L’influencer Eleonora Rocchini, da circa un milione di follower su Instagram e volto di Uomini & Donne, aveva aperto una raccolta fondi sulla nota piattaforma Gofoundme a causa di una delicata operazione che avrebbe dovuto affrontare il suo cane Ares, a cui Eleonora è molto legata. Ma di che cifra stiamo parlando? La Rocchini aveva chiesto una cifra di 6mila euro ma Selvaggia Lucarelli ha subito fatto notare come l’influencer, nonché imprenditrice, abbia chiuso la raccolta dopo aver superato la cifra richiesta inizialmente. La shitstorm nata sui social è ovunque, quindi l'abbiamo contattata e le abbiamo chiesto alla diretta interessata di chiarire come mai, un personaggio così apparentemente benestante abbia bisogno di una cifra non esorbitante a cui far fronte.
Ecco, in esclusiva, le parole di Eleonora Rocchini: “Stiamo aspettando e pregando che Ares arrivi a domani per affrontare l’operazione nel migliore dei modi. Quella di cui parliamo è un’operazione molto rischiosa, per cui servono più specialisti e abbiamo poca possibilità di riuscita. Purtroppo, lo hanno dato per spacciato, ma io voglio credere e avere fede che riusciremo a riportarlo a casa. In merito alla questione delle donazioni, la verità è che c’è poco da chiarire, perché alla cattiveria non c’è rimedio né tantomeno c’è rimedio al non rispetto per una persona che sta vivendo un incubo. Dietro a uno schermo di facciata ci sono delle storie di vita, che la gente non mette in conto, che non conosce nonostante pensino di sapere tutto. Tutti fanno illazioni dicendo “Eleonora è ricca perché chiede 6.000 euro?”. Non pensano al fatto che Eleonora abbia delle spese vive per sostenere e supportare delle aziende che in alcuni mesi abbiano avute perdite importanti per via dell’inflazione che c’è stata e che quest’anno ha colpito la maggior parte delle attività italiane, non pensano che Eleonora aiuti la propria famiglia che versa in delle pessime condizioni economiche per cui hanno bisogno di soldi. Non pensano che Eleonora faccia spesso donazioni per aiutare cani randagi e aiuta il prossimo come meglio può, come non pensano che ho delle aziende che come tutti i comuni mortali, ci sono anni in cui vanno meglio e anni in cui vanno peggio perché in Italia ti succhiano tutto ciò che incassi e non sanno tante altre cose come che un mio collaboratore mi ha rubato 20.000 euro dall’azienda con il quale sto in causa. Non pensano che dietro una foto al mare c’è tanto altro, giudicano e puntano il dito senza sapere la realtà dei fatti. Perché giudicare è più semplice”.
E ancora: “Mi sono sempre mostrata come una ragazza umile che lavora in azienda facendo anche la magazziniera o qualsiasi altra cosa ci sia da fare, non ho mai ostentato nulla, nulla, ho sempre lavorato e ho sempre scelto la strada difficile piuttosto che la vita più semplice che avrei potuto avere continuando a fare solo l influencer, cosa che a oggi non faccio più dato che lavoro solo per le mie aziende. Non sanno le spese che affrontiamo né tanto meno i problemi che un’azienda a volte può avere, né tanto meno gli imprevisti familiari che a volte ho dovuto sostenere. Non sanno nulla, ma comunque parlano. Va bene così, perché posso sopportarlo, ma se al mio posto ci fosse stata una persona più fragile, tutto questo odio e questa cattiveria sicuramente avrebbe portato gravi conseguenze alla persona. Se avessi avuto 6.000 euro sul conto avrei pagato senza chiedere. Ma se ora non li ho, e non ho una famiglia che mi possa aiutare purtroppo, che cosa dovevo fare? Ho umilmente alzato la mano e chiesto aiuta alla comunità, la stessa comunità che io aiuto sempre. Perché quando c’è stato bisogno di donare soldi e aiutare e salvare animali, io ero sempre in prima linea, sempre. Ho chiesto aiuto, non ho obbligato nessuno, non ho preteso nulla, ho chiesto e sono stata aiutata con piccole donazioni da tante persone che conoscevano Ares o che seguono con costanza me dai social, e che hanno visto di più di una ragazza che ostenta cosa che non ha, perché io di finto, non ho niente, ho sempre mostrato il bene e il male, e il mio bene e la differenza che ho fatto, è stata quella di mostrarmi una ragazza umile uguale a tutte le altre che sceglie di investire i risparmi fatti negli anni per aprire qualcosa di suo e dare lavoro a più persone. Se avessi voluto la vita facile, avrei fatto altro. Comunque, ti ripeto, che all’odio non c’è ne cura né rimedio, quindi, ora sono semplicemente qui, in sala d’attesa, che tra un pianto e una disperazione, provo a stare accanto al mio cane, sperando non siano gli ultimi giorni con lui. Vorrei solo questo”.