Davide Lacerenza è davvero simbolo dell’opulenza e dell’extralusso? Spese incredibili, Ferrari, spreco di champagne (usato per esempio per lavare i cerchioni della sua auto) e ostriche ovunque. Ora, accusato di spaccio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e autoriciclaggio, di Lacerenza si parla anche troppo, ma dei gusti “pacchiani” dei suoi clienti abituali? Ci pensa Camillo Langone, a cui abbiamo chiesto di giudicare l’atteggiamento ben poco sobrio (ma non perché si beva) degli champagnomani e amanti dei vini d’annata. E ci consiglia un’alternativa virtuosa da bere con le ricette di mare.

Sei mai stato alla Gintoneria per provare vini o altro?
No, non ci ho mai messo piede anche perché non era certo il posto giusto per provare vini... La missione del locale era molto evidentemente un'altra.
Cosa pensi dello champagne come simbolo di ricchezza e lusso?
Simbolo dello sperpero, semmai. Io conosco ricchi che bevono il vino della cantina sociale, perché essendo ricchi veri non devono dimostrare niente a nessuno, invece qui sembrano coinvolti ricchi fasulli, poveri diavoli. Ho letto di gente che alla Gintoneria si è rovinata, a forza di bere chardonnay addizionato. Mentre non ho mai sentito di nessuno che si è rovinato col Lambrusco di Sorbara e cito il Lambrusco di Sorbara non a caso, perché è perfetto con le ostriche consumate nel locale in grande quantità.
L’accoppiata solitamente era champagne e crudi di mare in effetti. Se non lo champagne i vini d’annata…
Io il crudo di mare lo mangio al mare. Ne sono ghiottissimo: tagliatella di seppia, piccoli polpi, cozze, cozze pelose, noci (di mare), fasolari e anche ostriche, che ormai costano poco più delle vongole... E ci abbino il Sorbara, come ti dicevo, o vini rosa o vini bianchi, comunque giovani, non attempati. La passione dei pacchiani per i vini vecchi è chiaramente legata al loro costo: questa gente se non spende non si eccita.
Si è scoperto che anche i gin spacciati per prodotti pregiati erano in realtà alcolici economici. Ma in generale il gin può essere buono? Quale gin consiglieresti?
Tutto può essere buono, tutto può essere fatto bene, perfino il gin. Io il gin puro non lo bevo perché sono cristiano e italiano e la mia droga non può che essere il vino. Ma quando finisco in un locale dove il vino è imbevibile (che so, chardonnay, sauvignon, prosecco da autoclave...) allora sono costretto a ordinare un Negroni. Sperando che il terzo di gin sia versato da una bottiglia di classicissimo London Dry Gin (i gin superprofumati li trovo nauseanti e inadatti ai cocktail, forse inadatti a tutto).
Il caso Lacerenza è eclatante: i bevitori raffinati possono essere avere atteggiamenti così caricaturali e trasandati secondo te? Non ti sembra tutto un po’ il simbolo della Milano dove si beve per stordirsi? C’è un’alternativa?
Non c'è bisogno di essere straordinariamente raffinati per stare lontani da quelle ostentazioni, basta disporre di un minimo di amor proprio, di dignità. E non direi tutto ciò un simbolo milanese, lo champagnomane esibizionista io lo incontro anche, se non soprattutto, in provincia. L'alternativa sarebbe il vino, il vino vero, ma il vino oltre che alcol è cultura, tradizione, religione, poesia, filosofia, e questo è un handicap perché nessuno è interessato a cultura, tradizione, religione, poesia, filosofia, quantomeno nessuno dei frequentatori di simili locali.
