image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Attualità

“Blocchiamo tutto”, ma non Giorgia Meloni. Cosa pensa davvero il governo di Israele e Gaza? Ecco perché gli scioperi non intaccano il consenso: c’entra la “diplomazia del cazzeggio” di Giorgia (da Domenica In a Trump)

  • di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

22 settembre 2025

“Blocchiamo tutto”, ma non Giorgia Meloni. Cosa pensa davvero il governo di Israele e Gaza? Ecco perché gli scioperi non intaccano il consenso: c’entra la “diplomazia del cazzeggio” di Giorgia (da Domenica In a Trump)
Cosa pensa davvero Giorgia Meloni sul conflitto israelopalestinese? Mentre le piazze si riempiono per lo sciopero, i consensi di FdI restano alti, ma com’è possibile? C’entra la diplomazia del cazzeggio della nostra premier, che di tutto parla fuorché di cose così serie. E il motivo è semplice: se ne parlasse, dovrebbe dare ragione a chi sciopera…

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Gli scioperi hanno qualcosa di deprimente, forse perché mettono in scena e danno voce a quel massimalismo che si traduce sempre in intolleranza ed estremismo. Così che in molti, magari contro i massacri a Gaza ma ugualmente contro i cori da tamarri politici (“Intifada pure qua”, “Noi non siamo antisionisti…” o “Palestina will be free”), non sanno se partecipare o meno a questi cortei. Sta di fatto, però, che questa mobilitazione è compatta, vasta, diffusa, tocca le principali città d’Italia, blocca stazioni (come a Napoli) e piazze (come a Bologna) e richiede qualche sforzo di comprensione in più o, almeno, una sospensione del giudizio, comodo, di chi non fa (e magari, come in questo caso, scrive). Excusatio non petita eccetera eccetera, passiamo a un altro aspetto fondamentale. Mentre le piazze si riempiono e tagliano i ponti sia con il sionismo che con il governo italiano, Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni si mantengono alti nei sondaggi e restano la maggior forza politica italiana, senza l’ombra di minacce all’orizzonte. Secondo i più recenti sondaggi Ipsos, pubblicati il 28 agosto 2025, FdI resta al 28,0 % (- 0, 2 rispetto al mese precedente), mentre il Pd naviga sul 21,1%.

A Bologna 10mila persona per lo sciopero nazionale contro il genocidio a Gaza
A Bologna 10 mila persona per lo sciopero nazionale contro il genocidio a Gaza Ansa

La domanda allora è: com’è possibile che questa mobilitazione, chiaramente antimeloniana, non impatti minimamente sui consensi che da mesi sono confermati da sondaggi e statistiche nazionali? Miglia di persone scendono in piazza e hanno la forza di rifiutare la violenza israeliana contro i palestinesi, ma la Meloni pare uscirne indenne, e anzi attraversa con golosa noncuranza politica le dirette televisive di programmi perversamente a-politici, come Domenica In di Mara Venier. Ci sarebbero calcoli da fare, incrociando anche i vari insieme in cui si raccolgono le persone coinvolte in una democrazia. Uno su tutti, il numero di giovani che possono manifestare ma non possono ancora votare, e poi il numero di persone che vogliono manifestare ma non vogliono votare (e non votano). C’è anche da segnalare che l’indice di gradimento per il governo e per Giorgia Meloni sono in realtà diminuiti leggermente nel corso dell’ultimo anno, così come resta importante la percentuale (oltre il 60%) di chi ritiene che l’Italia stia andando “nella direzione sbagliata”. Questi dati, tuttavia, non riguardano strettamente questioni come la guerra, che pare agitino invece le persone scese per lo sciopero del 22 settembre. I problemi riscontrati nei sondaggi riguardano tendenzialmente lavoro, sanità e tasse.

Giorgia Meloni in collegamento da Roma per la prima puntata di Domenica In
Giorgia Meloni in collegamento da Roma per la prima puntata di Domenica In Ansa

Quanto impatto abbiano sul termometro politico del Paese manifestazioni e proteste del genere è quindi una cosa difficile da stabilire. Molto più facile, invece, capire quale sia stato il merito di Giorgia Meloni, un merito, va da sé, per nulla virtuoso. La capacità funambolica della premier si è dimostrata ancor auna volta schiacciante, al punto che, a volersi sforzare, si potrebbe dire che ciò che vince in Italia è, come sempre, l’ambiguità. La chiarezza d’intenti, nel bene e nel male, dei pro-Pal, viene soffocata completamente dalla totale poca trasparenza di Giorgia Meloni, che sulla questione israelopalestinese non ha mai espresso una vera e propria posizione. Ha firmato qualche documento internazionale per far finire la guerra e ha condannato qualche attacco di Netanyahu, pur garantendogli protezione dalla Corte Penale Internazionale. Se ci si chiede quale siano le posizioni di Merz, Macron o Starmer, non sarà difficile chiarirsi le idee anche solo leggendo qualche tweet. Meloni, invece, né se ne lava le mani, né prende posizione. È in un limbo che le permette di sopravvivere, politicamente ma non moralmente: l’ipocrisia. Non vigliaccheria pilatesca, né risolutezza. Pura e semplice ipocrisia, e cioè il talento di depotenziare completamente una battaglia politica grazie a una manifesta mancanza di interesse.

