A chiunque è capitato di ascoltare almeno una canzone di Kanye West. Come stilista, poi, nonostante la rottura con Adidas, ha raggiunto il livello di icona globale: le Yeezy sono arrivate ovunque. Impossibile non aver mai visto gli scatti che lo ritraggono insieme a Bianca Censori. Ogni loro uscita fa discutere, nel bene e nel male. Ma com’è Ye nelle vesti di datore di lavoro? Non eccezionale. Almeno da ciò che emerge dalle testimonianze di otto suoi dipendenti, che avrebbero denunciato un ambiente tossico e denigratorio. Yzy, la società di West, non li avrebbe nemmeno pagati per il lavoro svolto. Gli ex dipendenti, tra cui risulterebbero anche due minorenni, ingaggiati in quanto sviluppatori, hanno citato in giudizio sia il rapper che Milo Yiannopoulos, capo del personale di Yzy, per il trattamento subito: oltre alle false promesse sul compenso, infatti, Milo e West avrebbero rivolto loro insulti esplicitamente razzisti, come sembra emerga anche dalle chat Discord, Zoom e Slack con cui i colleghi comunicavano. Le indiscrezioni riportano che, oltre alla presenza di numerose faccine di colore nero e marrone, uno dei minorenni sarebbe addirittura stato chiamato “school shooter”, in riferimento alle sparatorie nelle scuole di cui la cronaca americana è piena. Ma le discriminazioni avrebbero avuto come oggetto anche l’orientamento sessuale, l’età e il genere dei dipendenti. Come riporta il sito Tmz, il compenso pattuito avrebbe dovuto aggirarsi intorno ai 120mila dollari per gli sviluppatori, incaricati di creare una app per lo streaming musicale, mentre i minorenni avrebbero dovuto firmare un accordo di volontariato. Ma Bianca Censori c’entra qualcosa in questa vicenda?
La moglie di Ye, per ora, non figurerebbe tra gli imputati, anche se gli ex dipendenti hanno parlato anche di lei. A fine aprile, quando Kanye aveva deciso di annunciare il progetto relativo alla piattaforma per contenuti per adulti, Bianca aveva diffuso un file con un suo video a luci rosse che avrebbe potuto essere visto anche dai minorenni assunti. A ogni modo, le carte del tribunale, fa sapere ancora Tmz, non riguarderebbero la modella. Su questo punto, infatti, si è espresso ancora Yiannopoulos: “Sono stato autorizzato da Bianca a sottolineare che qualsiasi accusa secondo cui avrebbe mostrato o fatto mostrare materiale ‘esplicito’ a minori è offensiva, disgustosa, abominevole e categoricamente e totalmente falsa”. Resta però aperta la questione dei presunti pagamenti non concessi e della discriminazione denunciata. Il progetto dell’app era stato consegnato a maggio, eppure, nonostante le promesse, nessun compenso sarebbe stato riconosciuto. La causa intentata dai ragazzi, quindi, riguarda i salari, gli straordinari non pagati e i danni psicologici ed emotivi. Insomma, per Kanye West non ci sono solo le crisi di coppia: i guai, per uno come lui, sono sempre all’ordine del giorno.