Si ingrandisce ancora il mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi, quindicenne cittadina vaticana di cui si sono perse le tracce il 22 giugno del 1983. Ma cosa c’entra ora l'Archivio Centrale dello Stato con la sua sparizione? Al suo interno è stato trovato un dossier, svuotato dei documenti che lo componevano, proprio su Emanuela. Un fascicolo di cui al momento resta soltanto la copertina e il sommario dei documenti che un tempo conteneva al suo interno. A darne la notizia il senatore Andrea De Priamo, presidente della Commissione d’inchiesta che indaga sulle scomparse di Mirella Gregori e di Emanuela Orlandi. Il dossier, nel 2017, era stato trasferito dal Ministero dell'Interno all'Archivio, dopo la direttiva Renzi sulla desecretazione delle stragi. Oggi del dossier restano solo quattro fogli, una copertina del "Ministero dell'Interno – Direzione generale della pubblica sicurezza – Ucigos" relativo ‘b. 369 Roma sott. 8 ‘Scomparsa di Emanuela Orlandi", e i tre fogli che fanno da sommario, dove si apprende della presenza nel fascicolo di documenti relativi ai verbali di Alì Agcà (l’uomo che sparò a Giovanni Paolo II ndr). Noi di MOW abbiamo contatto l’avvocato Laura Sgrò, legale della famiglia Orlandi, per comprendere come mai la presenza di questo fascicolo vuoto sia emersa soltanto ora, a quasi quarantadue anni dalla scomparsa di Emanuela.
“Dopo aver letto la notizia sono rimasta un po' sorpresa, perché quando sono stata udita in Commissione d’inchiesta avevo rappresentato l'esistenza di un fascicolo vuoto all'Archivio di Stato. Peraltro, in Commissione, avevo depositato insieme alla memoria anche la copertina di questo fascicolo vuoto, di cui eravamo venuti a conoscenza. Pietro (Orlandi, fratello di Emanuela ndr) ne aveva già fatto riferimento anche pubblicamente. Ieri abbiamo letto che un consulente, mentre stava facendo delle ricerche, si è imbattuto nel fascicolo. Tuttavia, da quello che leggiamo dalla stampa, non ha esattamente le stesse caratteristiche della copertina che abbiamo noi”. Di conseguenza non possiamo che chiederci come mai questo documento, già segnalato, non sia stato cercato per tempo: “Se si tratta dello stesso fascicolo la nostra potrebbe essere una copertina esterna: ho letto che ci sarebbe un indice o delle indicazioni interne, quindi potrebbe essere una seconda copertina. Si tratta o dello stesso fascicolo o di due fascicoli vuoti presenti presso l'Archivio di Stato. La cosa mi pare quantomeno singolare, quindi quello che mi auguro è che vengano cercati e ritrovati quanto prima i contenuti”. Tutto questo sempre tenendo conto che già mesi fa l’avvocato Laura Sgrò ne aveva parlato in Commissione d'inchiesta: “Peraltro la verifica penso che possa essere agevole, considerato che la nostra copertina recava un numero di protocollo e delle indicazioni precise sul destinatario, quindi qualche elemento, se si tratta dello stesso fascicolo, potrebbe essere rinvenuto anche nella seconda copertina”.