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Auto esplode sul ponte al confine, ci sono morti e feriti: l’ipotesi terrorismo, ma cosa è successo?

  • di Lorenzo Fiorentino Lorenzo Fiorentino

23 novembre 2023

Auto esplode sul ponte al confine, ci sono morti e feriti: l’ipotesi terrorismo, ma cosa è successo? [VIDEO]
Un’esplosione sospetta fa risuonare nell’Occidente intero l’allarme terrorismo, e il momento non è certamente dei migliori guardando la grave situazione in Medio Oriente. Fatto sta che una vettura, all’apparenza tranquilla e insospettabile, è saltata in aria attraversando il confine tra due stati non certo affini a Hamas. Le autorità per il momento, seppur timidamente, invocano la calma, ma la paura cresce sempre di più. Il resoconto del botto: due feriti, tra cui una guardia di frontiera, e due morti, ma sarebbe potuta andare molto peggio. Ecco cosa è successo…

di Lorenzo Fiorentino Lorenzo Fiorentino

Un’automobile, attraversando il Rainbow Bridge che sovrasta le grandi cascate del Niagara, è completamente saltata in aria trasformandosi in una  "palla di fuoco". La notizia (e le immagini) hanno immediatamente fatto il giro del mondo, e quella che potrebbe essere considerata come una "semplice" esplosione, dovuta magari a un malfunzionamento del veicolo o a chissà quale altra causa, potrebbe nascondere delle ragioni ben più macabre, ma soprattutto ben più nefaste. Il luogo in cui è avvenuto il botto non è solamente una zona turistica trafficatissima, ancor di più in questo momento, ma è anche il punto in cui è tracciato il confine tra Canada e Usa; e così il ricordo dell'11 settembre sembra farsi ancora più vivido. L'auto non aveva destato alcun sospetto, percorreva il ponte arrivando dallo stato americano di New York in direzione di quello canadese dell'Ontario. Tutto è avvenuto durante il processo di controllo al check point di frontiera, il veicolo si dirigeva verso un'area secondaria quando ha cominciato ad accelerare all'impazzata, fino all'esplosione finale. Resoconto del botto: due morti (le persone a bordo del mezzo), e feriti in modo non grave una guardia di frontiera e un passante.

A raccontare la scena ai microfoni della Bbc è stato un cittadino canadese testimone oculare dell'incidente: "L'auto sfrecciava alla velocità di circa 160 km/h, poi è volata in aria e sembrava fosse una palla di fuoco. Ecco cosa abbiamo visto, il fumo copriva tutto". Non ci è voluto poi molto affinché l’allarme risuonasse nei due Paesi confinanti (e non solo). La prima testata a tirare in ballo il terrorismo è stata Fox News, citando delle “fonti informate”; mentre il premier canadese Justin Trudeau ha parlato pubblicamente di una "situazione grave", e la Casa Bianca si è limitata a commentare: "Stiamo monitorando la situazione da molto vicino".

Il dubbio del terrorismo nasce quasi spontaneo, soprattutto in un periodo come quello attuale. La guerra tra Israele e Palestina interessa, anche se in modo non ufficiale, anche gli Stati Uniti; e questo non è poi una grande sorpresa. Inoltre, l’esplosione sul Rainbow Bridge è avvenuta in un momento e in un luogo molto particolari. Per quanto riguarda il luogo, si tratta di uno dei più grandi siti turistici del nord America (le cascate del Niagara); mentre per la tempistica, l’incidente è avvenuto proprio alla vigilia del Giorno del Ringraziamento. In via precauzionale sono stati chiusi tutti i ponti che collegano Canada e Usa, e allo stesso tempo sono stati evacuati gli edifici governativi. Nelle scorse settimane l'allerta per degli eventuali operazioni di Hamas in territorio statunitense si era fatta sempre più insistente. A questo proposito, Christopher Wray, direttore dell'Fbi, ha dichiarato di non avere prove effettive al riguardo, ma che comunque si tratta di un’ipotesi impossibile da scartare. Comunque sia, nelle ultime ore sembra si stia allontanando sempre di più l’ombra del terrorismo. La stessa Fbi parla di una situazione "molto fluida, mentre l'agenzia Associated Press, riportando le parole di una persona informata dei fatti, ha dichiarato che le due persone decedute nell'esplosione fossero moglie e marito residenti nello stato di New York. Al momento sono ancora in corso gli accertamenti da parte delle autorità americane, ma la paura non passa, tant'è che il sindaco della Grande Mela Eric Adams ha voluto rafforzare la sicurezza della città per questi giorni di festa.

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