Nuova puntata della rubrica curata da Roberto Alessi, giornalista e direttore del settimanale Novella 2000, che analizza per MOW le notizie e le indiscrezioni UP and DOWN che più stanno facendo discutere o che, con ogni probabilità, affolleranno siti e giornali di gossip nei prossimi giorni. Si comincia con “Il gossip è la prima forma di democrazia”. Fedeli a questo motto - da lui coniato - siamo lieti di ospitare la rubrica che Roberto Alessi, giornalista tra i più ben informati in Italia e direttore di Novella2000. Ma vediamo subito chi sono per lui gli Up e i Down della settimana. Si comincia con una vecchia cena a base di tartufi di Tony Effe e Pupo (e il conto pagato dal cantautore), Michelle Hunziker e il piacere (e l’importanza) dell’autoerotismo, il Direttore Vittorio Feltri e le considerazioni sulla scelta della giornalista Cecilia Sala di andare a Teheran, i successi di Nathan Falco Briatore, Stefano De Martino al carcere di Secondigliano, i novant’anni di Elvis Presley e il papà ultracentenario di Lunetta Savino…con “Torna a casa Alessi” il mondo dello spettacolo non ha segreti.
DOWN
I novant'anni del Re del rock: siamo tutti un po’ Elvis Presley
Elvis Aaron Presley l’8 gennaio avrebbe compiuto novant’anni. È incredibile: pensavo che fosse nato più di cento anni fa, d’altra parte quando si muore così giovani, a 42 anni, e addirittura nel 1977, 48 anni fa, un’eternità, tutto è così lontano. Eppure nella vita di tutti noi Elvis vive: nella musica, nei Måneskin, addirittura, nella moda, nei blue jeans, nelle T-shirt, nei giubbotti. Oggi vive persino nelle pettinature un po’ roccabilly che vediamo in giro sui ragazzi di 14 anni che non sanno nemmeno chi è Elvis Presley, nei tagli a scivolo col ciuffo riportato, negli undercut, il taglio tanto usato dai calciatori. Elvis è stato forse uno degli artisti più contraddittori di sempre. È morto per overdose di farmaci (come Pince, come Michael Jackson, come Marilyn Monroe), con l’autopsia hanno trovato nel suo corpo tracce di ben 14 farmaci diversi, forse è morto anche per un’allergia alla Codeina, un oppiaceo tanto usato da dentisti (si stava curando il mal di denti). Eppure il presidente Richard Nixon lo aveva nominato poliziotto della Fbi nella sezione narcotici, in pratica risultava essere un agente impiegato nella lotta agli stupefacenti (un incarico solo formale e propagandistico per Nixon) e poi alla fine usava in maniera smodata qualsiasi farmaco che per la verità riusciva a farsi dare da medici autorizzati a farlo. Il suo modo di cantare e di ballare aveva creato scandalo, in tv all’inizio lo inquadravano solo dalla cintola in su pr non dar risalto ai suoi movimenti del bacino che portavano l’attenzione “lì”. Solo i giovani lo amavano senza riserve, ma i predicatori, il clero americano si erano scagliati contro di lui, considerandolo blasfemo, eppure lui era un cristiano fervente, figlio di una madre, Gladys, cristiana della chiesa evangelica ma di origine ebrea, tanto che quando lei morì prematuramente a solo 46 anni nel 1958 Elvis pose sulla sua tomba la croce di Davide. Gladys gli aveva trasmesso la fede cristiana e anche nelle sue canzoni c’erano grandi riferimenti alla religione. Parlo di riferimenti che partivano dalla cultura gospel, la musica dei neri che lui tanto amava, e frequentava anche quando era ragazzo, eppure, altra contraddizione, fu accusato ingiustamente di essere razzista e ci mise molto a dimostrare che non lo era e soprattutto che non lo era mai stato. Per molti è lui il padre