Emanuela Orlandi e Chico Forti, storie lontane, distanti ma apparentemente unite dal lavoro di un governo che sembra deciso a gettare luce su entrambi i casi. Dopo ventiquattro anni di reclusione in un carcere della Florida, negli Stati Uniti, condannato all'ergastolo per un omicidio che ha sempre sostenuto di non aver commesso, per Chico è arrivato il colpo di scena. Dopo l’incontro tra Giorgia Meloni e il presidente americano Joe Biden l’annuncio che in tantissimi attendevano: “È stata un'odissea, ma non abbiamo mai mollato. Non sappiamo ancora quando rientrerà in patria perché è una questione di tempi tecnici, ma io penso che entro qualche settimana sarà qui. Non vediamo l'ora di riabbracciarlo”. Noi di MOW abbiamo contattato Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, che da più di quarant’anni si batte per ottenere verità e giustizia per sua sorella, cittadina vaticana scomparsa a soli quindici anni nell’estate del 1983: “Sono contento del risultato ottenuto per Chico anche se in ritardo, forse già da qualche anno sarebbe dovuto tornare, è abbastanza chiaro che per la giustizia americana all’epoca della condanna contava trovare un colpevole e non il colpevole, per chiudere il caso”.
La condanna all’ergastolo per Chico è arrivata alla fine di un processo sommario basato solo su indizi, assenze di prove, una serie di circostanze e tantissimi dubbi. Troppi dubbi. Eppure, dopo trattative proseguite per anni, il governatore repubblicano della Florida Ron DeSantis ha finalmente dato la sua approvazione al trasferimento di Chico su richiesta del governo italiano. Non accadrà subito, saranno necessarie settimane se non mesi prima che Forti rientri realmente in Italia, affinché si completi l'iter burocratico e avvenga l'estradizione. Ma le attese infinite non ci scoraggiano. Ne sa molto Pietro Orlandi, che di anni di attesa alle spalle ne ha quasi quarantuno. Questo il tempo che segna la lontananza da casa di Emanuela, persa in un vortice di depistaggi e indagini inconcludenti. Pietro non si arrende, e spera che dopo la risoluzione di questo caso avvenga lo stesso per sua sorella: “Complimenti a questo governo, che mi sembra stia sbloccando delle situazioni che sembrava nessuno volesse risolvere, dal rientro in Italia di Chico, alla commissione su David Rossi, a quella su Emanuela e Mirella Gregori della quale spero entro marzo possano partire i lavori”. Una commissione che nel suo percorso di formazione ha incontrato non pochi inciampi, ma che finalmente sembra pronta a iniziare il suo lavoro.