La Commissione parlamentare d’inchiesta che indaga sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori oggi ascolterà per la prima volta Sonia De Vito, migliore amica di Mirella. Un punto di svolta, se stiamo al racconto fatto da Sonia nelle ore immediatamente successive alla scomparsa di Mirella: una segnalazione su dove potesse trovarsi la quindicenne che mai in questi 41 anni è stata verificata. A Villa Torlonia. Come raccontato da Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella: “Nessuno è mai andato a vedere lì, dopo quello che mi aveva detto Sonia all’inizio. A controllare se, negli scavi che c’erano al tempo, ci fosse per caso sotterrato o buttato il corpo di mia sorella. È il punto centrale, perché successo il giorno stesso della scomparsa. Non stiamo parlando di dieci anni dopo. E adesso magari c’è una struttura sopra. Bisognerebbe prendere le carte e andare indietro nel tempo. Sonia sa qualcosa ma per paura, forse perché minacciata, non ha mai parlato. Mi auguro che non si sottragga e dica la verità”. Ma facciamo un passo indietro. La famiglia di Sonia aveva un bar proprio sotto casa dei Gregori in via Nomentana a Roma, e le due erano solite vedersi praticamente ogni giorno. Il giornalista Tommaso Nelli autore del libro “Atto di dolore” sul caso Orlandi, ci ha spiegato come mai la figura dell’amica del cuore di Mirella sia così rilevante: “Sonia è importante nell'economia investigativa della vicenda perché fu l'ultima persona a vedere Mirella pochi attimi prima che sparisse per sempre. E, soprattutto, perché la frequentava nel tempo libero, tra conversazioni al bar dove lavorava e uscite assieme, talvolta anche con ragazzi più grandi di loro. Potrebbe quindi aver ricevuto delle confidenze da Mirella, come quella del biondo ben vestito che all'uscita da scuola tentò in ogni modo di offrirle un passaggio in auto, oppure aver visto qualcuno mettere gli occhi sull'amica. Tipo l'ignoto "signore degli aperitivi", il quarantenne col quale la madre di Mirella le vedeva chiacchierare ai tavolini del bar di Sonia: chi era?". Ancora non lo sappiamo.
C’è anche un’altra circostanza che rende Sonia De Vito una figura chiave per tentare di arrivare alla verità. Infatti, Tommaso Nelli, durante la consultazione degli atti in Procura, si è imbattuto in un documento del S.I.S.De. (servizi segreti italiani), relativo proprio alla scomparsa di Mirella Gregori, totalmente ignorato da parte delle autorità: “Mirella, in termini di ricerche, è sempre stata penalizzata dall’accostamento con il caso di Emanuela, quasi come se fosse un satellite statico del pianeta Orlandi. Su di lei è stato veramente fatto poco, abbandonata a sé stessa e confinata nell’oblio. Il documento (la trascrizione di un’intercettazione) lascia intendere che Sonia De Vito, potrebbe essere al corrente di informazioni sulla persona dalla quale si diresse Mirella il giorno in cui scomparve. Sonia, parlando con un’altra ragazza, pronunciò queste parole: “Certo... lui ci conosceva, contrariamente a noi che non lo conoscevamo... quindi poteva fare quello che voleva. Come ha preso Mirella poteva prendere me”. Affermazioni importanti, ma mai approfondite. Oggi potrebbe esserci finalmente un rovescio della medaglia? Se la Commissione chiederà conto a Sonia di queste affermazioni, lei cosa risponderà?