Nello Stato più piccolo e potente del mondo non si può mai stare tranquilli. Motivo? Sembra che ultimamente papa Francesco sia al centro di una shitstorm senza fine. Dubitiamo che il Santo Padre conosca il significato di questo termine, che fa tanto Generazione Z, ma siamo magnanimi: il Papa è al centro di una tempesta mediatica. Ma andiamo per ordine. Cade oggi l’anniversario della scomparsa di Emanuela Orlandi, di cui si sono perse le tracce il 22 giugno del 1983. Quarantuno anni di silenzi, che il Vaticano sembra convinto a mantenere a oltranza. Nonostante l’apertura, più di un anno fa, della prima inchiesta per indagare sulla sparizione della cittadina vaticana. Tempi biblici in quel della Città del Vaticano. Fatto sta che di risultati nemmeno l’ombra, come non ha mancato di ricordare Pietro Orlandi, fratello di Emanuela: “Purtroppo, l’inchiesta aperta dal Vaticano è una farsa. E mi dispiace che papa Francesco da Capo di Stato continui a non fare nulla. Il 25 giugno 2023 pregò per Emanuela durante l’Angelus, nella sua autobiografia ‘Life’ ha scritto ‘su Emanuela Orlandi emerga la verità con l’inchiesta aperta in Vaticano’, ma non si può limitare a dire certe cose senza poi andare fino in fondo. Bergoglio l’inchiesta su Emanuela Orlandi l’ha aperta un anno e mezzo fa ormai, l’ha messa in mano al Promotore di Giustizia Vaticano Alessandro Diddi, allora perché non ha mai provato a chiedere a Diddi come vanno le cose? Come mai il Santo Padre non si rende conto che Diddi sta facendo il contrario di quello che gli ha chiesto lui? Ecco, queste cose non riesco a comprenderle e non riesco a comprendere l’atteggiamento del Papa”. Chi scrive, nemmeno.
Non solo Emanuela Orlandi, ma anche il caso dello scisma che coinvolge monsignor Carlo Viganò. Anche lui, nemmeno a dirlo, legato alla sparizione di Emanuela per via di una telefonata da parte dei presunti rapitori che sarebbe arrivata in Vaticano la sera della scomparsa. E adesso, proprio in concomitanza con il quarantunesimo anniversario della sparizione. arriva nei suoi confronti l’accusa di scisma direttamente da papa Francesco in persona. Accuse a cui il Monsignore ha subito risposto senza mandarle tanto a dire: “Considero le accuse contro di me un onore. Nessun cattolico degno di questo nome può essere in comunione con questa “chiesa bergogliana” perché essa agisce in evidente discontinuità e rottura con tutti i Papi della storia e con la Chiesa di Cristo. Credo che la formulazione stessa dei capi d’accusa confermi le tesi che ho più e più volte sostenuto nei miei interventi. Non è un caso che l’accusa nei miei confronti riguardi la messa in discussione della legittimità di Jorge Mario Bergoglio e il rifiuto del Vaticano II. Il Concilio rappresenta il cancro ideologico, teologico, morale e liturgico di cui la bergogliana “chiesa sinodale” è necessaria metastasi”. No, non ci è andato leggero.
E poi, non possiamo non fare menzione delle ultime dichiarazioni di papa Francesco, che hanno sollevato, a ragione, un polverone senza fine: “C’è già troppa frociagg*ne”. Riferendosi alla “necessità” di tenere i gay lontani dai seminari: il perché lo sa soltanto lui. Tanto che, a metterlo in riga, è arrivato Lorenz Acebedo Rivera, uno studente di Psicologia all’università Ateneo de Manila che, con indosso una sciarpa arcobaleno, l’ha ripreso così: “Per favore smetta di usare un linguaggio offensivo nei confronti della comunità Lgbt, provoca dolore”. Ha aggiunto poi una richiesta, che per la società in cui viviamo noi oggi potrebbe sembrarci quasi banale, dal momento che continuiamo a dare per scontate tante delle conquiste fatte in passato: “Io stesso sono emarginato e vittima di bullismo a causa della mia sessualità, la mia identità e in quanto figlio di un genitore single. Mia madre non ha potuto divorziare da mio padre. Per favore, faccia in modo che sia consentito il divorzio nelle Filippine”. Ma davvero avevamo bisogno che arrivasse uno studente a sgridare il Papa? Noi, a quanto pare, abbiamo saputo fare solamente ironia sulle sue parole. E mai nessuno si è assunto l’onere di rivolgersi francamente a lui. L’estate è appena iniziata, a cosa dovremmo aspettarci di dover assistere da qui a settembre? Certo, se questi sono i presupposti…