Il generale Roberto Vannacci presenta a Firenze il 15 marzo, alla libreria Salvemini, il suo secondo libro dal titolo Il coraggio vince, il cui sottotitolo è Vita e valori di un generale incursore. Questa volta, a differenza del primo, che è stato autoprodotto, lo ha pubblicato con la casa editrice Piemme. La parola “vince” è scritta a specchio, rimandando al titolo del suo primo libro, Il mondo al contrario, che ha venduto oltre 250 mila copie e che continua a vendere e far discutere per i presunti contenuti omofobi e sessisti. Ma come si svolgerà la presentazione? Come vi avevamo anticipato su MOW la libreria che ospiterà la presentazione ha vietato a chiunque di fare video o dirette, adducendo come motivazione quella di non voler incorrere in “problemi di ordine pubblico”. Ma siamo sicuri che il reale motivo sia questo? A quanto pare, invece, sarebbe la libreria stessa a voler trasmettere in esclusiva il video della presentazione, tanto da aver impedito che altri colleghi potessero avere la possibilità di documentare in alcun modo l’evento. Nelle mail che sono intercorse tra l’organizzatrice dell’evento per conto di Vannacci e la libreria, si legge che “diffidano Sonia Cassiani (dea ex machina di Vannacci) e Rosy Canale (giornalista freelance) dal fare registrazioni di qualsiasi tipo, sia che siano in streaming che in differita”. Sorge spontaneo chiedersi, essendo noto che l’evento si svolgerà in quel determinato luogo, se non sia la libreria stessa a voler utilizzare il materiale video per eventuali scopi commerciali.
È inoltre originale il fatto che la stessa libreria abbia paura di disordini legati alla sicurezza (motivo per il quale sul sito della stessa non è stato pubblicizzato nulla), ma abbiano al contempo accettato di ospitare l’evento. Nessuno ha obbligato la libreria a dare spazio all’evento, motivo per il quale non capiamo questa dissonanza tra i fatti e le parole. Un altro elemento che ci risulta strano è che loro abbiano definito l’evento sold out per 60 persone quando in realità la capienza della libreria sarebbe solo di 30 o 35 persone al massimo. Non è forse questo più in linea e importante per una questione di sicurezza rispetto alla presenza di Vannacci? Inoltre, secondo quanto sappiamo, sarebbe stata la libreria ad aver fatto gli inviti, cosa che invece non sarebbe stata conscessa né al generale né al suo team, per cui Vannacci non avrebbe contezza delle persone selezionate. Sembra surreale ma l’entourage dell’autore non sa neanche che cosa voglia fare la libreria da un punto di vista mediatico, perché, oltre agli scambi di mail, non ci sarebbe stato alcun contatto con i titolari della location. La libreria avrebbe inoltre chiamato dieci uomini della folgore da sistemare in prima fila per evitare qualunque tipo di disordine e chiedendo loro di essere pronti a intervenire in ogni momento. Sembra quasi che debba arrivare un super latitante e invece parliamo solo dell’autore di un libro, eventualmente di un candidato politico. A proposito di pensiero medievale e di bavaglio, di cui si accusa Vannacci, non è che invece ci sia qualcuno che il bavaglio lo voglia mettere a lui?