È stato ascoltato in Commissione d’inchiesta Giuseppe Calì, l’ultima persona ad aver visto e parlato con Mirella Gregori, quindicenne romana scomparsa il 7 maggio 1983. Calì al tempo lavorava al bar della famiglia di Sonia De Vito, migliore amica di Mirella. Bar che si trovava proprio sotto casa dei Gregori, in via Nomentana, e di cui Mirella era un assidua frequentatrice. Calì ha raccontato la sua versione, che non si accorda con quella di Sonia secondo cui il giorno della scomparsa Mirella sarebbe andata a Villa Torlonia a suonare la chitarra. Strumento che, in verità, non aveva mai suonato. “Salutata l'amica Sonia, figlia del principale, ai diresse verso destra percorrendo il marciapiede, vale a dire in direzione di Porta Pia e del monumento del Bersagliere, e non, al contrario, verso sinistra (Villa Torlonia ndr)".
Che Sonia abbia mentito? Molto probabilmente sapeva dove e con chi era diretta Sonia quel pomeriggio. Infatti, dopo la citofonata da parte del fantomatico Alessandro, Mirella è andata proprio a parlare con Sonia nel bar. Ed è qui che Calì la vede e saluta per l’ultima volta. Ma c’è dell’altro, perché durante l’audizione Calì ha raccontato di aver ricevuto delle pressioni da parte della famiglia De Vito, nonché suoi datori di lavoro, affinché raccontasse ai magistrati una versione concordata dei fatti: “Ho riferito agli inquirenti la verità, e non come loro la volevano”. Sappiamo che dal giorno della scomparsa di Mirella la faglia De Vito si e trincerata nel silenzio più totale ma ora cosa accadrà dopo le dichiarazioni del loro ex dipendente? Potremmo davvero essere vicini, come mai prima d’ora in quarantuno anni, a una svolta…