In tv il passato non passa mai: si ripresenta in sordina, travestito da revival. È il caso del ritorno di Sarabanda, lo storico quiz musicale di Italia 1, riesumato da Enrico Papi in versione celebrity. Ma come nota Aldo Grasso sul Corriere della sera, “Oddio, ancora Sarabanda! Ancora Enrico Papi!”, a sottolineare che non sempre ciò che torna merita un bentornato. Lo show, nella nuova formula, mette in scena uno scontro tra squadre maschili e femminili: Orietta Berti, Sabrina Salerno, Anna Tatangelo e Giulia Salemi contro Sergio Friscia, Riccardo Fogli, Filippo Bisciglia e Rosa Chemical. Il risultato? Una gara svogliata tra concorrenti “un po’ assenti, stavo per scrivere catatonici”, dice Grasso, e una regia firmata Roberto Cenci che non riesce a salvare un format ormai logoro.

Papi, più che tenere il ritmo, lo perde continuamente: “Deborda sempre”, dice il critico, evocando paragoni impietosi con Don't Forget the Lyrics! di Gabriele Corsi, che almeno sa “stare sul pezzo”. Il conduttore, da “mezza scoperta” di Carlo Rossella ai tempi del Tg1 gossipparo, oggi appare come la caricatura di se stesso. Il vero nodo, però, è il senso dell’operazione: se un tempo Sarabanda serviva a dare spazio a sconosciuti bravi a indovinare le canzoni, oggi è solo vetrina per personaggi noti in cerca di rilancio. “Capisco Giulia Salemi e Rosa Chemical, ma Orietta Berti e Riccardo Fogli hanno davvero bisogno del gettone di presenza?”, si chiede Grasso. Forse no. Ma la tv, si sa, non butta mai via niente: morto un Papi, se ne fa sempre un altro.