del rock’n’roll, grazie alla sua musica e le sue canzoni il rock è entrato nelle case di tutto il mondo, eppure era molto critico nei confronti dei Beatles e dei Rolling Stones e in seguito anche del movimento hippy perché li considerava antiamericani. In fondo era un rivoluzionario, e già a 14 anni lavorava, eppure aveva un attaccamento quasi morboso alla madre Gladys e con i primi soldi le regalò una Cadillac rosa, una pelliccia e una casa. E anche Gladys era legatissima a lui: aveva fatto fatica ad averlo con il marito Aaron: quando partorì, il primo bambino nacque senza vita. Lei e Aaron erano distrutti dal dolore. Tuttavia, appoggiando una mano sul ventre di Gladys, si resero conto che c'era ancora un altro bambino in arrivo: erano due gemelli. Il primo nato morto lo chiamarono Jessie, e al secondo diedero il nome di Elvis, il secondo nome di Aron. Si trovavano a Tupelo era l’8 gennaio 1935 e facevano la fame, Gladys e Aaron campavano con lavori saltuari e decisero di trasferirsi a Memphis che diventerà la città di Elvbis che iniziò a lavorare presto in un’azienda di prodotti elettrici. Ancora adolescente tornando a casa si fermò per strada ed entrò in un centro dove si potevano incidere dischi per pochi dollari. Incise un vinile da regalare alla madre, il suo primo disco, ma la segretaria che gli consegnò il pacchetto lo richiamò un anno dopo e da lì partì la sua carriera che lo avrebbero portato ad essere uno degli artisti più venduti di tutti i tempi con 1 miliardo di dischi venduti in tutto il mondo, secondo solo ai Beatles, e sono esclusi i dischi tarocchi che sono un’infinità. Anche i Måneskin hanno cantato una cover di Elvis Presley parlo di I can dream, io posso sognare, una canzone che hanno realizzato per la colonna sonora del biofilm Elvis che ha per protagonista Austin Butler con Tom Hanks, uscito due anni fa. Come detto oggi, Elvis Presley, a novant’anni dalla sua nascita, rimangono le sue canzoni, molti non sanno neanche che sono sue, ma tutti le conoscono. Di lui rimangono ancora una moglie che lui aveva sposato che era ancora una ragazzina, Priscilla diventata notissima in tutto il mondo come attrice per il ruolo che ha avuto nel serie anni Ottanta, Dallas, e della loro figlia Lisa Marie, che ha avuto troppi problemi quasi tutti legati alla droga, ma è morta proprio due anni fa, a 54 anni, per un’occlusione intestinale dopo un intervento per cercare di dimagrire e prevenire l’obesità. Una dinastia quella di Presley segnata da tragedie: lui morto a 42, la madre a 48, e ancora Lisa che aveva sposato in seconde nozze Michael Jackson anche lui come il suocero mai conosciuto morto per overdose di farmaci a 50, e anche uno dei figli che Lisa ebbe dal primo marito, Ben, nel 2020 morì suicida a soli 27 anni. E che è? Tutti terribile, una sequela di morti precoci, di funerali, di lutti. Solo Priscilla Presley oggi vive ancora: a maggio compirà ottant’anni ed è ancora bellissima anche se ha esagerato con gli interventi di chirurgia estetica. La sua sembra una storia ripetuta: è sopravvissuta a Elvis ed è sopravvissuta alla figlia, e al nipote, era successo lo stesso al padre di Elvis, Aaron, sopravvissuto alla moglie, al figlio, morto il 16 agosto del 1977 e non c’è niente di peggio, assicurava, parlare di un figlio che non c’è più. Ma forse Aaron si sbagliava. Elvis come dicevo all’inizio di questo articolo è ancora tra noi: basta indossare un paio di jeans o un giubbotto, sentire una radio con Love me tender e siamo tutti un po’ Elvis Presley.
