Sean Combs, Puff Daddy, Diddy, chiamatelo come volete. L’unica cosa certa, al momento, è che il rapper rimane in carcere in attesa di processo e rischierebbe da un minimo di 15 anni fino all’ergastolo, se fosse ritenuto colpevole di ogni capo d’imputazione. Diddy è accusato di: associazione a delinquere, ottenimento di prestazioni sessuali esercitato con la forza, frode e coercizione e trasferimento di prostitute da uno Stato all’altro. Il rapper, che al momento si trova presso il Metropolitan Detention Center di Brooklyn, a New York, descritto come “l’inferno in terra” e “una tragedia continua”, ha potuto parlare brevemente con i membri della sua famiglia e i suoi figli per telefono. Una fonte ha dichiarato a People che Diddy sarebbe “molto preoccupato per i suoi figli e per il loro benessere”.
Diddy non è però l’unico a doversi preoccupare. Infatti, c’è la possibilità che diverse persone che hanno un rapporto d’amicizia con il rapper vengano citate in giudizio e chiamate a testimoniare contro di lui. Inoltre, chiunque abbia partecipato alla sue feste, chiamate “Freak Off”, potrebbe essere accusato. Tra le celebrità note per essere vicine a Sean Combs ci sono, tra gli altri, Jay-Z, Beyoncè, Rick Ross, Usher e Justin Bieber. Ma non solo. Questo perché nel 2019 altri grandi nomi del mondo dello spettacolo hanno partecipato alla festa per il cinquantesimo compleanno del rapper, nella sua villa di Beverly Hills. Tra i presenti, secondo quanto emerso, ci sarebbero anche Kim Kardashian, Kanye West, Leonardo DiCaprio, Pharrell e Snoop Dogg. “Jay-Z e altre celebrità potrebbero essere citate in giudizio, ma quasi certamente faranno valere il Quinto Emendamento contro l’autoincriminazione e si rifiuteranno di testimoniare" ha spiegato al The U.S. Sun l’ex procuratore Neama Rahmani. “Le persone che hanno partecipato agli atti sessuali dovrebbero essere particolarmente spaventate perché potrebbero essere accusate anche di traffico sessuale o prostituzione, a seconda che abbiano usato minacce o forza contro le vittime”.
Le celebrità vicine a Puff Daddy stanno cercando in tutti i modi di prendere le distanze dal rapper. Nessuno vuole essere coinvolto, anche se ormai la macchina ha iniziato a muoversi e ci troviamo di fronte a un nuovo #MeToo, ma nel mondo della musica. Tra i coinvolti, come detto, c’è anche Justin Bieber, che ha un rapporto piuttosto speciale con Diddy. Infatti, lo ha descritto più di una volta come il suo mentore musicale. Justin Bieber ha però fatto sapere, tramite il suo portavoce, di essere sconvolto dalla notizia e di volersi concentrare solo sulla musica e sulla paternità, affermando di essere totalmente estraneo alle vicende in cui Sean Combs sarebbe coinvolto. E anche se tanti hanno già preso le distanze, e qualcuno lo farà presto, la bomba ormai è esplosa. Per molti, inoltre, sarebbe impensabile che le persone vicine, anche in passato, a Puff Daddy, non sapessero nulla delle sue presunte attività illecite. Lo avrebbero quindi coperto? Sarebbero complici oppure vittime di Puff Daddy? L’unica cosa certa, per il momento, è che Sean Combs in questi 30 anni di attività abbia avuto più di un problema con la legge. Non è mai stato estraneo agli scandali giudiziari, ma adesso che iniziano a emergere dettagli, e qualcuno magari troverà il coraggio di parlare, potrebbe essere davvero arrivata la “fine” per il rapper e produttore.