Cecilia Sala è tornata in Italia dopo all’incirca tre settimane di detenzione nella prigione di Evin a Teheran. A quanto pare, per garantire il suo rientro in patria, a recarsi personalmente in Iran è stato il direttore dell'Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna (Aise), Giovanni Caravelli. Ma cos'è l'Aise? Ma soprattutto, chi è il generale Caravelli che ha fatto il suo ingresso nella vicenda di Cecilia Sala per consentire il suo rilascio? L'Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna è l'organismo che si occupa di tutelare gli interessi strategici italiani fuori dai confini nazionali raccogliendo e analizzando informazioni necessari per la difesa della sicurezza, dell'indipendenza e dell'integrità della Repubblica. Motivi, questi, che lo portano ad operare all’interno di contesti internazionali particolarmente delicati. Il motto? Comprendo e difendo, ovvero la sintesi della sua missione: comprendere le minacce globali e al tempo stesso proteggere gli interessi italiani. Il generale Giovanni Caravelli, che si trova al momento si trova alla direzione dell'Aise, è una delle figure più importanti che si occupa della sicurezza e della difesa italiana. Una lunga carriera militare alle spalle, che va dalla guida di unità tattiche all'interno dell'Esercito Italiano al supporto delle missioni internazionali in Afghanistan, Iraq, Kosovo e Libano. Ha anche collaborato con le Nazioni Unite nel ruolo di consigliere militare per il coordinamento delle operazioni di intelligence nei luoghi di crisi.
Diversi i riconoscimenti ottenuti negli anni: medaglie per le missioni Nato, peacekeeping e interventi in calamità naturali. Non solo, è anche Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della RepubblicaItaliana. La sua presenza a Teheran va a confermare l'importanza della missione e del suo ruolo in contesti simili. Cecilia Sala è atterrata all’aeroporto di Ciampino a Roma, ad attenderla al suo arrivo la premier Giorgia Meloni, dopo venti giorni di reclusione nel carcere iraniano. Il caso di Cecilia Sala ci riporta a quello di Mohammad Abedini Najafabadi, l'iraniano che il 16 dicembre scorso è stato arrestato a Milano e si trova nel carcere di Opera. Infatti, il ritorno della giornalista potrebbe aprire a una soluzione anche per l’ingegnere. Al momento Dagospia ipotizza la sua scarcerazione mentre il Corriere sembrerebbe smentirla. Sono attese infatti indicazioni da parte della Corte d'Appello di Milano dopo le parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio su una prossima scarcerazione. Queste le parole dell’avvocato di Abedini, Alfredo De Francesco: “Sono molto contento del ritorno a casa della nostra Cecilia Sala. Ciò detto, vi prego di comprendere che ora devo concentrarmi sul caso del mio assistito e lavorare al meglio su di esso”. Stando a delle fonti vicine a Rubio, prossimo segretario di Stato americano, Abedini sarà scarcerato.