image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Attualità

Caso Orlandi, il fratello Pietro sul giorno della scomparsa di Emanuela: “Fu attirata a Sant’Appollinare, poi narcotizzata e portata via dall’uscita sul retro”. Wojtyla sapeva la verità ma ha preferito tacere per proteggere l’immagine del Vaticano?

  • di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

17 aprile 2025

Caso Orlandi, il fratello Pietro sul giorno della scomparsa di Emanuela: “Fu attirata a Sant’Appollinare, poi narcotizzata e portata via dall’uscita sul retro”. Wojtyla sapeva la verità ma ha preferito tacere per proteggere l’immagine del Vaticano?
Nel nuovo speciale di “Linea di confine”, condotto da Antonino Monteleone, Pietro Orlandi ripercorre le ultime ore della sorella Emanuela scomparsa nel 1983. Il Vaticano, la scuola di musica, l’uomo in BMW, la Basilica di Sant’Apollinare. E quella telefonata arrivata troppo presto. La verità è ancora nascosta tra le mura vaticane…

di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

«Era solo ingenua». È questo che pensava zio Mario Meneguzzi di Emanuela Orlandi, la quindicenne cittadina vaticana scomparsa nel nulla il 22 giugno 1983. Lo stesso zio che parlò con i rapitori al posto del padre Ercole, troppo distrutto per reggere anche solo la cornetta. Lo stesso zio, poi, accusato ingiustamente di averla fatta sparire. Perché Emanuela, nata e cresciuta nei giardini ovattati del Vaticano, non aveva gli strumenti per riconoscere il male. La trappola era già scattata, e lei nemmeno l’aveva sentita chiudersi. Nel nuovo speciale di “Linea di confine”, Antonino Monteleone ha seguito le ultime orme lasciate da Emanuela insieme al fratello Pietro. E la verità che emerge, 42 anni dopo, fa ancora più rumore del silenzio che l’ha seguita. Pietro non riesce a tagliare il cordone con quei luoghi che lo hanno cresciuto e, forse, tradito. «Il Vaticano per me era casa», racconta, ma oggi non riesce più a vederlo con gli stessi occhi. È lì che, secondo lui, si gioca la partita più sporca: «La prima chiamata dei rapitori al Vaticano arrivò la mattina del 22 giugno. Noi non sapevamo ancora niente. Cercavano il Segretario di Stato. Ma questa informazione ci è stata nascosta per decenni». Quando il Papa parlò pubblicamente per la prima volta, il 3 luglio, la famiglia si aggrappò alla sua voce come a un’àncora. Ma oggi Pietro è convinto che Giovanni Paolo II sapesse tutto, e abbia scelto il silenzio per proteggere l’immagine della Santa Sede.

Emanuela Orlandi
Emanuela Orlandi
https://mowmag.com/?nl=1

Due giorni dopo arrivò la famigerata telefonata dei rapitori: chiedevano lo scambio con Alì Agca, l’attentatore del Papa. Ma anche quella pista, oggi, sembra puzzare di depistaggio. Per coprire cosa? Una transazione di denaro, forse. O un favore da restituire a qualcuno con le mani troppo sporche anche per confessarsi. Quel giorno Emanuela esce dalla scuola di musica, a due passi dalla Basilica di Sant’Apollinare. Lì vicino, un uomo in BMW le offre un lavoretto facile: distribuire volantini a una sfilata, in cambio di una buona paga. Lei chiama a casa dal telefono dell’istituto. Risponde la sorella Federica. Accetta. Uscirà, lo incontrerà, forse. Poi sparirà. Pietro ha una sua teoria. Crede che Emanuela, dopo averlo aspettato invano alla fermata, sia tornata davanti al Senato, sperando di rivederlo. Lui, forse, le ha detto che il materiale era stato lasciato dentro la Basilica. Un luogo che lei conosceva bene, dove si sentiva al sicuro. E se invece fosse stata una trappola? Se l’avessero attirata dentro per farla sparire dal retro, narcotizzata, in silenzio? Quella stessa Basilica, anni dopo, ha ospitato anche il corpo del boss Enrico “Renatino” De Pedis, sepolto lì con un permesso speciale del Vaticano, concesso da monsignor Ugo Poletti a don Pietro Vergari. Un altro nome che torna sempre, come un ritornello stonato, in questa storia: Vergari, direttore della scuola di Emanuela, amico del boss, e l’unico uomo di Chiesa ad aver ricevuto un avviso di garanzia per concorso in sequestro. Il procuratore Capaldo, che indagò a fondo sul caso, ha detto che forse Emanuela non è mai uscita viva da Sant’Apollinare. E se davvero tutto fosse partito da lì, da un pomeriggio qualsiasi dentro una Basilica, sarebbe la beffa finale: un luogo sacro trasformato in prigione. O peggio.

Emanuela Orlandi con suo fratello Pietro
Pietro Orlandi con sua sorella Emanuela
https://mowmag.com/?nl=1

More

Caso Orlandi, davvero Emanuela è stata rapita da Theodor Hlebaroff che diceva di essere un profugo bulgaro richiedente asilo in Vaticano? E se fosse un agente di una rete internazionale? Ecco perché potrebbe essere sua la voce nella cassetta delle sevizie…

di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

Intrigo internazionale?

