Nuovi sviluppi sul caso della scomparsa di Mirella Gregori. È stata infatti ricevuta in Commissione bicamerale d'inchiesta Antonella Fini: la donna, al tempo, frequentava la stessa scuola media di Mirella e ha raccontato alcuni episodi che, a distanza di 42 anni, potrebbero fare nuova luce sulla scomparsa. Il 7 maggio 1983 l'allora quindicenne Mirella Gregori risponde al citofono, saluta i genitori, scende e da lì se ne perdono le tracce.
Antonella Fini infatti, ha ricordato lo strano furto di uno zaino e l'inquietante dedica ricevuta durante una trasmissione televisiva, era il 1980, da una voce riconducibile a Marco Fassoni Accetti, che si è più volte accusato del rapimento di Emanuela Orlandi e di essere coivolto nella scomparsa di Mirella. In realtà Antonella Fini e Mirella Gregori non si conoscevano direttamente: frequentavano la stessa scuola, Antonella sapeva chi fosse e conosceva il bar dei genitori di Mirella, che però non frequentava. Il motivo per cui Antonella Fini è stata ascoltata è che le due ragazzine, lei e Mirella Gregori, potessero essere finite mira delle attenzioni di alcuni malintenzionati e la Gregori ne fosse stata rapita.

Antonella Fini dunque, ha ricordato il furto della cartella scolastica, dove erano contenute le chiavi di casa. Tornata a casa senza la cartella, le aveva però ritrovate nell'androne, accompagnate da un biglietto con su scritto "Questo perché non voglio che rimani fuori casa". In seguito, qualche giorno dopo, avrebbe ricevuto una telefona e, in seguito, avrebbe ritrovato la cartella rubata. "Era un uomo, diceva di aver ritrovato la mia cartella sul cofano della macchina, me l'ha riconsegnata davanti alla caserma dei carabinieri di via Mentana, ma non c'erano l'astuccio né il diario", ha raccontato la donna. Dentro la borsa, ancora una volta, un secondo biglietto: "Questo perché non voglio che vieni bocciata". Dal furto della cartella in poi, la Fini ha iniziato a ricevere le telefonate di un certo Paolo: più grande di lei ma comunque ragazzo, diceva di aver trovato la cartella. Le telefonate sarebbero poi andate avanti per uno o due anni, con cadenza pressapoco mensile: “Pensavo fosse il fratello maggiore di qualche ragazzino che poteva avermi preso di mira e fatto un dispetto. All'inizio ero contrariata, ma alla fine col fatto che chiamava sempre è diventato un amico". Questo Paolo dunque, ha telefonato anche ben dopo la riconsegna della cartella; inoltre, circa 15-20 giorni dopo il furto, la ragazzina aveva ricevuto un telegramma, poi un mazzo di fiori troppo grande per essere stato inviato da un compagno di scuola.

Inoltre, proprio come Mirella Gregori, anche Antonella Fini sembrerebbe ricollegarsi al nome di Marco Fassoni Accetti. A quanto pare l'uomo era intervenuto in una trasmissione condotta da Nanny Loy il 27 aprile 1980: il programma era Tutti insieme compatibilmente e dopo aver risposto correttamente alla domanda posta dal conduttore, Accetti aveva chiuso la telefonata salutando proprio Antonella Fini e indicando persino la via in cui abitava. "C'è una persona che mi sta ascoltando… È una ragazza che abita a Roma, in via Goito. Si chiama Antonella Fini…", aveva detto. Antonella Fini però, non ha saputo dire se la voce di Accetti potesse essere la stessa del ragazzo che la chiamava; inoltre aveva dimenticato l'episodio della dedica, tanto che glielo avrebbe riportato alla memoria un giornalista. Per quanto riguarda Accetti poi, lo ha sempre visto in tv: "Non penso di essere mai stata avvicinata". Infine, anni dopo, quando era già sposata, le è stata rubata una borsa: tra il 1997 e il 1998, il portiere di uno stabile l'ha chiamata per comunicarle che l'aveva ritrovata, con i documenti, dietro al portone, ma con portafoglio vuoto. Sempre in quel periodo, alle 6.15 del mattino, il marito riceveva telefonate strane con la voce contraffatta. Dall'altra parte della cornetta, qualcuno che la conosceva molto bene perché la chiamava col nome da ragazza. Tornano poi anche i biglietti: "Una volta ho trovato un biglietto per me mentre facevo la scrutatrice, al momento dello spoglio in una scheda". Tuttavia Antonella Fini non ha mai sporto denuncia; alla domanda sul perché, ha risposto di non essersi mai sentita seguita o spiata.
