La ragazza inghiottita dalla terra. Sono trascorsi quarantuno anni dalla scomparsa di Mirella Gregori, quindicenne romana di cui si sono perse le tracce il 7 maggio del 1983. Una citofonata da parte di un certo “Alessandro”, mai identificato, poi più niente. Poi mai più. Anni di indagini includenti e piste mai approfondite, fino ad arrivare alla Commissione parlamentare d’inchiesta, incaricata di indagare sulla sparizione di Mirella ed Emanuela Orlandi, cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno 1983. La Commissione ha finalmente audito i familiari delle due ragazze scomparse, e noi di MOW abbiamo contattato Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella, che ci ha raccontato come è andato l'incontro: “Ero molto emozionata di trovarmi lì. Sono stata due ore e mezza, ripetendo ancora una volta tutte le cose che si sono succedute in questi anni. Che tutti sanno, ma loro ovviamente le avevano apprese chi più chi meno dai giornali, ed è stata la prima volta che ho potuto parlare davanti a deputati e senatori. Mi sono sembrati molto interessati. Spero che si riesca a lavorare e arrivare a qualcosa”.
Tra le varie piste mai battute, la più importante, è quella che riguarda Villa Torlonia. Dove a detta di Sonia De Vito, migliore amica di Mirella, si sarebbe recata prima di scomparire: “Ho parlato delle cose su cui c’è stata più superficialità, a parte i nomi soliti, anche tutto il discorso di Villa Torlonia. Nessuno è mai andato a vedere lì, dopo quello che mi aveva detto Sonia all’inizio. A controllare se, negli scavi che c’erano al tempo, ci fosse per caso sotterrato o buttato il corpo di mia sorella. È il punto centrale, perché successo il giorno stesso della scomparsa. Non stiamo parlando di dieci anni dopo. E adesso magari c’è una struttura sopra. Bisognerebbe prendere le carte e andare indietro nel tempo”. Una dinamica, questa, che per certi versi riporta alla mente la storia di Elisa Claps, la sedicenne potentina scomparsa nel 1993. Il suo corpo è rimasto nascosto nel sottotetto di una chiesa, la Basilica della Santissima Trinità, per ben diciassette anni, fino al suo ritrovamento nel 2010. Esattamente l’ultimo posto in cui era stata vista viva, esattamente l’unico posto in cui mai era stata cercata: "La sua mamma ha sempre detto che Elisa non era mai uscita da quella chiesa. Non bisogna mai tralasciare niente. Un po’ come fa Pietro Orlandi, che approfondisce ogni segnalazione”.