La vicenda di Giovanna Pedretti, la ristoratrice trovata morta nel fiume Lambro, ha coinvolto anche la politica e in particolar modo la Rai, visto il servizio dell’inviato del Tg3 Jari Pilati, che ha raccolto le ultime parole della vittima. Così ha parlato Giorgio Maria Bergesio, capogruppo della Lega in Vigilanza Rai: “La Lega presenterà un'interrogazione in Vigilanza Rai per approfondire la vicenda della ristoratrice del lodigiano: la storia di un presunto post fake è stata trattata dal Tg3 come lo scandalo del secolo. Una redazione è libera di esercitare il diritto di cronaca, urge però una riflessione sul principio di proporzionalità”. Com’è noto, fondamentale è stata l’indagine lanciata dalla coppia Selvaggia Lucarelli e Lorenzo Biagiarelli, che sui social hanno costruito un’azione di “debunking” nei confronti della presunta falsa recensione. Anche i due, però, sono volti della Rai, per cui anche la loro posizione sembra incerta. In merito abbiamo intervistato Alessandro Morelli, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alla programmazione e al coordinamento della politica economica: “Lorenzo Biagiarelli fa l’influencer e sapeva quanto potessero essere pesanti le conseguenze di azioni compiute sui social media”. Tra i temi toccati, anche il proseguo delle carriere di Biagiarelli e Lucarelli nel servizio pubblico e i loro attuali contratti televisivi: “Occorre fare luce sui cachet della coppia”.
Sottosegretario Alessandro Morelli, a livello politico come avete preso la notizia della morte di una comune cittadina, causata, forse, da un errato utilizzo dei media?
In questo caso direi i social media. In ogni caso, è un dramma che colpisce tutti e non possiamo che fare un passo indietro rispetto alla tragedia e, quindi, anche alla conseguente comprensibilissima reazione dei familiari. Non possiamo, però, esimerci dal commentare il fatto in quanto fatto di cronaca e in relazione a quanto i social media abbiano probabilmente pesato negli avvenimenti che sono accaduti.
La Lega si è espressa in modo molto chiaro, coinvolgendo il comitato di Vigilanza Rai per il servizio fatto dal Tg3. Come sta procedendo la situazione?
L'abbiamo fatta ieri l'interrogazione, quindi siamo in attesa che la Rai direttamente ci risponda. Detto questo è evidente che serve la massima attenzione, quando si descrive un fatto di cronaca, proprio per le sensibilità che sono oggetto della notizia. Serve sensibilità da parte di chi riporta le notizie e, dal punto di vista dei nostri parlamentari in commissione vigilanza, questa neutralità e attenzione rispetto alle sensibilità che vengono toccate non è stata sufficiente.
Lei ritiene normale il fatto che Lorenzo Biagiarelli, che di professione fa lo chef, abbia chiamato la ristoratrice per avere delle informazioni e riportato tutto sul suo profilo social?
Perché ormai questi personaggi non sono più lo chef, il meccanico o l'agricoltore. Questi sono personaggi, definiti influencer, il cui unico obiettivo è chiaramente quello di avere qualche like in più per promuovere questa o quell'altra loro stessa iniziativa. Evidentemente quel signore non è più uno chef, fa dell'altro nella vita. Legittimo ma, a questo punto, bisogna assumersene le responsabilità.
Sì, ma quello stesso signore lavora in un programma di cucina, il programma di Antonella Clerici, che è, peraltro, targato Rai.