Caso Orlandi, davvero Emanuela è stata rapita da Theodor Hlebaroff che diceva di essere un profugo bulgaro richiedente asilo in Vaticano? E se fosse un agente di una rete internazionale? Ecco perché potrebbe essere sua la voce nella cassetta delle sevizie…

Caso Orlandi, ma davvero il Vaticano ha pagato un riscatto per la liberazione di Emanuela? E perché sosteneva che non esistesse alcun fascicolò sulla sua scomparsa? Ecco cosa sta succedendo…

di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

Sarà vero?

Caso Orlandi, ma davvero il Vaticano ha pagato un riscatto per la liberazione di Emanuela? E perché sosteneva che non esistesse alcun fascicolò sulla sua scomparsa? Ecco cosa sta succedendo…

Pietro Orlandi contro il Vaticano: “Sono allergici alla parola scomparsi, per loro non meritano che gli si dedichi una giornata del Giubileo. Della consolazione ne faccio a meno”. Ma il nome di Emanuela fa davvero così paura?

di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

Fa paura?

Pietro Orlandi contro il Vaticano: “Sono allergici alla parola scomparsi, per loro non meritano che gli si dedichi una giornata del Giubileo. Della consolazione ne faccio a meno”. Ma il nome di Emanuela fa davvero così paura?

Tag

  • Cronaca
  • Papa Wojtyła
  • Emanuela Orlandi
  • Orlandi

Top Stories

  • Delitto di Garlasco, Fabrizio Corona ancora da Ermanno Cappa: “perché non hai denunciato quando tua figlia…”. Il padre delle gemelle si arrabbia, ma…

    di Emanuele Pieroni

    Delitto di Garlasco, Fabrizio Corona ancora da Ermanno Cappa: “perché non hai denunciato quando tua figlia…”. Il padre delle gemelle si arrabbia, ma…
  • Delitto di Garlasco, Lovati rivede Corona e va a bomba anche sulla Meloni: “Una traditrice, fa il saluto del caz*o. È da inceneritore”. E a Lo Stato delle Cose di Giletti racconta i retroscena sull’addio a Sempio: c’entrano i soldi?

    di Giulia Ciriaci

    Delitto di Garlasco, Lovati rivede Corona e va a bomba anche sulla Meloni: “Una traditrice, fa il saluto del caz*o. È da inceneritore”. E a Lo Stato delle Cose di Giletti racconta i retroscena sull’addio a Sempio: c’entrano i soldi?
  • Delitto di Garlasco: Ermanno Cappa, la moglie, le gemelle, la Bozzola e il “demonio che sta dove si fanno esorcismi”. Le vere bombe di Fabrizio Corona oltre Lovati, Sempio e i “giornalisti manager”

    di Emanuele Pieroni

    Delitto di Garlasco: Ermanno Cappa, la moglie, le gemelle, la Bozzola e il “demonio che sta dove si fanno esorcismi”. Le vere bombe di Fabrizio Corona oltre Lovati, Sempio e i “giornalisti manager”
  • Delitto di Garlasco: De Rensis è fuggito da Giletti per il “trofeo dobbiamo parlare”? E sì, abbiamo sperato che l’avvocato di Alberto Stasi avesse un’auto velocissima

    di Emanuele Pieroni

    Delitto di Garlasco: De Rensis è fuggito da Giletti per il “trofeo dobbiamo parlare”? E sì, abbiamo sperato che l’avvocato di Alberto Stasi avesse un’auto velocissima
  • Nei circoli della destra profonda si fa strada un'idea allettante, Meloni al Quirinale, lo abbiamo capito ascoltando il discorso di Alessandro Sallusti alla Festa del Sole

    di Gianmarco Serino

    Nei circoli della destra profonda si fa strada un'idea allettante, Meloni al Quirinale, lo abbiamo capito ascoltando il discorso di Alessandro Sallusti alla Festa del Sole
  • Delitto di Garlasco: accertamenti sui conti delle Cappa? Prima sì, ma poi no. Intanto l’avv. Lovati ammette di sapere più di quello che dice

    di Emanuele Pieroni

    Delitto di Garlasco: accertamenti sui conti delle Cappa? Prima sì, ma poi no. Intanto l’avv. Lovati ammette di sapere più di quello che dice

di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Poggi, Resinovich, Paganelli, intervista totale ad Albina Perri, direttrice di Giallo: omicidio di Chiara? “Riesumata per errori nelle indagini”. Liliana? “Corpo devastato dalla scelta della bara del marito”. E su Pierina…

di Giulia Ciriaci

Poggi, Resinovich, Paganelli, intervista totale ad Albina Perri, direttrice di Giallo: omicidio di Chiara? “Riesumata per errori nelle indagini”. Liliana? “Corpo devastato dalla scelta della bara del marito”. E su Pierina…
Next Next

Poggi, Resinovich, Paganelli, intervista totale ad Albina Perri,...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy