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Camionisti e carovane no vax, il Freedom Convoy arriva anche in Europa e in Italia

10 febbraio 2022

Camionisti e carovane no vax, il Freedom Convoy arriva anche in Europa e in Italia
Dopo il successo Canada, la carovana di camionisti (ma non solo) no vax sta facendo proseliti: in Francia ci sono già grossi movimenti e in vista del 14 febbraio a livello europeo si punta a Bruxelles. Nei gruppi Telegram si parla anche di Roma, anche se...

La protesta dei camionisti no vax appoggiata anche da Donald Trump ha superato i confini del Canada e sta diventando globale, o almeno questa sarebbe l’ambizione. La capitale Ottawa resta paralizzata dopo quasi due settimane di proteste dei “trucker” contrari all’obbligo di vaccino imposto dal governo per quelli che lavorano attraversando il confine con gli Usa. Il movimento del “Freedom Convoy”, il “convoglio della libertà”, si è allargato a Stati Uniti, Nuova Zelanda e Australia, sta raccogliendo molte adesioni (perlomeno quelle virtuali) ed è arrivato anche in Europa, dove i camionisti francesi si sono messi in marcia verso Parigi per manifestare la loro rabbia contro le restrizioni legate al Covid. La pagina Facebook “Le convoi de la liberté” ha superato in poco tempo 300 mila follower e diversi mezzi sono già in marcia. Il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ha detto che in caso di arrivo di manifestazioni di camion a Parigi “la risposta dello Stato sarà estremamente ferma”. Il 14 febbraio nella Capitale transalpina è già prevista la manifestazione di un gruppo di oppositori del Green pass e già lunedì un primo convoglio è stato intercettato e fermato. 

Nel Vecchio continente in generale si sta tentando di far viaggiare la protesta attraverso gruppi Telegram, dove si parla di una convergenza prevista per il 14 febbraio a Bruxelles.

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La partenza di una delle carovane verso Parigi

Anche in Italia si muove qualcosa, intersecandosi verosimilmente con l’adunata preannunciata a Roma da Nicola Franzoni e dal Fronte di Liberazione Nazionale del generale Antonio Pappalardo proprio per il 14 febbraio. Il flop è in agguato e, almeno nel nostro Paese (come in altre occasioni) piuttosto verosimile, ma la guardia delle autorità, che hanno negato il permesso per il raduno alle porte della Capitale in questi giorni, resta alta. Se in Francia, come altre volte, potrebbero fare sul serio, per quel che riguarda l’Italia la memoria torna al 27 settembre 2021, quando dopo una mobilitazione social ben più corposa di quella in atto attualmente del preannunciato blocco del Paese da parte dei camionisti non si accorse quasi nessuno, salvo per sporadiche iniziative di singoli.

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