UP
Stefano De Martino, con lui una luce nel carcere di Secondigliano
Ricordate perché Geolier, che nella vita si chiama Emanuele Palumbo, ha scelto come suo nome d’arte Geolier? Perché è di Secondigliano, il quartiere di Napoli dove è nato e dove c’è anche il carcere. Geolier in francese vuol dire carcerato e così pare chiamino chi abita a Secondigliano come lui. E ora, proprio in quel carcere, per le festività di fine anno De Martino è andato a partecipare a uno spettacolo organizzato dalla comunità di Sant’Egidio. Non era atteso, nessuno pensava dovesse arrivare, ma lui c’è andato, ovviamente senza chiedere un centesimo, e ha ballato e cantato con tutti e tutte. Se va avanti di questo passo Stefano De Martino diventerà il personaggio più amato dello spettacolo italiano. Per quanto mi riguarda è già al primo posto. Lo share nella sua trasmissione dei pacchi lo dimostra: ha superato i 6 milioni di ascolto. Una sorta di disgrazia per tutti i suoi colleghi: “Riusciremo mai a superarlo?”, si chiedono.
DOWN
Cesare Ragazzi, solo Lucio Dalla ammise di essersi messo in testa la sua idea meravigliosa
Mi ricordo quando ero ragazzo che c’era questa pubblicità martellante: “Ciao, sono Cesare Ragazzi e mi sono immesso in testa un’idea meravigliosa”. Poi il Cesare Ragazzi dello spot, perché questo era il suo vero nome, si tuffava di testa ed usciva dall’acqua con dei bellissimi capelli bagnati. Purtroppo Cesare Ragazzi se n’è andato in questi giorni, aveva 82 anni. Nel suo genere ha creato una vera propria rivoluzione per tutti quei calvi che si ostinavano a portare parrucchini spaventosi alla maniera di Pippo Baudo, che lo portava come se fosse un basco, senza preoccuparsi che si vedesse e men che meno che si trattava di un parrucchino. Poi Pippo si è fatto l’autotrapianto, dolorosissimo e con risultati anche discutibili, diceva. Gli altri invece hanno seguito la strada di Cesare Ragazzi che è diventato un marchio internazionale. Oggi si parla di patch cutaneo, ma l’idea di Cesare era quella fare un parrucchino applicato sul testone con cerotti particolari e con una manutenzione mensile. Oggi lo porta anche Francesco Facchinetti e tanti altri e lo dicono. A suo tempo invece si preferiva confessare un omicidio piuttosto che dire di portare un prodotto di Cesare Ragazzi. L’unico ad averlo ammesso? Lucio Dalla, ma tutti quelli che gli erano vicino, molto vicino, hanno sempre evitato l’argomento come la peste. Ho conosciuto Cesare Ragazzi e proprio recentemente è stato a una mia festa, era una persona gentile, educata, molto piacevole, anche in grandissima forma. Mi diceva: “Ho superato gli 80”. Non li dimostrava affatto, se ne è andato in fretta, un malore, senza dolore e senza far patire chigli vuole bene. Ciao, Cesare.
UP
Michelle Hunziker, una ravanata non ha mai ucciso nessuna
Michelle Hunziker mi ha spiazzato: in una lunga intervista fatta credo al Corriere della Sera ha detto che il sesso è importantissimo perché crea dopamina, serotonina, ossitocina, endorfine, tutti bellissimi ormoni in natura che oltre a regalare euforia e felicità danno bellezza alla pelle. Ma se non si ha un partner?Risolta la situazione: “Dobbiamo saperci gratificare lo stesso”. In pratica parla di autoerotismo. Gli uomini lo confessano una volta adulti parlando di quando erano ragazzi, ma nessuno dice se lo pratica ancora. Figuriamoci le donne: è peccato, è perfino difficile ammettere di fare l’amore col proprio partner se non si è insieme ufficialmente, se poi il partner è occasionale fa la figura della poco di buono. Michelle è meravigliosa: se ne frega e parla: “Bisogna smetterla di vederla come una cosa sconcia, non lo è. È self love e fa bene come un bagno caldo, una serata con le amiche, un’ottima cena”. Provare per credere.
