Ce lo aspettavamo? Sì. Dopo il rinvio di una settimana e quarantuno anni di silenzio, è stata finalmente ascoltata dalla Commissione bicamerale d'inchiesta Orlandi-Gregori la migliore amica di Mirella, Sonia De Vito, una delle ultime persone ad averla vista prima della sua scomparsa il 7 maggio del 1983. Sonia, come ha più volte sottolineato Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella, potrebbe essere a conoscenza di molti più dettagli rispetto a quel poco che ha raccontato fino ad ora. Non è da escludere, infatti, che possa conoscere l’identità della persona che ha rapito Mirella. Come mai? Un documento del S.I.S.De. (servizi segreti italiani), relativo proprio alla scomparsa di Mirella Gregori, che fino a questo momento è stato totalmente ignorato da parte delle autorità, potrebbe rappresentare un punto di svolta importante. Il documento, ovvero la trascrizione di un’intercettazione, lascia intendere che Sonia De Vito potrebbe essere in possesso di informazioni sulla persona dalla quale si diresse Mirella il giorno in cui scomparve: “Certo... lui ci conosceva, contrariamente a noi che non lo conoscevamo... quindi poteva fare quello che voleva. Come ha preso Mirella poteva prendere me”.
“Come ha preso Mirella poteva prendere me”. Parole pesanti, che nascondono molto più di quello che dicono. A pronunciarle una ragazzina di sedici anni, la vita stravolta dalla scomparsa della sua amica. Sensi di colpa? Minacce? Paura? Cosa spinge Sonia da quarantuno anni a rimanere trincerata nel suo silenzio? Un silenzio che anche stavolta, durante l’audizione in Commissione, ha fatto da protagonista: “Voglio parlare a porte chiuse”. Una decisione che è stata accolta sia dal Presidente della Commissione Andrea De Priamo che dalla commissione tutta. Questa sua scelta, che visto i suoi trascorsi non ha sorpreso minimamente chi scrive, ci porta a riflettere sull’eventualità che Sonia abbia voluto parlare a porte chiuse per introdurre finalmente degli elementi nuovi? Inediti? E non si tratterebbe solamente di chiarire l’identità dell’uomo a cui ha fatto cenno, non sapendo di essere ascoltata, tanti anni fa. Ma di essere sincera fino in fondo: davvero Mirella quel giorno dopo l’appuntamento con il misterioso Alessandro della citofonata sarebbe andata a suonare la chitarra a Villa Torlonia? Sia chiaro, Mirella non suonava la chitarra, eppure furono queste le parole di Sonia a Maria Antonietta nei primi momenti dopo la scomparsa. Poniamo che sia vero, che davvero Mirella quel giorno sia andata a Villa Torlonia. Ebbene da quel 7 maggio del 1983 sono trascorsi quarantuno anni, e mai nessun controllo in questo senso è stato fatto: “Nessuno è mai andato a vedere lì, dopo quello che mi aveva detto Sonia all’inizio. A controllare se, negli scavi che c’erano al tempo, ci fosse per caso sotterrato o buttato il corpo di mia sorella. È il punto centrale, perché successo il giorno stesso della scomparsa. Non stiamo parlando di dieci anni dopo. E adesso magari c’è una struttura sopra. Bisognerebbe prendere le carte e andare indietro nel tempo. Sonia sa qualcosa ma per paura, forse perché minacciata, non ha mai parlato. Mi auguro che non si sottragga e dica la verità”. L’avrà fatto stavolta? Per il momento non ci è dato saperlo...