Un nuovo “tassello” si aggiunge al sempre più intricato caso del rapper e produttore discografico Sean Combs, meglio noto come P. Diddy, alias Puff Daddy. Dal momento del suo arresto lo scorso 16 settembre, dopo le gravi accuse rispettivamente di associazione a delinquere, ottenimento di prestazioni sessuali esercitato con la forza, frode, coercizione e trasferimento di prostitute da uno Stato all’altro, in queste settimane sono emersi dettagli sempre più bizzarri e disturbanti sulla sua presunta condotta. Oltre alle voci sui parties “segreti” all’insegna di orge e droga, in cui, secondo diverse fonti, lui avrebbe filmato e registrato tutto per poter poi ricattare i partecipanti (che, secondo quanto emerso sarebbero moltissimi personaggi del mondo della musica e dello spettacolo, da Jay-Z e Kanye West, Beyoncé, Rihanna e Jennifer Lopez, fino a Leonardo di Caprio, Naomi Campbell e molti altri), oltre alle accuse di violenza nei confronti di diverse donne, tra cui in particolare la sua ex ragazza Cassie (di cui in questi giorni è circolato anche un video ripreso da una telecamera di sicurezza, in cui la donna scappa nel corridoio di un hotel, mentre Diddy la rincorre e la aggredisce fisicamente), in queste ore nella casa del rapper a Miami (Los Angeles) la polizia ha trovato ben 1000 bottiglie di olio lubrificante per bambini, che si sospetta possano essere state acquistate proprio per essere utilizzate nelle sue dubbie “attività sessuali” (consensuali o meno che fossero).
P. Diddy per il momento si è dichiarato non colpevole per tutte le accuse, mentre il suo avvocato Marc Agnifilio è intervenuto proprio sul caso delle bottigliette di olio lubrificante, portando però una giustificazione piuttosto bizzarra: “È semplicemente concentrato e impegnato, è disponibile e fiducioso. Stiamo esaminando la nostra difesa come facciamo ogni giorno e il suo umore è relativamente buono” ha detto il legale al New York Post, aggiungendo “Non penso si tratti di 1000 bottiglie, penso fossero solo tante. Voglio dire, sappiamo che spesso gli americani sono soliti comprare le cose in blocco e sapete, sono cose che gli adulti fanno, in modo consensuale, non possiamo essere così puritani in questo Paese da pensare che il sesso sia una cosa brutta in qualche modo, altrimenti non esisterebbero più le persone…”. Se è vero che l’attività sessuale tra persone adulte non è in alcun modo fuori legge, è però vero che è fondamentale sia sempre un atto davvero consensuale, che è tuttavia proprio ciò che viene contestato a Diddy. Il rapper si trova al momento in carcere in attesa delle indagini, ma visto tutto ciò che sta emergendo sul suo conto, potrebbero essere molto lunghe e di certo la situazione non sembra mettersi bene per lui, per cui diventa sempre più difficile per la sua difesa scagionarlo. Nel frattempo arriva un’altra novità: il rapper 50 Cent ha annunciato una nuova serie tv prodotta da Netflix in cui racconterà proprio (la sua versione) del caso di P. Diddy e soprattutto, i retroscena del presunto traffico sessuale di cui è ora accusato.