È stata ascoltata in Commissione bicamerale d’inchiesta Simona Bernardini, amica di scuola di Mirella Gregori, scomparsa il 7 maggio 1983. Come altri prima di lei ha tirato in causa la migliore amica di Mirella, Sonia De Vito: "Una volta, entrati nel bar, ci ha parlato di Mirella. Ci ha detto che era stata una stupida ad andare verso Villa Torlonia". Il bar della famiglia De Vito si trovava sotto casa della famiglia di Mirella, dove la ragazza si è fermata a parlare con l’amica prima di sparire nel nulla. “Credo che Sonia sappia dove andasse e con chi sia andata Mirella”. D’altronde ricordiamo tutti l’intercettazione in cui si sente parlare proprio la De Vito: “Lui ci conosceva, contrariamente a noi che non lo conoscevamo... quindi poteva fare quello che voleva. Come ha preso Mirella poteva prendere me”. Ma a chi si riferiva Sonia? Quarantuno anni dopo ancora non lo sappiamo.
Ha poi raccontato quali fossero gli impegni di Mirella il giorno della sua scomparsa: “Mirella si doveva incontrare con Giovanna nel pomeriggio: Giovanna era un'altra ragazza del gruppo, dovevano fare un regalo. Ma come ci ha raccontato la mamma di Mirella, alle 15.30 è suonato il citofono". Una "citofonata" che è diventata poi un vero mistero perché, a distanza di quarantuno anni, ancora non sappiamo chi fosse la persona che citofonò a Mirella. Tra le varie piste mai battute, la più importante, è quella che riguarda Villa Torlonia. Dove, a detta di Sonia De Vito, si sarebbe recata prima di scomparire. Come racconta Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella: “Ho parlato delle cose su cui c’è stata più superficialità, a parte i nomi soliti, anche tutto il discorso di Villa Torlonia. Nessuno è mai andato a vedere lì, dopo quello che mi aveva detto Sonia all’inizio. A controllare se, negli scavi che c’erano al tempo, ci fosse per caso sotterrato o buttato il corpo di mia sorella. È il punto centrale, perché successo il giorno stesso della scomparsa. Non stiamo parlando di dieci anni dopo. E adesso magari c’è una struttura sopra. Bisognerebbe prendere le carte e andare indietro nel tempo”.