C’è un nuovo uomo dei numeri alla corte dei Benetton. È Matteo Fanciullacci, 43 anni, empolese, attuale Head of corporate m&a di Cassa depositi e prestiti. È lui l’uomo scelto per gestire la holding finanziaria Edizione, vera cassaforte della ricchezza per la famiglia di Ponzano Veneto. Sostituirà Sandro Saccardi, che siede nel cda di numerose partecipate della famiglia Benetton. Il board ha già dato l’ok al suo arrivo, che proseguirà il processo di ristrutturazione interno al management Benetton. Laureato alla Bocconi, Fanciullacci è transitato in Deutsche Bank, Merrill Lynch e in Goldman Sachs come analista finanziario, prima di assumere la posizione di cfo per Cassa depositi e prestiti nel 2018. Dal 2019 è Head of corporate m&a di Cdp Equity, il braccio operativo che gestisce la galassia industriale dell’ente.

Come detto, Fanciullacci è chiamato a gestire un forziere con un portafoglio da quasi 13 miliardi, che ha ramificazioni d’investimento in tantissimi scenari: vanno dalle concessioni autostradali e aeroportuali gestite dalla piattaforma, Mundys da cui arriva metà del valore, alla ristorazione, dalle partecipazioni finanziarie in Generali (4,8%) e Mediobanca (2,2%) all’abbigliamento, ovviamente, con Benetton Group. Più di recente, invece, la società sta passando al vaglio alcuni possibili investimenti nelle rinnovabili e nei data center. È questa proiezione verso un futuro sempre più intrinsecamente digitalizzato che sta imponendo ai Benetton scelte radicali, necessarie per rimettersi in moto dopo anni di letargo. Basti pensare che l’e-commerce di Benetton Group nel 2024 è rappresentato da appena un 13 per cento sulle vendite totali – contro una media di settore del 30 per cento. Su questo, il nuovo ad di Benetton Group Claudio Sforza ha promesso una crescita fino al 20-25 per cento. Ma la transizione al mondo digitale per Benetton sta pesando eccome, soprattutto sulle spalle dei negozi. Ne sono stati chiusi quasi 500, circa la metà solo in Italia, lasciandone attivi poco più di 600 su 3.000 totali. È il più grande ridimensionamento della rete commerciale nella storia del gruppo. Su questo, Fanciullacci è chiamato a far quadrare i conti.
