“Signora Presidente del Consiglio, un ricordo del suo pranzo della domenica?”: quando la risposta alla domanda è un semplice “le pastarelle”, non c'è motivo per sottrarsi. Nella prima puntata di Domenica In infatti, quella cui spetta il compito di festeggiare i 50 anni del programma, ma soprattutto quella di essere a conduzione “corale”, Mara Venier si è collegata proprio con Giorgia Meloni. Dando a tutti quei giornalisti che lamentano l'assenza di una conferenza stampa da parte della nostra rappresentante di governo, una sonora lezione: bastava parlare di pranzo in famiglia.

L'occasione è, citiamo da comunicato Rai, “l’iniziativa promossa dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, dal Ministero della Cultura e da ANCI a sostegno della candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO”. Ecco dunque che dallo studio di Mara Venier parte la staffetta dell'italico pranzo della domenica: tavolate, testimonial, ricordi e lodi per quei bei pranzi domenicali con la famiglia tutta riunita insieme. Intanto, in studio, siede Massimo Bottura: lo chef più importante del mondo, lo aveva annunciato la conduttrice, arrivato addirittura da Parigi per essere a Domenica In. Due parole, e la Venier lo lascia appeso sullo sgabello, a fare arredamento mentre la telecamera rimbalza dal nord al sud del Paese, dove la Rai ha un qualche volto noto a stazionare in una città della penisola. Da Roma a Napoli, Livorno, Genova, Alba, L'Aquila, Matera, Verona, Palermo, si passano il testimone Gigi D'Alessio, Carlo Conti, Antonella Clerici, Piero Chiambretti, Elisa Isoardi, Bruno Vespa, Peppone di Linea Verde e persino Gianna Nannini, dall'ultima tappa del suo tour a Verona.
Aprono le danze dal Tempio di Venere, spalle al Colosseo, un'entusiasta Sabrina Ferilli e un Paolo Bonolis che, per tutto il tempo, ha guardato sempre da un'altra parta: intanto il Ministro della Cultura Giuli e il sindaco di Roma Gualtieri se ne stanno attovagliati insieme ad altra gente, inclusa una bambina che scopriamo essere una piccola cuoca in erba. Perché una bambina non può mancare, all'ombra del Presidente che è madre e cristiana.
Trascorre così la prima ora di Domenica In, con il pensiero che corre affettuoso a Gabriele Corsi: sembra già più uno spot elettorale che un programma d'intrattenimento, ma niente che non possa ancora peggiorare. Infatti in studio è tempo di ascoltare l'inno all'Italia che accompagna l'iniziativa: e lo canta Al Bano, con tanto di piccolo Coro dell'Antoniano al seguito. Tocca poi a Loretta Goggi, in un'intervista in cui sostiene che in giuria a Tale e Quale Show era diventata una maestrina dalla penna rossa, ruolo che non sentiva suo: evidentemente quella che abbiamo visto commentare tutte le esibizioni con “chapeau”, era una controfigura.

La prima ancella di Mara Venier si palesa quando manca circa un quarto d'ora alle 16.00: si tratta di Teo Mammucari, alle prese con lo storico gioco del Tabellone, portato in tv da Gianni Boncompagni. Memore dei fasti di Libero, Mammucari prova la via del perculo, perché il signor Giorgio non sembra troppo entusiasta. Quello, dall'altra parte, lo secca: “Le fortune della vita non sono queste”.
A questo punto, è trascorsa circa una mezz'ora, mancano ancora le altre due ancelle e appena tre quarti di diretta: Enzo Miccio e Tommaso Cerno, direttore del meloniano Il Tempo. Miccio sfrutta il suo spazio per ricordare Giorgio Armani, mentre Cerno è al timone del momento informazione: al debutto del programma, un talk omaggio a Pippo Baudo in cui intervengono Massimo Giletti, Al Bano, Nini Pingitore, Enzo Miccio e l'avvocato Giorgio Assumma, amico di Baudo.

Co-conduzione, edizione corale, era stato annunciato: in realtà la Venier non ha mai lasciato lo studio ai colleghi; più che un'edizione corale, per ora è un'edizione “zia Mara”-centrica.
A puntata conclusa, la Venier sottolinea che ci sono stati un po' di problemi e andrà meglio domenica prossima. Inconvenienti della diretta? Si, ma non quelli legati allo studio. È che nel frattempo l'ADNKronos aveva diffuso la dichiarazione di Elly Schlein: "Giorgia Meloni continua a rifiutarsi di venire in Parlamento a spiegare cosa farà l’Italia rispetto al riconoscimento dello Stato di Palestina e alle sanzioni per il governo israeliano. Però continua a trovare il tempo di confezionare spot elettorali sul servizio pubblico. Oggi ci spiega su RaiUno, la ammiraglia della sua TeleMeloni, quali pranzi e quali pasticcini preferisce mangiare la domenica". Nemmeno un'ora dopo, arriva la risposta della Rai: “Per la Rai, si è trattato di una pagina di autentico Servizio Pubblico nel racconto della cultura, delle tradizioni, della nostra industria e della promozione dell’Italia a livello internazionale”.
La polemica è destinata a crescere. Comunque, tutti problemi che i giornalisti che vorrebbero una conferenza stampa di Giorgia Meloni, non hanno.