DOWN
Pupo chiede il conto a Tony Effe: “Ho pagato 5000 euro, caccia il grano e offri tu stavolta”
Pupo non si fa. Recentemente un nostro amico in un suo articolo sui giornali del magico Andrea Riffeser, l’editore di Il giorno e Qn, ha scritto di aver passato una meravigliosa serata anni fa nel ristorante di Alessandro Borghese - che non so nemmeno dove sia - a base di tartufi buonissimi, ottimo vino e altrettanto ottima compagnia. C’erano un sacco di ragazzi giovani, rapper, molto talentuosi che non avevano ancora guadagnato. Tra di loro c’era Tony Effe. Tony era alle prime armi, non aveva fatto ancora successo e alla fine lo aveva ringraziato perché aveva pagato Pupo il conto che ammontava a più di 5000 euro. Secondo Pupo, la cifra era giusta per quello che avevano mangiato e per tutta la gente che era presente. Ora però Tony i soldi li ha fatti e Pupo gli ricorda di ricambiare il favore: in pratica lo aspetta per una bella cena a base di tartufi. È un po’ burino ricordare quello che si è dato, però direi che è rigoroso da parte di Tony effe restituire il piacere ora che guadagna molto di più di quello che guadagna Pupo. Tradotto: caccia il grano e offri tu stavolta. Aspetto con ansia notizie sull’argomento.
UP
Chiara Ferragni, non è per te che Fedez scapoccia. Intanto, lei chiede scusa per il pandoro, anche se con due anni di ritardo.
“'Ogni notte bacerò il tuo ricordo a letto. Vorrei non te ne fossi mai andata'. Una dedica per Chiara Ferragni, con la quale ha firmato la separazione“. È questo quello che ho letto sul web e che riguarda il post di Fedez dai Caraibi. Già perché Fedez è ancora in vacanza a Saint Barth, dove lo stanno raggiungendo i figli che hanno passato il capodanno con Chiara Ferragni in montagna, ospiti da amici e con loro c’era anche Giovanni Tronchetti Provera, neodivorziato con tre figli ed ora compagno ufficiale di Chiara. Ma non è Chiara la protagonista del post, ma una tipa che sta facendo dannare Fedez che sta scapocciando per lei. Intanto si parla di Chiara e del suo accordo con il Codacons dei consumatori alla quale donerà 200.000 euro a un ente dedicato al supporto delle donne vittime di violenza per mettere una pietra tombale sulle sue grane legate allo scandalo del Pandoro. Nell’accordo rientra anche l’associazione utenti e servizi radiotelevisivi per chiudere le pregresse vertenze e dall’altro lato di guardare positivamente al futuro instaurando un clima di collaborazione rispetto con l’obiettivo di favorire iniziative concrete e un dialogo costruttivo su temi sociali di comune interesse. Questo è quello che si legge nei comunicati ufficiali. Chiara ha fatto bene a calare le braghe, sui tempi mi permetto di dire che è arrivata un po’ più tardi. Il suo Pandoro Balocco risale a due anni fa. In ogni caso, chi ha pagato quasi dieci euro per avere quel dolce natalizio credendo di aver fatto beneficenza all’ospedale di Torino per bambini (mentre era stata data una cifra forfettaria) ha avuto un rimborso di 150 euro per ciascun pandoro. Meglio tardi che mai.
UP
Lunetta Savino, suo padre Gino è un figo di 103 anni
Sono rimasto impressionato dalla foto che Lunetta Savino ha postato sul suo Instagram insieme a suo padre Gino. È un padre in forma, sorridente, persino un bell’uomo e scopro dal post che ha 103 anni. Non solo, ma la figlia lo ha dovuto convincere a smettere di guidare, perché insisteva a condurre una vita normale come ogni uomo in piena salute. Meraviglioso. Intanto, al cinema, la vediamo in Diamanti accanto a un cast stellare diretta da Ferzan Ozpetek. Bravissima, la sua carriera è incredibile, ma con un solo neo: forse avrebbe voluto più considerazione, ma non essendo nata bellissima le è mancata qualche copertina, comprese le mie. Lo diceva anche un’attrice immensa come Emma Grammatica, famosa nel mondo. Ma va detto, il talento non si misura in copertine.
