, ristorante, cocktail bar, GSTF ha un dehors invidiabile. Tuttavia gli interni potevano essere affidati a un architetto più brillante. L’arredamento, diciamo, che è un po’ nello stesso stile del Tiramisù e della Cheese Cake della maison. Ma sono tutti aspetti che dividono, come dicevamo nel titolo. God Save The Food con la sua formula “alto popolare” attrae tanto pubblico entusiasta e tiene alla larga un pubblico generalmente più esigente. Ma non è una questione di snobismo, è una questione se mai di abitudini, di stili di vita. Noi siamo per trovare qualcosa di punitivo altrove. Alla prossima.