O lo ami o lo odi. Kanye West non vive nel compromesso. C’è chi, come Adidas, ha deciso di odiarlo. Anzi, di fargli causa per 250 milioni di dollari. È Kanye stesso a rivelarlo in un video su Instagram: “Non solo mi fanno causa, ma non mi pagano neanche per le scarpe che stanno vendendo e che hanno il mio nome”. Ma qual è la ragione dello scontro? In alcuni post, Ye ha rivelato che Adidas sta continuando a vendere le scarpe Yeezy con dei colori non approvati. Escamotage usati, secondo Kanye, per evitare di riconoscergli quanto gli spetta: “Utilizzano clausole del contratto e 50 anni di esperienza per far male a uno dei vostri artisti preferiti, sotto gli occhi di tutti e alla luce del sole”, ha proseguito nel video. Un appello che fa presa sul cuore dei fan: “Chi ama Ye non dovrebbe comprare quelle scarpe”. Ancora Kanye: “Tutte queste celebrità e il pubblico si schiereranno contro una maglietta o il colore del mio cappello, ma quando mi vedrete mentre mi tengono nascosti i miei ‘figli’ o vedrete un’azienda violentare uno dei vostri eroi, che nessuno dica o faccia niente”. Che fare, quindi? Non ha paura, Kanye, e passa al contrattacco: “Buttate giù il mimo album, bloccate di nuovo il mio account, minacciate di nuovo le persone per non collaborare con me: tutte le nuove Yeezy 350 non approvate sono comunque ‘banali’ (‘corny’)”. In effetti, sono molti i nomi che leggiamo nei commenti e che, nonostante le controversie degli ultimi anni, sono dalla parte di Ye. Insomma, in Usa è così: va bene il sostegno a Trump (nonostante l’opposizione della comunità nera americana), passi pure l’antisemitismo, ma quando si tratta del dollaro si alzano le barricate. “Dì la tua verità”, scrive nei commenti Snoop Dogg, che sembra aver dimenticato il periodo in cui Ye era un nemico. Ormai, i due sono dalla stessa parte: accanto a Donald Trump e contro l’Adidas. “Boycott Adidas”, scrive qualcun altro.
Un boicottaggio, quindi, lanciato da Kanye e ripreso da Snoop Dogg (ma anche dal collega Ty Dolla $ign, con cui ha firmato il nuovo album, Voltures 1) e che preannuncia una guerra. In verità, già nel 2022 Adidas aveva deciso di troncare i rapporti col rapper, date le sue parole contro gli ebrei. Al tempo, scrive il Sole24Ore, il brand era disposto a rinunciare a circa 2 miliardi di dollari (l’8% dei ricavi totali) pur di prendere le distanze da Kanye West. Poi seguirono le indiscrezioni sul suo stato di salute mentale, la rottura con Kim Kardashian e l’interruzione della partnership con Balenciaga. Periodo buio, quello di Kanye, da cui sembra essersi ripreso. O almeno quanto basta da scatenare il suo seguito contro Adidas: “Grazie a tutti per avermi sostenuto in questa battaglia. Grazie a Snoop e grazie a tutti i miei fan: le vostre parole stanno facendo la differenza in questo momento”. È l’era del boicottaggio. Università, conferenze, presentazioni di libri ai Festival. Boicottaggi che dilagano via social, producendo un eco impensabile fino a pochi anni fa. Le ragioni di questa strategia di lotta sono le più varie: guerra, lavoro, ambiente. C’è chi, invece, come Kanye West, lo fa per una linea di scarpe. E per 250 milioni di dollari.