DOWN
Cecilia Sala, Vittorio Feltri mette in guardia: va riportata a casa, ma non è un genio
Vittorio Feltri sa sempre come spiazzarci. Mentre mezza Italia gridava alla liberazione di Cecilia Sala, la giornalista di un podcast che è stata ingiustamente carcerata a Teheran mentre stava realizzando una serie di servizi sull’Iran, il Direttore dei direttori ha sottolineato che, pur essendo un obiettivo di tutti, compreso il suo, di riportare a casa Sala, non siamo di fronte a un genio perché non si va in Iran a realizzare certi servizi, visto che è uno Stato che non conosce il diritto, la civiltà e ci considera nemici. Cecilia ha peccato di leggerezza, va riportata a casa, ma non è certo un esempio da seguire. Feltri ha torto? Date voi una risposta.
UP
Briatore e Gregoraci, Nathan Falco è sbocciato e tra poco prende il volo
Quando è nato Elisabetta Gregoraci voleva chiamarlo Nathan, suo padre Flavio Briatore voleva chiamarlo Falco, un nome più aggressivo. Dopo infinite discussione hanno deciso di chiamarlo Nathan Falco, Eli lo chiama Nathan, Flavio Falco. Per anni è stato piccoletto e un po’ cicciottello, comunque bellissimo. Oggi è sbocciato ed è più alto del padre che è quasi uno e novanta. E ne sono felice: Falco è cresciuto così bene. Oggi frequenta la scuola in Svizzera, credo sia uno di quei collegi per miliardari dove ti insegnano a diventare più ricco di tuo padre. Qualcuno mi dice che Flavio ha un capitale personale che oscilla intorno al miliardo di euro. Non so se è vero, ma per lui mi auguro di sì. Solo una cosa è per Flavio più grande nel suo orgoglio di imprenditore: è il suo amore assoluto nei confronti del figlio, e non ringrazierà mai abbastanza Elisabetta per avergli dato un ragazzo come lui.
UP
Jankto e compagno Vojtěch Štulík, un campione di talento, per bene, pure bello e con un figlio. Ditelo agli omofobi
Mi piace riparlare di Jakub Jankto, il calciatore del Cagliari che è passato la storia come il primo calciatore in attività di serie A che ha dichiarato pubblicamente di essere omosessuale. Non solo, ma sotto Natale ha postato anche la sua foto con il fidanzato Voytek Sturik. Il fidanzato è un bel ragazzo come lui, ceco come lui. Tra l’altro Jankto è anche considerato da Forbes uno dei migliori imprenditori sotto i trent’anni che ha avuto un successo strepitoso, grazie all’investimento fatto nel settore degli e-sport, sono videogiochi utilizzati nell'ambito professionistico. Lo chiamano oltretutto “la Iena di Praga“, perché in campo pare che non perdoni gli avversari quando si tratta di giocare una partita, ed è anche papà di un bambino di quattro anni che ha avuto da una ragazza Markéta Ottomanská, che è rimasta in ottimisti rapporti con lui e lo ha apprezzato anche per il suo coming out. Ne parlo perché proprio in questi giorni di festa alcuni studenti napoletani andando a Venezia sono stati insultati perché napoletani e, non si sa perché,sono stati insultati anche con epiteti omofobi. Vorrei chiedere a quelli che hanno usato questi insulti omofobi se hanno tra i loro amici o se loro stessi lo sono o se hanno figli che abbiano raggiunto il talento, la classe, la pulizia morale, il successo e, perché no, anche il denaro che ha Jankto nella sua vita. So già la risposta.