Steven Cheung è una delle figure più influenti dietro la comunicazione super aggressiva di Donald Trump, al punto da essere considerato "la bestia" social più potente al mondo. Nato a Sacramento nel 1982, Cheung ha iniziato la sua carriera politica lavorando come stagista per il governatore della California, Arnold Schwarzenegger. Ha lavorato in diverse campagne politiche, tra cui quelle di John McCain nel 2008, Steve Poizner per la carica di governatore della California e Sharron Angle per il Senato degli Stati Uniti. Nel 2013, è passato al settore delle comunicazioni sportive, lavorando per l'UFC (Ultimate Fighting Championship) a Las Vegas . Nel 2016, ha lasciato l'UFC per unirsi alla campagna presidenziale di Donald Trump come Direttore della Risposta Strategica, un ruolo che ha ricoperto anche durante la campagna del 2020. Nel 2024, è stato portavoce della campagna di rielezione di Trump e, successivamente, nominato Direttore delle Comunicazioni della Casa Bianca. La sua ascesa nel mondo delle comunicazioni politiche è stata rapida e ora ricopre ruoli cruciali, tra cui quello di direttore della risposta strategica.

Nel 2025, Cheung è stato nominato Direttore delle Comunicazioni della Casa Bianca, consolidando il suo ruolo di spin doctor per l'ex presidente. La sua influenza si estende ben oltre la politica: Cheung è anche un maestro nel controllo dell’immagine pubblica di Trump, costruendo una narrazione che ha fatto leva sulla polarizzazione e sull'aggressività. Il suo stile comunicativo è diretto, combattivo e senza compromessi. È noto per difendere Trump con ardore, attaccando i media tradizionali e accusandoli di diffondere “notizie false”. Il suo approccio spesso violento nei confronti della stampa ha contribuito a rafforzare l’immagine di Trump come vittima dei media mainstream, alimentando la divisione politica nel Paese.

Un esempio recente del suo stile controverso è quello legato alla pubblicazione di una foto generata dall'intelligenza artificiale che ritraeva Trump vestito da Papa. L'immagine, condivisa su Truth Social, ha suscitato critiche per la sua mancanza di rispetto, soprattutto dopo la morte di Papa Francesco. La reazione è stata forte, con esponenti della Chiesa che hanno definito l’immagine offensiva. Tuttavia, Cheung ha difeso pubblicamente la scelta, accusando chi si è indignato di cercare distrazioni da temi più rilevanti. Le critiche a Cheung sono molteplici. Da un lato, viene accusato di essere uno dei principali responsabili della diffusione di disinformazione, in particolare riguardo alle elezioni del 2020, che Trump ha erroneamente sostenuto essere state "rubate". Cheung ha amplificato queste affermazioni, promuovendo teorie del complotto senza prove. Inoltre, ha sostenuto pubblicamente che il risultato della pandemia di Covid-19 fosse stato gonfiato per danneggiare l'amministrazione Trump, accusando i media di esagerare la gravità della situazione. La sua retorica ha contribuito a creare una "bolla" informativa, in cui solo le voci favorevoli al presidente vengono amplificate, mentre quelle critiche vengono silenziate.

Dall'altro lato, il suo stile polarizzante ha reso Cheung una figura odiata tanto dai sostenitori dell'ala progressista quanto dai moderati. Tuttavia, proprio questa capacità di mobilitare gli estremi e il gestire la comunicazione del presidente degli Stati Uniti lo rende una delle “bestie” social più potenti al mondo, se non la più potente. Il suo approccio ha contribuito a dominare le conversazioni politiche online, consolidando il potere della sua comunicazione su piattaforme come X (exTwitter), dove le sue provocazioni diventano virali. In un’era in cui l'influenza social è determinante, Cheung è il volto di una strategia che punta a manipolare la narrativa pubblica per incanalare consenso e difendere l'immagine di Trump.
