Kanye West vive in una contraddizione: la sua immagine è ovunque, ma il suo volto è spesso nascosto. Una vita a metà tra l’assoluta visibilità e la voglia di nascondersi. E durante la partita di Champions League a San Siro tra Inter e Atletico Madrid c’è cascato di nuovo: posto a bordo campo e maschera in faccia. Ormai tra Ye e i nerazzurri c’è un rapporto speciale, dato che nel suo ultimo album, Voltures 1, in due pezzi c’è la voce della Curva Nord. Accanto a Bianca Censori, però, c’era di nuovo un volto coperto da una maschera nera. Ma perché Kanye si nasconde sempre?
La spiegazione del rapper
In verità da anni Kanye West ha impostato i suoi outfit comprendendo le maschere. Lo fa, in particolare, dal 2012, e dopo alcuni anni ha dato la spiegazione del motivo: “Non siate in imbarazzo cercate di inseguire i vostri sogni. Salvate la faccia. Ecco perché ho indossato questa fottuta maschera, perché non sono preoccupato di salvare la faccia. Al diavolo la mia faccia”. Qualcosa che va oltre il significato della sua immagine come artista. Chi se ne frega, sembra dirci Kanye: “Al diavolo qualunque cosa la mia faccia dovrebbe significare e qualunque cosa il nome Kanye dovrebbe significare, riguarda i miei sogni! E riguarda i sogni di chiunque”.
La maschera del Super Bowl
Ok, Taylor Swift e Travis Kelce, la vittoria dei Kansas City Chiefs e l’ascesa di Patrick Mahomes, ma che maschera era quella col crocifisso indossata da Ye al Super Bowl? Era un pezzo Balenciaga, con cui Kanye collabora, nonostante alcuni incidenti di percorso dovuti alle sue posizioni politiche (basta guardare i commenti in giro per i social per capire che, ormai, il rapper ha l’etichetta dell’antisemita). Durante una pausa della partita, però, si scoprì il volto.
Questioni di stile (e di promozione), di mistero e di sogni. Ma anche semplice difesa dai paparazzi: le maschere di Kanye sono un simbolo, un accessorio che, talvolta, Ye ha usato per difendersi dagli scatti dei curiosi che volevano intercettare le sue emozioni nei periodi di crisi con Kim Kardashian. Nel tempo, inoltre, si è spesso dubitato della sua salute mentale, delle dipendenze. Insomma, sul suo viso si cercavano i segnali di qualcosa di profondo. Ora, dopo San Siro, Kanye è atteso nei due concerti italiani, a Milano e Bologna, balaclava in faccia compreso, ovviamente. Un volto coperto che, proprio per questo, sembra ancora più riconoscibile. “Al diavolo la mia faccia”, sono i sogni che contano.