Mirella Gregori è scomparsa il 7 maggio del 1983, poco prima di Emanuela Orlandi. Stessa città, stessa età. Ma i collegamenti si fermano qui. Eppure, l’appello di Giovanni Paolo II in cui le citò insieme smosse qualcosa. Un qualcosa che continua ancora oggi. Da quel momento i due casi di scomparsa si sono uniti. E questo per Mirella è stato un bene e un male allo stesso tempo. Perché, se da un lato l’enorme risonanza mediatica del caso Orlandi ha fatto in modo che la sua storia non finisse nell'oblio, dall’altro Mirella è stata fagocitata da tutto quello che da quarantadue anni gravita attorno a Emanuela. Risultato? Non è mai stata cercata davvero. Perché si è guardato sempre e solo verso una direzione. Ma la verità potrebbe condurre da tutt’altra parte. Attualmente sono in corso alla Casa del Jazz le ricerche del corpo del giudice Paolo Adinolfi, scomparso nel 1994. Subito dopo che la notizia ha riempito tutti i titoli dei giornali, ne è arrivata immediatamente un’altra. E se in quei tunnel oltre al corpo del giudice ci fosse anche quello di Emanuela Orlandi? Un’ipotesi che in fondo non sorprende, visto che in quarantadue anni i posti in cui si è ipotizzato potessero trovarsi i suoi resti non si contano nemmeno più. In un modo o nell’altro si pensa sempre a lei, alla cittadina vaticana scomparsa nel nulla il 22 giugno 1983. Un’ipotesi che lo stesso fratello Pietro, che dal momento zero si batte per arrivare alla verità, non ha mancato di commentare: “Tempo fa parlai con un ex magistrato che stava facendo delle ricerche, e che mi disse che proprio lì poteva nascondersi il corpo di mia sorella. Lui ne era abbastanza convinto. Appena ho letto la notizia degli scavi ho ripensato subito a quanto mi è stato detto”.
Ma c’è un’altra sorella che si batte instancabilmente per arrivare alla verità, ed è Maria Antonietta Gregori. Anche qui dopo quarantadue anni sembra sempre di trovarsi a un punto cieco, come ha raccontato a Fanpage: “Lì si sta cercando un corpo dopo più di 30 anni e io ora mi chiedo, perché mia sorella non è stata cercata a Villa Torlonia, come avevamo segnalato già nella prima denuncia?". Perché Mirella lì non è mai stata cercata nonostante le insistenze da parte della famiglia? E poi, perché proprio Villa Torlonia? Il giorno stesso della scomparsa Sonia De Vito, la migliore amica di Mirella, raccontò a Maria Antonietta che l’amica le aveva detto che sarebbe andata a suonare la chitarra a Villa Torlonia. Ma Mirella non suonava quello strumento: "Ci disse che aveva un appuntamento lì con alcuni amici, ci è sempre sembrato molto strano, Mirella non suonava nessuno strumento e non conoscevamo suoi amici con questa passione". Maria Antonietta quella sera si recò subito lì per cercare sua sorella: "I cancelli erano chiusi, ma abbiamo incrociato una pattuglia della polizia. Dopo aver spiegato loro la situazione, siamo riusciti a farci aprire dal custode e abbiamo iniziato a cercare". Poi il dettaglio che da più di quarant’anni fa riflettere: “Ricordo che in fondo c'erano degli scavi, stavano probabilmente facendo dei lavori all'interno della villa. Da quanto ne sappiamo noi, le forze dell'ordine non hanno mai effettuato un vero sopralluogo all'interno della villa". Un luogo che potrebbe davvero essere il tassello di svolta del caso Gregori. Anche dopo quarantadue anni si potrebbe dare inizio a delle ricerche, per restituire la verità a una famiglia in attesa da decenni…