Questo è un aspetto che i nostri parlamentari in commissione vigilanza hanno inteso stigmatizzare, proprio perché, non essendo più chef e facendo l'influencer, avrà maturato una competenza che dovrebbe far capire quanto siano pesanti le conseguenze di azioni compiute sui social media. Il tutto, peraltro, nei confronti di persone che di questo tipo di conseguenze non hanno alcuna coscienza. È inimmaginabile paragonare una ristoratrice, vittima della vicenda in questione, a nomi stranoti del mondo dei social media. Per cui, a maggior ragione, sarebbe stato necessario che questi personaggi avessero avuto una maggiore sensibilità. Visto che sono spesso ospiti, e che grazie a queste ospitate hanno ancora più popolarità, i nostri parlamentari hanno inteso segnalare che questo fatto è totalmente distonico. Anche perché non se ne avvantaggia la Rai, ma se ne avvantaggiano loro della popolarità legata ai programmi televisivi Rai.
C'è anche il programma di Serena Bortone in cui Lorenzo Biagiarelli e Selvaggia Lucarelli sono stati più volte ospiti. Che tipo di contratto hanno? Quale è la retribuzione?
Lo abbiamo chiesto e i nostri parlamentari hanno voluto sapere quale fosse il cachet sia della Lucarelli che del presunto chef. Avendolo chiesto ieri pomeriggio non abbiamo ancora una risposta, per evidenti tempi tecnici. Siamo però convinti che, entro una settimana, la risposta ci sarà e sapremo il cachet di questi personaggi sia in questi primi mesi del 2024 che, soprattutto, nel 2023. Abbiamo chiesto anche che tipo di contratto abbiano e attendiamo una risposta.
Francesca Barra a MOW ha parlato di “metodo” in merito a Selvaggia Lucarelli e Lorenzo Biagiarelli. Concorda con questa definizione?
Alcuni di questi influencer utilizzano gli strumenti social solamente per creare polemiche, artatamente costruite, a volte anche sulla pelle di persone che, purtroppo, non hanno le conoscenze e le capacità, talvolta anche psicologiche, di affrontare delle critiche così forti, che avvengono dai cosiddetti hater. Chi è avvezzo all'utilizzo dei social media, che ha decine di migliaia o milioni di follower, comprende perfettamente quale è il gioco a cui deve giocare. Mentre la persona comune che affronta i social media nello stesso modo dell'influencer, non ha però le stesse competenze e capacità. Quindi un cittadino comune, come probabilmente in questo caso, viene soverchiato dalle critiche, arrivando persino a compiere gesti estremi.
Ci dovrebbe essere secondo lei un maggior controllo sugli ospiti di determinati programmi Rai?
La Rai rappresenta l'Italia quindi, legittimamente e doverosamente, nell'ambito dell'intera programmazione Rai devono essere espresse tutte le posizioni, persino quelle maggiormente antitetiche rispetto al governo in carica. Detto questo, però, da tutte le parti, sia da chi propone delle posizioni filogovernative, che da chi contrasta le posizioni e le scelte del governo, essendo un servizio pubblico radio e televisivo, ci deve essere un sano equilibrio. Quest'ultimo deve essere mantenuto sia nell'ambito della programmazione Rai che fuori da quest'ultima. Dalla partecipazione nei programmi Rai questi personaggi hanno solo un guadagno, per cui dovrebbero comprendere che, essendo protagonisti di format della Rai, hanno una responsabilità maggiore rispetto ad altri. Ma, evidentemente, in questi due casi questa consapevolezza non è stata acquisita, per cui mi auguro che, perseguendo le richieste dei parlamentari della Lega, La Rai intervenga.
Selvaggia Lucarelli nelle sue storie Instagram, riferendosi a Matteo Salvini, ha parlato di “pensierini acchiappa like del Capitano”.
Anche questa è una sterile polemica che mira semplicemente a crearsi un pubblico, per cui conferma la tesi che questi personaggi pensano di poter parlare, descrivere e criticare la politica dall'alto del loro scranno, senza mai pagarne le conseguenze. Ecco, è finita quell'era. Non ci pare che l'interesse sociale fosse tale da giustificare l'accanimento mediatico verso i protagonisti. Auspichiamo una presa di posizione da parte della Rai, anche alla luce di contratti e compensi sui quali intendiamo fare presto chiarezza.