No, questo mondo non ci renderà cattivi. Zerocalcare docet. Come insegna anche il suo prendere sempre posizione. Come per la manifestazione del 22 settembre per la Palestina. Perché sì, c’era anche Michele Rech in piazza. Ma non ci sorprende che si sia schierato anche lui dalla parte giusta della storia. Ma cosa è accaduto quel giorno? A Milano, nella Stazione Centrale, ci sono stati diversi scontri, e il fumettista romano ne ha parlato durante una conferenza stampa organizzata dal centro sociale Lambretta: “A Milano c'è stata una gestione dell'ordine pubblico particolarmente ottusa, che ha determinato quello che è successo. È importante che ci siano voci pubbliche che non accettino la logica del capro espiatorio. L'entità dei fatti è molto più risibile del clima che è stato costruito intorno. Adesso delle persone rischiano di pagare per colpa di una narrazione lontana dalla realtà”.

Tra le persone arrestate anche due liceali ora ai domiciliari con il divieto di frequentare la scuola. Una misura che potremmo definire eccessiva quanto grave. Perché dovrebbero subire simili conseguenze solo per il loro impegno e la loro partecipazione alla causa? “Due ragazzi minorenni, militanti di questo centro sociale, sono ai domiciliari e non possono neanche andare a scuola. Altri denunciati a piede libero si troveranno comunque a fare i conti con provvedimenti che non hanno nulla a che vedere con quello che è realmente successo”. Una denuncia dura quella che sta portando avanti Zerocalcare: “Sono entrato in stazione e non c’è traccia della incredibile devastazione di cui parlano i governanti”. Perché, secondo Michele Rech, si è voluta costruire una retorica per coprire gli errori commessi dall’ordine pubblico per spostare il focus dalla mobilitazione nazionale per la Palestina. “Quella giornata la suggestione di bloccare simbolicamente strade, porti e snodi è stata raccolta in tutta Italia. Qui invece si è scelto di costruire una retorica utile solo a distogliere l’attenzione”. Daje Michele.
