Novità nel caso di Emanuela Orlandi? Sono emersi degli audio inediti che riguardano la quindicenne cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno 1983. Si tratterebbe di chiamate fatte dai due telefonisti che per primi chiamarono a casa Orlandi, tali “Mario” e “Pierluigi”. Nella prima registrazione, datata 26 giugno 1983, tale "Pierluigi" avrebbe chiamato per raccontare di trovarsi insieme ai propri genitori in una località di mare, non precisata, e che Emanuela era in compagnia di una certa Barbara che le avrebbe chiesto “di suonare il flauto al matrimonio di sua sorella”. Ricordiamo che Emanuela era una studentessa di musica, e scomparve proprio dopo una lezione che frequentava presso la Basilica di Sant’Apollinare. Ad ascoltare queste parole, dall’atra parte della cornetta, Mario Meneguzzi, lo zio di Emanuela che gli propone un incontro: “In Vaticano? Ma lei è un prete?". Noi di MOW abbiamo contattato Pietro Orlandi, che ci ha così commentato la “notizia”: “Non esiste un’audio di Pierluigi”.
A cinque giorni dalla scomparsa di Emanuela la famiglia Orlandi inizia a registrare tutte le telefonate che arrivano a casa. Tante, troppe. Il 27 giugno 1983 arriva la telefonata da parte di un certo "Mario", che dice di avere 35 anni. Qui torna in ballo la questione dell’Avon, in quanto racconta che il suo collega non era collegato in alcun modo con il rapimento di Emanuela. Ricordiamo che negli anni ottanta molte ragazze lavoravano con questa nota azienda di cosmetici, e il fatto che Emanuela potesse essere stata avvicinata da un rappresentante dell’Avon non risultava così strano. Anzi. Ed anche lui fa il nome di questa fantomatica "Barbara" e allude a un matrimonio. Non si tiene il conto di quante telefonate e lettere in questi quarantuno anni siano arrivate a casa della famiglia Orlandi, come non si contano i depistaggi che non fanno altro che allontanarci dalla verità… Quale sarà il prossimo?