Con il prezzo dei carburanti alle stelle, non c’è solo il governo italiano a studiare la situazione per cercare una misura cuscinetto che possa ammortizzare il peso dei costi sul portafoglio degli italiani. Sono proprio questi ultimi, gli italiani – che siano medi, alti o bassi – ad aver introdotto con forza un dibattito che mira a produrre confronti tra il prezzo della benzina nel nostro paese e quello degli altri, in special modo europei. La situazione su scala internazionale, fatta di eventi bellici e filiera a rischio, non basta infatti a dipingere uno scenario che spieghi la situazione carburante interna di ogni nazione, e variabili chiave come le ormai mediaticamente ridondanti accise contribuiscono a rendere il prezzo dei carburanti non poco variabile di paese in paese.
Una situazione che – dopo una prima fase di maledizioni, distribuite tra piani alti governativi ed ecclesiastici – ha portato persino alcuni italiani a rincorrere il prezzo più conveniente fino a uscire fuori dal Paese, con i distributori al confine tra Friuli e Slovenia presi d’assalto, alla luce di un risparmio medio di 60 centesimi in meno al litro. Solo una prima avvisaglia di un costo alla pompa ben differente rispetto ai quasi 2,200 registrati da noi, con un prezzo medio ai distributori al self che si assesta su 1,769 euro al litro per la benzina e a 1,639 euro al litro per il diesel.
Benzina: prezzi minori? Praticamente ovunque
Il governo ha predisposto una piccola boccata d’ossigeno per gli automobilisti italiani dopo il decreto varato dal governo che sancisce il taglio delle accise sui carburanti di 25 centesimi per 30 giorni. In totale quindi il carburante costerà 30,5 centesimi in meno. Per il Gpl le accise diminuiscono invece di 8,5 centesimi, come previsto nel decreto ministeriale. L’associazione dei consumatori ha preso in analisi il costo medio del carburante nella scorsa settimana. La colonnina segnava 2,137 euro al litro per la benzina e 2,124 euro al litro per il diesel. Quindi basandosi su questi prezzi e scontando le accise di 25 centesimi più l’Iva fino a raggiungere i 30,5 centesimi totali di sconto, il costo attuale massimo del carburante in Italia dev’essere il seguente: 1,78 euro al litro per la benzina e 1,77 euro al litro per il diesel.
Nonostante questo, fra 30 giorni tutto tornerà a lievitare e per trovare prezzi inferiori a quelli dei carburanti in Italia basta praticamente puntare il dito a casaccio sulla cartina geografica; Svizzera, Francia e Austria – sebbene quelli più vicini alla nostra attuale sciagura – viaggiano comunque sempre sotto quota 2 euro, rispettivamente tra i 1,909 e i 1,980 euro al litro. Segue poi una linea “mediana” costituita da paesi come Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, San Marino, Spagna, Svezia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Belgio ed Estonia, a oscillare tra 1,700 e 1,900 al litro. Ben altra storia si registra in paesi come Ucraina (1,104 euro), Turchia (1,254 euro), Ungheria (1,284 euro), Malta (1,340 euro), Moldavia (1,352 euro), e poi Croazia, Polonia, Cipro, Ucraina, Slovenia, Macedonia, Malta, tutti prevalentemente sotto quota 1,400. Il prezzo più basso della benzina in Europa? Indovinate un po’? Senza ombra di dubbio la Russia, deus ex machina, che nel fare e disfare lo scenario socio-economico internazionale resta sui 0,390 euro al litro; appena dopo c’è la Bielorussia, che si muove sui 0,600 euro al litro. Tutti costi, questi ultimi, sui quali le accise hanno un peso specifico che varia moltissimo di Paese in Paese: le più alte d’Europa ce l’hanno i Paesi Bassi a quota 0,79 euro al litro, e subito dopo arrivano i 73 centesimi al litro a intaccare il portafoglio degli italiani.