Non si ferma la polemica per l'utilizzo della forza e dei manganelli da parte delle forze dell'ordine sui giovani di Pisa e di altre parti d'Italia che manifestavano in favore della Palestina. Su questo e altro abbiamo intervistato il filosofo Stefano Bonaga (che si definisce fieramente comunista), con cui abbiamo analizzato che cosa stia accadendo in Italia. C'è chi addossa le responsabilità al governo di destra, ma è così? Secondo lui, “oltre al fatto che la responsabilità formale, in senso gerarchico, sia del ministro Piantedosi, la polizia, come la magistratura, è fatta da esseri umani con tutti i difetti del caso”. Sicuramente non ci saremmo aspettati da un comunista una parziale difesa del ministro degli interni Matteo Piantedosi, né tantomeno che attaccasse così duramente il Pd, ma.... A proposito della leader del Partito Democratico, Elly Schlein, ha detto: “Lei ci deve dire che cosa vuole fare come segretario del Pd, e cosa intende fare la povera Schlein, a cui io voglio bene, altro non sono che una sfilza di parole: lavoro, ambiente, sanità pubblica, ricerca”. E su Navalny: “Faccio fatica a pensare che Putin abbia ordinato l'omicidio di Navalny”.
Stefano Bonaga, ha visto quanto accaduto a Pisa l'altro giorno? Che cosa ne pensa?
Lo dico sia della politica che della magistratura: un conto è la funzione e un conto è il fatto che questi appartengono a un corpo sociale. Come tutti i corpi sociali, che sia la magistratura o che sia la polizia, all'interno ci sono difetti, contraddizioni, persone vanitose, aggressive. Io tendo a pensare che, oltre al fatto che la responsabilità formale, in senso gerarchico, sia del ministro Piantedosi, la polizia, come la magistratura, è fatta da esseri umani con tutti i difetti del caso. Chi non rispetta la funzione è difettoso rispetto alla funzione, ma non si può pretendere che ci sia una coincidenza perfetta tra funzione e perfezione. Io non credo che il ministro sia interessato al fatto che dei ragazzi che protestano per delle giuste cause vengano manganellati.
Quindi sta parlando di responsabilità del singolo?
Tendo alla responsabilità dei promotori di questa risposta, io non penso che arrivi da Roma, quindi da Piantedosi. Può essere il singolo poliziotto come il dirigente di quel gruppo di poliziotti, ma parlare di responsabilità è difficile finché non identifichi le singole situazioni. La causa può essere un ordine sbagliato, una cattiva valutazione della cosa. Certo è che c'è un clima generalista di repressione, in cui qualcuno si sente autorizzato ad andare al di là delle proprie funzioni ed esagerare con la violenza. Ma io non penso che arrivi direttamente da Roma l'ordine di picchiare dei liceali. Naturalmente Piantedosi dovrà capire che cosa è successo. Quindi, per quanto riguarda i ragazzi di Pisa, quello è chiaramente un eccesso di repressione, la cui fonte è un clima generale di repressione che la destra e il governo hanno introdotto. A proposito di repressione, io faccio fatica a pensare che Putin abbia ordinato l'omicidio di Navalny.
Beh, è forte quello che sta dicendo.
Era completamente neutralizzato, era in Siberia, non aveva diritto alla parola, che interesse avrebbe avuto Putin ad ammazzarlo? Quando Putin ammazzava i dissidenti all'estero, e ne ha fatte di tutti i colori, è perché potevano costituire un problema organizzando opposizione. Ma un uomo ridotto al nulla perché avrebbe dovuto ammazzarlo? Dal punto di vista logico fa abbastanza impressione pensare che l'abbia ucciso.
Ci aiuti a seguire meglio questo ragionamento.
La responsabilità politica e morale è assolutamente di Putin, questo non si discute. Intendo dire che dal punto di vista logico e del comportamento faccio fatica a capire l'interesse di scatenare il mondo rispetto a un non pericolo come quello di Navalny, che era laggiù, in silenzio, senza nessuna comunicazione con l'esterno. Diversi sono gli altri omicidi putiniani, che potevano essere elemento di contestazione e di protesta. Faccio quindi fatica a capire quale interesse potesse avere Putin nel dare l'ordine per cui venisse ammazzato Navalny. Insisto sulla responsabilità politica e morale, ma ho dei dubbi sulla catena di comando precisa. Non ho nessuna simpatia per Putin che è un dittatore fascista.
Tornando ai fatti di Pisa, c'è stato un intervento molto forte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
È sacrosanto quello che ha detto il presidente della Repubblica, perché è ovvio che sia un fallimento l'utilizzo dei manganelli, a maggior ragione con dei giovani. Non bisogna mai andare oltre il rispetto della dignità umana. Ma come ti ho detto prima c'è un clima di repressione.
Si parla di repressione del governo, ma la Schlein all'opposizione che cosa sta facendo?
Sfondi una porta aperta, nonostante la Schlein sia una mia amica da vent'anni. È una buonissima e bravissima ragazza, ma la sua debolezza si è immediatamente rivelata non appena è stata eletta segretaria del Partito Democratico. Quando i giornalisti le hanno chiesto che cosa intendesse fare, lei ha risposto “faremo un'opposizione durissima”. Ora, anche un bambino sa che l'opposizione la fanno i parlamentari, se ottengono, quando gli va bene, un emendamento, perché c'è poca gente In Parlamento. Ma lei ci deve dire che cosa vuole fare come segretario del Partito Democratico, e cosa intende fare la povera Schlein a cui io voglio bene, altro non sono che una sfilza di parole: lavoro, ambiente, sanità pubblica, ricerca. Tutte cose che non hanno niente a che vedere con la politica.
Che cosa intende?
La politica è trovare la potenza per realizzare obiettivi. Quindi, bisogna generare potenza sociale, non semplicemente elencare il valore. Ho sempre detto a Massimo Cacciari, mio carissimo amico, che la politica è come la medicina: ci vuole la diagnosi ma anche la terapia. Non è che si fa l'elenco dei disastri senza uno straccio di terapia.
Ci può fare un esempio?
Prendiamo il caso del salario minimo. La Schlein giustamente invoca quello del salario minimo come valore, ma che cosa avrebbe fatto il vecchio partito comunista? Essendo quello del salario minimo un tema che riguarda fondamentalmente i commercianti, avrebbe riunito i commercianti. Perché il singolo commerciante, se preso individualmente, cerca anche di fregarti, ma quando c'è un sussulto all'interno di un sistema di responsabilità, non dirà mai che va bene dare due euro l'ora in nero. Per cui, in questo modo, produci quella che in inglese si chiama la constituency di interessi coinvolti. I valori non vanno solo praticati a voce. Detto che io trovo terrificante il fatto che oggi i temi della politica siano indotti dai media, che a loro volta sono il riflesso, addirittura, dei social media. Questo comporta che i politici si trovano a rispondere a domande del tipo “risponde al tweet di Salvini che ha risposto al tweet della Meloni?”. Questo ci porta anche a riflettere sul fatto che sono due mesi che su tutti i giornali non si fa altro che parlare della Ferragni, con tutto quello che succede in Italia.
Tornando a quello che ha detto sulla Schelin, secondo lei non è la politica e il suo ambiente?
La Schlein, che è stata votata dai non iscritti al partito democratico per dare una scossa di cambiamento rispetto alla tradizione recente del Pd, è caduta all'interno di quello che è il paradigma del Pd da quindici anni a questa parte.
E quale sarebbe?
La funzione del Pd, al di là della passione di quando ci sono le elezioni, è quella di attendere le elezioni per proporre la propria offerta politica. Per cui non si fa niente ma si spera di essere più attrattivi rispetto a coloro che ci sono prima di loro. La differenza paradigmatica tra la destra e la sinistra, proprio in termini storici e funzionali, è che la destra ti chiede di votare la delega e poi tiene a casa, mentre la sinistra dovrebbe coinvolgere la potenza sociale nella costruzione del bene comune. Quello che è all'origine della mia profonda depressione e il fatto che ci siano solo chiacchiere in continuazione. Naturalmente chi è al potere chiacchiera ma lavora, ma, se chi non è al potere chiacchiera soltanto, sperando che gli altri vadano così male è desolante. La società ha una volontà di partecipazione enorme e il fatto che non vada a votare è perché sente inutile il voto.
Quanto sono importanti i giovani?
Sono i giovani quelli che, dopo il disastro dell’Emilia-Romagna, vanno sul luogo a cercare di costruire a proprie spese. Io mi definisco comunista, ma quello che rimprovero al Pd è che non fa niente, se non chiacchiere e dichiarazioni di valore.
Che cosa ne pensa di quello che è successo a Vittorio Sgarbi?
Mi ero ripromesso di non parlare mai più di Sgarbi, per cui continuo a non parlarne. L'ho già fatto una volta in vita mia e già questo è sufficiente.