Ma quanto minchia deve essere lungo questo treno dei poveri? Chissà quanto devono averci pensato, alla Regione Siciliana e alle Ferrovie dello Stato, prima di resuscitare la vecchia “Freccia del Sud”, il treno degli emigrati e degli studenti fuorisede, che adesso si chiama “Sicilia Express” (fa più fino) e sarà un treno low cost destinato ai poveri che vogliono tornare in Sicilia per le vacanze natalizie, costa circa 30 euro ma ci mette diciotto ore, parte da Torino, per rimembrare sud(d)iti che emigravano in Fiat, e farà solo due corse: una, a scendere, il 21 dicembre; una, a salire, il 5 gennaio. Una genialata! Due corse per fare fronte alla massa di lavoratori che anche se lavorano restano poveri. Come si dice: più lunga è la pensata più grossa è la minchiata. Avete presente i rivenditori di auto usate che prendono in permuta carrette pronte per lo sfascio, danno una ripulita, mettono i coprisedili sulla tappezzeria sfondata, il copristerzo, lavano il motore che perde olio da ogni dove, e le spacciano per affaroni col cartello di cartone dove c’è scritto “Offerta Vippisi”? Già, perché il treno dei poveri avrà a bordo anche i Vip. E che Vip! Ovviamente nulla contro Salvo Piparo, attore palermitano già interprete di “Buttanissima Sicilia”, trasposizione teatrale del testo di Pietrangelo Buttafuoco a cura di Giuseppe Sottile. Nulla contro lo stilista siciliano Alessandro Enriquez (che non si capisce cosa deve fare su un treno dei poveri, criticare i poveri perché non sono vestiti di design? E nulla contro Claudio Casisa, dei Soldi Spicci, comici locali, per la serie: ridiamo per non piangere. Ci fa specie soltanto che, tra i Vip annunciati, ci siano anche “alcuni influencer”, così famosi, ma così famosi, che non hanno messo neanche il nome. Immaginiamo che questi influencer saranno picchiati subito dalle operaie tutte “pinnate”, con la tuta e i capelli sparati per aria (si viaggia “comodi” per tornare in Sicilia, io lo so perché da Roma, in piedi nel corridoio, me ne sono fatte tante di tratte sulla Freccia del Sud) che non vogliono farsi fotografare in “desabbiè” che poi magari “i parenti sapi che minchia vanno a pensare”. “DLIN DLON! L’attore Sabbo Piparo è precato di sdovacarsi urgentemente in della carrozza nove che ci stanno dando coppa allo stilista. DLIN DLON! Sabbo Piparo, appoi ce lo racconti quanto è buttanissima la Sicilia coi tuoi amichi Buttafuoco e Sottile, intanto arricogliti in della carrozza 7 che stanno assuntumando di jancate una influense. DLIN DLON”.
Sul sito della Regione Siciliana si legge che l’iniziativa è stata partorita (alla Regione Siciliana si saranno rotte le acque, ai poveri le palle): “Per offrire un mezzo alternativo ed economicamente accessibile in un periodo in cui l'aumento della domanda fa lievitare i prezzi del trasporto”. Aumentare i salari mai. Altrimenti come fanno a spacchiarsela i deputati dell’Ars che loro sono ricchi e hanno il machinone? Volete sapere quanto guadagna un eletto all’Ars (siamo a statuto speciale, noi, i nostri sono “deputati” a tutti gli effetti)? Ricopio: “L’indennità, rivista dalla Legge regionale 1/2014 che ha razionalizzato la spesa, è fissata in 6.600 euro lordi mensili. In precedenza raggiungeva i 10.705 euro lordi mensili. La diaria, riconosciuta a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Palermo, è fissata in 4.500 euro lordi mensili. In caso di assenza dai lavori d’Aula viene trattenuto l’uno per cento, per assenze dai lavori di commissione lo 0,5 per cento. Per i propri collaboratori ogni deputato ha diritto inoltre a 3.180 euro lordi mensili. L’assegno di fine mandato è calcolato sull’importo di una mensilità di indennità parlamentare lorda per anno di mandato parlamentare”. E ai lavoratori ci danno il treno dei poveri. Ma coi Vip. Nel treno, lunghissimo come la pensata che l’ha realizzato, ci saranno due carrozze ristoranti. Anche se i poveri, lo so, si portano da casa il panino con la cotoletta (o con le melenzane fritte se sono vegetariani). Io vi consiglio di guardarvi il meraviglioso “calabriabella” su Instagram: un tizio che dopo avere lavorato per anni al nord “facendo la fame” è tornato in Calabria e urla di gioia ogni giorno che Dio manda in terra perché: “Mangio con mille lire! Fazzu a muffa cca’. Fazzu ‘u lippu! Non me e vado più. Quanto è bello ‘u pani ccu l’ogghiu a’ casa toiii!”. Buone vacanze. Poveri!