“Nessuno ci ascolta”, sostengono i giovani di Ultima Generazione, che questa mattina, attorno alle 8:30, hanno bloccato il traffico in piazza Cinque Giornate (Milano) sedendosi a terra, in mezzo alla strada, per chiedere alla politica un'azione immediata che contrasti il “collasso eco-climatico”. Il luogo è stato scelto di proposito perché vicino alla sede della Camera del Lavoro, in corso di Porta Vittoria, dove stava per iniziare il congresso della Cgil milanese, alla presenza, tra le altre, del sindaco Beppe Sala.
In mano reggevano uno striscione con scritto “No gas, no carbone”.
“Il governo sta sostanzialmente investendo nella nostra morte, spende 42 miliardi nei combustibili fossili l'anno. Le nostre tasse, le vostre tasse vanno direttamente a finanziare le industrie che ci stanno ammazzando. A Milano ci sono una quantità di morti per inquinamento devastante, l'aria è irrespirabile. E le conseguenze della crisi climatiche saranno così terrificanti che saremo costretti a migrare”, spiega un manifestante seduto a terra, tra le ire degli automobili coinvolti nel blocco stradale.
Blocco sciolto dopo quasi mezz'ora, intorno alle 9, dai poliziotti intervenuti sul posto, che hanno sollevato di peso i cinque attivisti accompagnandoli in Questura, insieme a un passante che aveva preso le loro difese. Eppure l'intenzione di Ultima Generazione non è quella di fermarsi, ma di proseguire sia con i mini-blocchi stradali sia con la disobbedienza civile.