Lo sciopero del 22 settembre a Genova
Lo sciopero del 22 settembre a Genova Ansa

A Giorgia Meloni pare non fregare minimamente di Gaza, del genocidio, della pulizia etnica. E non per alleanza ideologica con Netanyahu, ma perché inquadrare la questione mediorientale significa accettare di scendere dal palco che si è costruita intorno, quello delle interviste telefonate, dei proclami, delle lettere inviate ai giornali, e della diplomazia del cazzeggio, che l’ha resa amica di tutti, da Trump a von der Leyen. Ecco il segreto del suo successo politico. Superficialità agita come programma di governo, in modo tale da superare indenne il presente. Ci sono gli statisti, che guardano al futuro, i demagoghi, che guardano al presente, i nostalgici, che guardano al passato. E i paraculi, che non guardano a niente. Per ora è chiaro che Giorgia Meloni non si stia posizionando nella prima categoria.

https://mowmag.com/?nl=1

More

Pontida 2025? Il Luna Park delle contraddizioni della Lega di Salvini: da Kirk "martire" agli autonomisti sardi, dai filo-israeliani ai "vichinghi" bossiani: ogni "giostra" gira da sola, ma non si incontra

di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

la lega (non) ci lega

Pontida 2025? Il Luna Park delle contraddizioni della Lega di Salvini: da Kirk "martire" agli autonomisti sardi, dai filo-israeliani ai "vichinghi" bossiani: ogni "giostra" gira da sola, ma non si incontra

Domenica In su Rai 1, la prima puntata dell'edizione "corale" è uno spot di TeleMeloni per il pranzo in famiglia? E Schlein se la prende con la Rai

di Irene Natali Irene Natali

annamo bene

Domenica In su Rai 1, la prima puntata dell'edizione "corale" è uno spot di TeleMeloni per il pranzo in famiglia? E Schlein se la prende con la Rai

A che serve distruggere il pianeta se restiamo comunque infelici? Il filosofo Raffaele Alberto Ventura ci spiega perché siamo tutti disagiati (spoiler: è anche colpa nostra…)

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

MOWBOOK REVIEW

A che serve distruggere il pianeta se restiamo comunque infelici? Il filosofo Raffaele Alberto Ventura ci spiega perché siamo tutti disagiati (spoiler: è anche colpa nostra…)

Tag

  • Attualità
  • Politica
  • Giorgia Meloni
  • Opinioni
  • Domenica In
  • Israele
  • Donald Trump

Top Stories

  • Il progetto del Ponte sullo Stretto è una boiata pazzesca. Chatgpt lo ha fatto meglio e ci fa risparmiare 8 miliardi subito e il 40% nel futuro

    di Ottavio Cappellani

    Il progetto del Ponte sullo Stretto è una boiata pazzesca. Chatgpt lo ha fatto meglio e ci fa risparmiare 8 miliardi subito e il 40% nel futuro
  • Delitto di Garlasco, la villa dove viveva Alberto Stasi non si riesce a vendere: nessuno vuole la casa di uno che ha ammazzato la fidanzata? E se invece di un assassino fosse innocente?

    di Giulia Ciriaci

    Delitto di Garlasco, la villa dove viveva Alberto Stasi non si riesce a vendere: nessuno vuole la casa di uno che ha ammazzato la fidanzata? E se invece di un assassino fosse innocente?
  • In Italia tutte le nomine culturali sono politiche, dai tempi dei tempi, da sinistra a destra. Come mai su Beatrice Venezi questo casino? Cosa ci sfugge? Chissà

    di Ottavio Cappellani

    In Italia tutte le nomine culturali sono politiche, dai tempi dei tempi, da sinistra a destra. Come mai su Beatrice Venezi questo casino? Cosa ci sfugge? Chissà
  • La mente di Sinner “copiata” dalla Cina? Pechino avrebbe hackerato i suoi dati cerebrali (e quelli di Leclerc, Shiffrin e Swiatek) per usi militari: “Vogliono creare un super soldato...”

    di Federico Giuliani

    La mente di Sinner “copiata” dalla Cina? Pechino avrebbe hackerato i suoi dati cerebrali (e quelli di Leclerc, Shiffrin e Swiatek) per usi militari: “Vogliono creare un super soldato...”
  • Mentre all'estero l'Opera Lirica è innovativa in Italia è roba da parrucconi. Se volete consigli rivolgetevi pure a noi

    di Ottavio Cappellani

    Mentre all'estero l'Opera Lirica è innovativa in Italia è roba da parrucconi. Se volete consigli rivolgetevi pure a noi
  • La curva Nord è tornata a San Siro. Ecco com’è andata tra riunioni al Baretto, l’applauso allo striscione e social

    di Domenico Agrizzi

    La curva Nord è tornata a San Siro. Ecco com’è andata tra riunioni al Baretto, l’applauso allo striscione e social

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Alcaraz innamorato, il testamento di Armani, Harry torna a casa, il nipote di Feltri attore con Riondino...A tutto gossip con Roberto Alessi

di Roberto Alessi

Alcaraz innamorato, il testamento di Armani, Harry torna a casa, il nipote di Feltri attore con Riondino...A tutto gossip con Roberto Alessi
Next Next

Alcaraz innamorato, il testamento di Armani, Harry torna a casa,...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy