Fondato dal marito di Maria Angiolillo - gran padrona di casa del villino con terrazza su Piazza di Spagna, che fino a quando si svolgevano le famose (e famigerate) cene veniva chiamata la “terza camera del Parlamento” – Il Tempo è sempre stato un quotidiano croccante (sarà la carta o l’inchiostro è il cartaceo con il miglior odore di stampa, per coloro ai quali piace ancora l’odore delle pagine). Con la sua sede in Piazza Colonna ha sempre avuto quell’allure di giornale vicino i sussurri e agli intrecci del potere. Recentemente - passato oramai sotto la proprietà di Antonio Angelucci che con la sua (o le sue, non saprei) Ferrari, i suoi occhiali da sole da potente sudamericano, i suoi body-guard, il suo baffo, sembra adesso il perfetto proprietario dei quotidiano in epoca meloniana - Il Tempo, sotto la direzione di Tommaso Cerno, sta inanellando una serie di notizie bomba. L’ultimo, la pubblicazione della mail che il procuratore della Cassazione, Marco Paternello, di Magistratura Democratica, ha inviato ai colleghi dell’Anm (Associazione Nazionale Magistrati), prospettando un “pericolo Giorgia Meloni per la magistratura” (il cui difetto sarebbe, per il giudice, quello di non avere, il premier, inchieste giudiziarie a suo carico e quindi, muovendosi per interessi politici e non personali, sarebbe più pericolosa di Silvio Berlusconi) è rimbalzata anche sui media stranieri e The Washington Outsider, testata politica americana, gli ha fatto anche i complimenti per avere scovato la mail.
Ovviamente, tutti a chiedersi “ma come avrà fatto, a recuperare questa email?”. In tempi di internet, il detto di Roberto D’Agostino, “la politica è gossip”, ripreso anche da Cerno, attuale direttore del quotidiano, i retroscena hanno cominciato a viaggiare in tempo reale senza bisogno di vedersi fisicamente nei ristoranti romani né nel salotto della compianta Maria Angiolillo. Ma Il Tempo ha, come detto, quella carattestica “fisica”, la sede a Piazza Colonna, che lo fa vicinissimo ai sussurri di quelli che non si mandano nemmeno screenshottati. Ci scrive Luigi Bisignani, che ne sa di ogni negando di saperlo; “L’uomo che sussurrava ai potenti” è il titolo di un suo libro scritto insieme a Paolo Madron. E Tommaso Cerno chicana tra il potere con un’abilità che ha dell’invidiabile.
Nel 1995 si candida senza successo per Alleanza Nazionale alle comunali di Udine, poi fa carriera nelle file di Arcigay, quindi collabora con politici di sinistra, poi il giornalismo, fa carriera nel gruppo Gedi arrivando a diventare direttore de L’Espresso, nel 2017 lo troviamo vicedirettore di Repubblica, quindi senatore Pd, poi forse in Italia Viva e forse no e invece va al Gruppo Misto, poi torna nel Pd e dopo un passaggio come direttore del quotidiano, di destra, L’identità, diventa direttore de Il Tempo. Sempre mantenendo una fiitta rete di relazioni. Come abbia avuto la mail scritta dal procuratore Paternello non si sa. E sembra quasi una beffa che mentre si vietano le pubblicazioni degli atti secretati dal segreto istruttorio la stessa Destra poi ricorra a documenti altrettanto sfuggiti alla difesa della privacy, in cui però si dice, in buona sostanza, che sulla Meloni non c’è niente.