Cosa mi è rimasto dopo aver letto l'inchiesta de L'Espresso sulla Ferragni: che siamo messi male male MAAALE. Per tanti motivi e ora li spiego tutti. L'inchiesta de L'Espresso, 6 pagine, lo dico subito: non è niente di che. La cosa più forte è la copertina. Il titolo della cover è “Ferragni Spa. Il lato oscuro di Chiara”. Che poi così oscuro non è, tanto che le informazioni che ci sono dentro in gran parte erano già uscite. Sottotitolo: una rete ingarbugliata di società (che in realtà non è così tanto ingarbugliata perché le società sono piuttosto poche e non viene citata nessuna scatola nera o qualcosa di strano), una girandola di quote azionarie (anche queste piuttosto poche, stando alla fantomatica inchiesta). E poi si dice: partner ingombranti (bah, ingombranti non si capisce perché), manager indagati (ma indagati mica significa condannati), e dipendenti pagati poco, ma qui si sfiora il ridicolo, perché vengono indicate le cifre ma non si dicono né i nomi, né le mansioni, né che contratti sono: se indeterminato, part time. Tutto molto confuso insomma. Voglio dire, ci fossero state le confessioni di un dipendente anche anonimo che diceva di vessazioni orari folli e paghe misere ok, ma non c’è niente di tutto questo. Quindi lato oscuro de che?!
Quello che rimane quindi sono due cose: 1) ciao ciao giornalismo. Una volta L'Espresso faceva inchieste pesanti. Adesso sono delle paraculate. PARACULATE. Come Elena Cecchettin in cover. Però 2) se ci scandalizziamo per una cover dove c’è la faccia della Ferragni imbrattata significa che del giornalismo signori non abbiamo capito niente e non capiamo più niente. Oggi è la festa della donna? Pazienza... cosa c'entra... Perché il giornalismo questo deve fare attaccare: i potenti, i forti. E quindi ci sta attaccare la Ferragni anche in maniera dura. I giornali devono tornare a essere temuti, signori. I giornalisti devono rompere il cazzo. E qui arrivo all'altro punto: inutile che ci scandalizziamo per una copertina come quella de L'Espresso. Sarebbe stato bello però che l'inchiesta fosse di un altro spessore. Quindi se ci siamo disabituati al giornalismo vero è anche colpa dei giornali. In questi giorni, per esempio, è emerso un caso gravissimo che riguarda il dossieraggio fatto a danni di politici e imprenditori. Un tema complesso. Noi su MOW lo stiamo seguendo cercando di spiegarlo a chiunque. Ma la gente si concentra molto di più sulla Ferragni. Ma anche qui voglio fare un distinguo: se si parla della Ferragni per parlare della Ferragni è una cagata. Se invece si parla della Ferragni per parlare di altro, come esposizione dei minori sui social, danni dei social o di giornalismo, allora va bene. E questo è ciò che cerco di fare. Ma mi rendo conto che la gente preferisce parlare solo della Ferragni. Gossip. E questo è un altro motivo che mi porta a dire che sì, siamo messi male. Ma MALE MALE.