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Cari pacifisti, siete voi che rubate la scena a chi spacca tutto. Lo sciopero nazionale per Gaza dimostra che siamo solo un Novecento sotto speed e la storia non si fa a parole

  • di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

24 settembre 2025

Cari pacifisti, siete voi che rubate la scena a chi spacca tutto. Lo sciopero nazionale per Gaza dimostra che siamo solo un Novecento sotto speed e la storia non si fa a parole
Siamo un Novecento sotto speed, quindi vale quello che disse uno dei massimi filosofi del diritto del secolo scorso, Carl Schmitt: la storia non la fanno le parole e le costituzioni, ma chi ha la forza per tenerle in piedi o ribaltarle. Ecco perché sono i pacifisti a rubare la scena ai facinorosi allo sciopero nazionale per Gaza. Ve lo spieghiamo qui

di Ottavio Cappellani Ottavio Cappellani

A proposito delle manifestazioni Propal e degli incidenti che ci sono stati, ho scritto sui miei social la seguente domanda: “Disordini nelle manifestazioni PACIFISTE PROPAL. Dicono: ‘Frange estreme’ o ‘Infiltrati’. Chiedo: ‘E non potete fermarli?’. Rispondono: ‘No, noi siamo pacifisti, come li fermiamo?’. Io lo so, ho un problema di eccessiva logica. Ma chiedo: ‘Se non riuscite a fermare 4 giovanotti come potete supporre di fermare Netanyahu e Hamas?’”. Come risposta si incazzano con me. Sono bravi a incazzarsi con me. Meno bravi con gli esaltati o con le frange estreme o con gli infiltrati. Il primo a rispondere è stato un Emerito (nel senso già professore di Storia all’Università di Catania, molto attivo con i cciofani, per i cciofani – è stato tra i fondatori della radio universitaria tipo movimentista con la musica underground uacciuari, con i jeans belli stretti, però larghi in fondo, e infatti, mi sa, gli è venuta l’orchite), Luciano Granozzi, che adesso abita a Bologna, una città cciofane, per i cciofani, con i cciofani, dove c’è la redazione della rivista Il Mulino (ah! i bei tempi in cui pubblicavano Carl Schmitt, a cura di Gianfranco Miglio – a proposito, ma il logo de Il Mulino è una svastica o mi sbaglio?). La sua risposta è stata la seguente: “Il tuo è un commento del cazzo, scritto prestando fede a cronisti che non la meritano. Con tutte le ragazze e i ragazzi che c'erano in piazza e nelle strade di Bologna stamattina (vedi foto sul mio profilo), una manifestazione più ordinata di quella di oggi non l'avevo vista mai”. E io mi sono immaginato Granozzino (è brevilineo) incazzosino che dice “cazzo” con un brividino rivoluzionario che gli corre lungo (oddio, lungo) tutto il corpo. Gli ho risposto, come se la cosa non fosse più che evidente: “Forse a Bologna. Ma non gira tutto intorno a Bologna o ai tuoi interventi del cazzo. Prof.”.

Gli scontri in Stazione Centrale a Milano
Gli scontri in Stazione Centrale a Milano Ansa

Vi risparmio gli altri commenti, in cui nessuno rispondeva alla mia pacata domanda, ma mi insultava o sosteneva che “pochi facinorosi” avevano sporcato una bella manifestazione pacifica (e il problema resta: non sono riusciti a fermarli). Però sì, è vero: i facinorosi fanno più notizia di canti, balli, birrette, trucchi, bandierine, giocolieri, passeggini, famiglie sante e buone che passeggiano salvando il mondo e amenità varie. E questo non vi suggerisce niente? Voglio dire: Carl Schmitt non l’ho citato a caso (a “cazzo” direbbe Granozzi, coi brividini), uno dei più grandi costituzionalisti del Novecento (e tenendo presente che la nostra epoca non è nient’altro che un Novecento sotto speed), sapeva che le Costituzioni e i riconoscimenti degli Stati sono faccende così aleatorie che devono essere ribadite attraverso sangue e carni macellate e teste esplose e rivolte e rivoluzioni e ghigliottine e omicidi politici. Altro che manifestazioni da fighette. Io fossi puppo (purtroppamente non lo sono – ancora – ma se lo fossi o quando lo sarò) mi incazzerei con questi Propal che fanno i Pride in nome dei bambini morti (tragedia) e non dei culi rotti (goduria) e di tutte le altre forme (siamo inculsivi – non è un refuso) di ribaltamenti a letto. Perché, se Carl Schmitt aveva ragione allora gli unici degni di nota sono proprio quelli che hanno sfasciato tutto. La mia è una provocazione? Ovvio. Ma se voi ragionate così, poi, a me, la logica, mi diventa provocatoria.

Carl Schmitt
Carl Schmitt

E allora? Sono i “facinorosi” i veri Propal, non voi coi selfie e la bontà che vi spunta in bocca come un fiore che non marcisce. Dovreste anche voi lanciare i passeggini contro le banche (togliete prima il bambino), lanciare le Birkenstock contro la Polizia, prendere a manganellate (quelli col fischio della clowneria) le forze dell’Ordine, e insomma, come quelli della Flottilla, che forse li bombardano, mettervi in condizione di farvi spaccare la faccia, altrimenti che minchia di solidarietà date ai palestinesi e alla Flottilla, col panino e la birretta in mano, perché così sembrate Angela da Gaza che dice “Non ce n’è Israele”. Ovviamente io, MOW, Moreno Pisto, siamo contro ogni forma di violenza. Non fate a casa quello che stiamo scrivendo. Questo articolo è stato scritto da un professionista della satira e della provocazione. Ma quello che vi invitiamo a fare è usare la logica. Non sono i “facinorosi” che vi rubano la scena. Siete voi che – ovviamente senza riuscirci – cercate di rubare la scena ai facinorosi. Che sono quelli che fanno la Storia (che infatti è una gran porcata).

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