La Commissione d'inchiesta che indaga sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, quindicenne cittadina vaticana di cui si sono perse le tracce il 22 giugno 1983, nella giornata di domani 16 gennaio ascolterà un suo amico d’infanzia Pierluigi Magnesio, membro della comitiva dell'Azione cattolica della parrocchia di Sant'Anna in Vaticano, è figlio di un capo tecnico della Santa Sede e al tempo viveva all'interno delle Mura Leonine. A quarantuno anni di distanza dalla scomparsa di Emanuela, Magnesio ha recentemente rilasciato nuove dichiarazioni: “Emanuela era una ragazza schietta, scaltra, per nulla ingenua, forse con la storia della telefonata sulla proposta dell'Avon voleva prendere tempo ma era abbastanza perspicace da sapere che era una menzogna”. Il riferimento è alla telefonata che Emanuela fece a casa poco prima di scomparire, telefonata a cui rispose la sorella e a cui racconto della proposta di lavoro appena ricevuta. Siamo nel 1983, periodo in cui l’Avon era un’azienda particolarmente in voga e conosciuta. “Forse aveva un amore segreto, le piaceva uno della scuola di musica...”.
Parole che fanno pensare a un riferimento ad Alberto Laurenti, compagno della scuola di musica per cui Emanuela aveva segretamente una cotta e che è stato recentemente ascoltato dalla Commissione. Magnesio ha raccontato del giorno della scomparsa: “Incontrai Emanuela per caso verso le 16 e mezza, io rientravo dentro il Vaticano per andare a casa e lei usciva, mi disse poi che aveva appuntamento con la sorella Cristina al Palazzaccio alle 19 all'uscita dalle lezioni di musica e lei mi invitò, vuoi venire?”. Appuntamento alla quale Emanuela, scomparsa, non si presentò. Non solo, Magnesio ha anche confessato di essere stato “innamoratissimo” di Emanuela e che “una settimana prima della scomparsa lei lo salutò con due bacetti dicendogli addio”. Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ha così commentato il racconto di Pierluigi Magnesio: “Purtroppo neanche oggi giornalisti e giornali come Peronaci e il Corriere della Sera, hanno avuto la decenza di non scrivere idiozie e solite insinuazioni. Ritornando addirittura all'allontanamento volontario di Emanuela dopo aver baciato un coetaneo quindicenne e avergli detto addio. Che schifo, senza vergogna cercando di umiliarla anche il giorno del compleanno”. Ricordiamo l’appuntamento con il sit-in organizzato proprio da Pietro Orlandi sabato 18 gennaio, a piazza Cavour a Roma alle 16, per ricordare Emanuela.