L’accusa di Selvaggia Lucarelli (qui per intero) è chiara: La Zanzara cassa di risonanza di personaggi di dubbia levatura morale, sfruttati dai conduttori per creare del panico trash, intrattenimento di bassa lega (perché fatto dai “peggiori fenomeni da baraccone”), dal quale ci si dissocia solo quando uno di questi parvenu finisce agli arresti. L’accusa arriva da Lucarelli e ci voleva il caso David Lacerenza per spingere persino Giuseppe Cruciani, da anni in silenzio stampo per quel che riguarda la sua ex ragazza, a parlare. Innanzitutto con una lettera inviata a Dagospia, serissima e sintetica in cui si fanno notare che “una trasmissione radiofonica non è la commissione d’inchiesta sulle stragi, al massimo può raccontare dei pezzi di realtà, come nel caso della cocaina e delle mignotte del locale milanese” e aggiunge: “Non ho mai esaltato Lacerenza per essere un miliardario onesto, giusto per contestare una delle tante invenzioni dell’articolo”. Fine della storia? No. Insieme torna più volta sull’argomento durante la puntata dell’11 marzo de La Zanzara. Mentre Parenzo litiga con tale “Bombolino” invitandolo a studiare la lingua italiana, Crux interviene così: “Però dovresti essere più buono con Bombolino, altrimenti vuol dire che non segui Il Fatto quotidiano, che dice che noi esaltiamo questi personaggi tipo Bombolino. Per seguire quello che dice il Fatto, dovresti essere un po’ più buono con Bombolino. Esaltiamo Bombolino, facciamolo diventare un eroe. L’onesto Bombolino. Bombolino è magnifico, è stupendo. Ma li mortacci vostra…”

L’occasione è giusta e si spendono due parole sull’accusa di Lucarelli a Parenzo, che non si dissocerebbe mai davvero non tanto dagli ospiti quanto dal programma stesso: “Ma la dissociazione, mi spiegava prima Parenzo, è una cosa che appartiene al campo del terrorismo delle Brigate Rosse”. Si aggiunge anche il diretto interessato: “Da cosa dovrei dissociarmi? Sono tredici anni che lavoriamo insieme con Confindustria, sarei pazzo a dissociarmi. Mi posso incaz*are durante la diretta, ma mai dissociare”. Cruciani continua: “Voi immaginate se io fossi uno che pippa la cocaina, che si riempie di bamba e andassi a puttane. Che caz*o avrei fatto di male? Mi avrebbero impiccato in questi giorni”. E parte un effetto sonoro associato proprio a Lacerenza, il nitrito di un cavallo. Crux stoppa, ironicamente, tutto: “Non mettete il nitrito che è esaltazione del mostro…” E Parenzo: “Il nitrito è un urlo di battaglia. Secondo me anche nella redazione del Fatto quotidiano quando fanno la riunione del mattino fanno un nitrito. Ma non ci sarebbe nulla di male, posso dirti?” Insomma, andiamo avanti. Ancora una volta, no. Cruciani vuole rispondere proprio a tutto, anche al paragone fatto con la regina del pomeridiano di Canale 5: “Oggi mi hanno accusato di copiare i format di Barbara D’Urso, della dottoressa. Io per questo mi metto una medaglia”. Solo di una cosa, però, si rammarica Parenzo: “Mi spiace che la ottima Lucarelli non abbia citato il ‘nano rabbino’, questo lo trovo incredibile”.
